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NOTIZIE

CON I LAVORATORI ESTERNALIZZATI PER IL DIRITTO AL LAVORO E ALLA CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA...

Il commissario straordinario del Policlinico Umberto 1…J.Polimeni…come se niente fosse e calpestando la vita di 800 operatori della cooperativa OSA che dal 2000 hanno garantito la sopravvivenza di questa azienda…fa una bando per una agenzia interinale per assumere 200 infermieri a tempo determinato (SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO TEMPORANEO A TEMPO DETERMINATO con contratti a 6 mesi rinnovabili altre due volte!) in attesa di poter assumere, con autorizzazione della regione, dal concorso appena espletato (che NOI abbiamo richiesto che NON venisse espletato perchè non prevedeva garanzie per i tanti esternalizzati da anni in servizio).

DOPO LO SCIOPERO DEL 10 NOVEMBRE

Assemblea per rilanciare la mobilitazione: contro la precarietà e per i diritti di chi lavora; per il Diritto alla Salute di tutti i cittadini.

Dopo il successo dello Sciopero del 10 novembre, del presidio sotto il Ministero della Salute e l'incontro ottenuto con lo stesso, la Rete “La Salute NON si appalta” si rimette in cammino. Mercoledì 22 novembre, ore 18:30 presso Esc (via dei Volsci 159), una nuova assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità in lotta.

 

 

10 NOVEMBRE 2017 - SCIOPERO GENERALE E SOCIALE - LA SALUTE NON SI APPALTA!

SANITA': E' ORA DI CAMBIARE!

Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre

Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via dei Reti 35 (San Lorenzo) Aula A

Con la “Relazione sulla gestione Finanziaria delle Regioni, esercizio 2015” la Corte dei Conti ha quantificato con precisione i tagli alla Sanità: una riduzione di 10,5 miliardi di euro del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, rispetto ai livelli programmati. Ai 10,5 miliardi vanno aggiunti ulteriori riduzioni pari a 423 mln di euro per il 2017 e 604 mln di euro per il 2018, a causa del mancato contributo agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle Regioni e Provincie autonome. Ricapitolando, quindi, oltre 11,5 miliardi di euro di riduzione del finanziamento del Ssn per gli anni 2015-2018, e un Fondo sanitario nazionale che si attesta nel 2018 a 113,396 miliardi anziché a 114 mld, come previsto dalla Legge di Bilancio 2017. L'Italia è quattordicesima in Europa, l'ultima nel G7.

...PER COSTRUIRE LOTTE E MOBILITAZIONI!!!

SABATO 21 OTTOBRE 2017 ore 10 Assemblea cittadina allo SPALLANZANI VIA PORTUENSE 292.

-CONTRO la sospensione di 4 mesi per Alessia e Lorenzo, delegata rsu e referente nazionale Cobas Sanità Università e Ricerca;

-CONTRO la privatizzazione, l’aziendalizzazione con conseguente annientamento del sistema sanitario regionale e nazionale;

-CONTRO i tagli, le chiusure, i rischi conseguenti, dei tanti servizi territoriali e sanitari per prevenzione, cura e riabilitazione;

PER IL DIRITTO ALLA SALUTE in ogni spazio e aspetto di vita.

PER LE LIBERTA’ SINDACALI E IL DOVERE/DIRITTO a controinformare e mobilitarsi con i cittadin@ tutt@.

PER ESSERE LAVORATORI DELLA SALUTE IN LOTTA PER I DIRITTI NEGATI dai sottorganici, agli straordinari, alle esternalizzazioni, alle miserie di stipendi, alla flessibilità, ai profitti sulla nostra pelle di banche, assicurazioni, case farmaceutiche, mafiosi …

MOBILITIAMOCI E LOTTIAMO INSIEME…

Cobas sanità università e ricerca

 

LA SALUTE NON SI APPALTA

Sanità: è ora di cambiare! Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre

Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via Reti 35 (San Lorenzo) Aula A

DONNE, LAVORO... E... MOLTO ALTRO

Possiamo e dobbiamo partire da numeri e statistiche per parlare delle donne nel mondo del lavoro, ma dobbiamo fare molto di più per riuscire ad essere un elemento di trasformazione e concreto cambiamento nella dinamica dei rapporti uomo/donna nella società attuale.

SANITA': E' ORA DI CAMBIARE!

Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre

Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via Reti 35 (San Lorenzo) Aula A

Con il Decreto firmato dal Presidente Zingaretti lo scorso 5 ottobre, un'altra novità normativa importante si afferma nella Regione Lazio: le strutture sanitarie private, che richiedono l'accreditamento o già accreditate, dovranno assumere con contratti a tempo indeterminato buona parte del loro personale. Più precisamente, le strutture private già accreditate dovranno stabilizzare il 75% del personale in servizio entro il 30 novembre 2017, l'80% entro il 31 dicembre del 2018. Un passo importante, che risponde a una delle rivendicazioni che presentammo alla Cabina di Regia SSR l'8 marzo scorso, durante lo Sciopero globale delle donne, e poi a seguire nella grande assemblea del 14 giugno. È noto, infatti, come nelle strutture private in convenzione si faccia abuso di finte partite Iva, imponendo disparità retributive e assenza di tutele per una fetta consistente delle lavoratrici e dei lavoratori. E, chi alza la testa (vedi “Villa delle Querce”), viene licenziato.

ALZIAMO LA TESTA! UNITI SI VINCE!

Martedì 18 luglio davanti all’Istituto Nazionale di Malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” realtà molto diverse di lavoratori e lavoratrici( Almaviva, Alitalia, Sky Italia, Aci informatica, lavoratori esternalizzati della Sanità, operatori ed operatrici dello Spallanzani e di diversi ospedali romani), si sono incontrate insieme al Cobas per portare la propria solidarietà a due lavoratori, delegati sindacali del Cobas Sanità, dello Spallanzani, Alessia e Lorenzo, sottoposti ad un consiglio disciplinare dove rischiavano addirittura il licenziamento. Tra i circa 300 lavoratori delle realtà presenti al presidio alcuni sono ad oggi sotto ricatto di licenziamento , altri in condizioni di lavoro precarie e disumane. L’accusa che viene rivolta ai 2 compagni è basata su dichiarazioni rilasciate a Radio Onda Rossa il 30 Maggio scorso, considerate diffamatorie da parte della Dirigenza dell’Istituto. Tali dichiarazioni raccontavano le criticità delle condizioni di lavoro nello Spallanzani e sostenevano l’impossibilità da parte degli operatori di garantire, nella situazione attuale, qualità della cura e assistenza. Rivendicando la loro posizione a fianco dei cittadini che da anni subiscono politiche sanitarie fatte di tagli indiscriminati e privatizzazioni selvagge.

IL DOVERE DIRITTO DI DENUNCIARE…

Come operatori della salute è un nostro dovere cercare soluzioni ai tanti problemi sanitari con i responsabili ma dobbiamo dire che nella maggior parte dei casi non ci si riesce. A questo punto due sono le strade percorribili o in nome della cosiddetta “immagine della Azienda si rimane in silenzio subendo e diventando anche complici o ci si rivolge anche agli utenti- finanziatori della sanità pubblica per metterli al corrente, da un punto di vista dei lavoratori, di quelle che sono le attuali offerte sanitarie. Non è un lamentarsi senza senso o ancora peggio un tentativo “furbesco” per non lavorare, ma un percorso di conoscenza che la cittadinanza HA IL DIRITTO DI SAPERE.

 

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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