SPDC DI OSTIA

 

In merito alla richiesta dei lavoratori dell’ SPDC di Ostia di rendere sicura ed umanizzata la loro offerta assistenziale nonostante la grave carenza organica e l’inadeguatezza degli spazi da anni denunciata dal nostro sindacato, si richiama l’attenzione di tutti i referenti assistenziali e degli organi di informazione sulla situazione sempre più a rischio di questo servizio anche in merito all’aumento di 3 posti letto (da 13 a 16) avvenuti in questi giorni per disposizione della Regione Lazio e della direzione aziendale con il solo aumento di una unità medica.

Si evidenzia, infatti, che la carenza di organico sia medico che infermieristico mette a serio rischio l’offerta assistenziale riattivando in queste strutture i manicomi chiusi nel 1978 dopo lunghe e profonde trasformazioni nel rapporto sia professionale che sociale con la follia.

Infatti non garantire tutti gli strumenti per riattivare una ripresa di vita vuol dire abbandonare nella totale solitudine e in una incondizionata sofferenza questi pazienti che hanno diritto ad una cura umanizzata e a progetti terapeutici individualizzati per riattivare il sé annientato dalle loro gravi patologie psichiatriche.

Come COBAS chiediamo e pretendiamo coerenza, rifiutando di trasformare il diritto a una cura umanizzata ed efficace in una immagine virtuale vuota e falsa, che sa offrire al massimo un posto letto senza il personale d’assistenza, ignorando profondamente i bisogni reali di salute sia individuali che collettivi e non concretizzando gli strumenti necessari per garantire salute mentale a livello di prevenzione, cura e riabilitazione.

 

CONFEDERAZIONE COBAS

 

COBAS Sanità, Università e Ricerca

 

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