Assemblea per rilanciare la mobilitazione: contro la precarietà e per i diritti di chi lavora; per il Diritto alla Salute di tutti i cittadini.
Dopo il successo dello Sciopero del 10 novembre, del presidio sotto il Ministero della Salute e l'incontro ottenuto con lo stesso, la Rete “La Salute NON si appalta” si rimette in cammino. Mercoledì 22 novembre, ore 18:30 presso Esc (via dei Volsci 159), una nuova assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità in lotta.
Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre
Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via dei Reti 35 (San Lorenzo) Aula A
Con la “Relazione sulla gestione Finanziaria delle Regioni, esercizio 2015” la Corte dei Conti ha quantificato con precisione i tagli alla Sanità: una riduzione di 10,5 miliardi di euro del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, rispetto ai livelli programmati. Ai 10,5 miliardi vanno aggiunti ulteriori riduzioni pari a 423 mln di euro per il 2017 e 604 mln di euro per il 2018, a causa del mancato contributo agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle Regioni e Provincie autonome. Ricapitolando, quindi, oltre 11,5 miliardi di euro di riduzione del finanziamento del Ssn per gli anni 2015-2018, e un Fondo sanitario nazionale che si attesta nel 2018 a 113,396 miliardi anziché a 114 mld, come previsto dalla Legge di Bilancio 2017. L'Italia è quattordicesima in Europa, l'ultima nel G7.
Possiamo e dobbiamo partire da numeri e statistiche per parlare delle donne nel mondo del lavoro, ma dobbiamo fare molto di più per riuscire ad essere un elemento di trasformazione e concreto cambiamento nella dinamica dei rapporti uomo/donna nella società attuale.
Sanità: è ora di cambiare! Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre
Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via Reti 35 (San Lorenzo) Aula A
Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre
Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via Reti 35 (San Lorenzo) Aula A
Con il Decreto firmato dal Presidente Zingaretti lo scorso 5 ottobre, un'altra novità normativa importante si afferma nella Regione Lazio: le strutture sanitarie private, che richiedono l'accreditamento o già accreditate, dovranno assumere con contratti a tempo indeterminato buona parte del loro personale. Più precisamente, le strutture private già accreditate dovranno stabilizzare il 75% del personale in servizio entro il 30 novembre 2017, l'80% entro il 31 dicembre del 2018. Un passo importante, che risponde a una delle rivendicazioni che presentammo alla Cabina di Regia SSR l'8 marzo scorso, durante lo Sciopero globale delle donne, e poi a seguire nella grande assemblea del 14 giugno. È noto, infatti, come nelle strutture private in convenzione si faccia abuso di finte partite Iva, imponendo disparità retributive e assenza di tutele per una fetta consistente delle lavoratrici e dei lavoratori. E, chi alza la testa (vedi “Villa delle Querce”), viene licenziato.
È questa la piattaforma politica formulata dalle 2000 persone riunite in assemblea nazionale a Bologna il 4 e 5 febbraio, che hanno proseguito il lavoro sul piano femminista antiviolenza e stanno organizzando lo sciopero delle donne dell’8 marzo che coinvolge diversi paesi nel mondo. I punti esprimono il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.
La Confederazione COBAS aderendo allo SCIOPERO INTERNAZIONALE DELLE DONNE proclama lo sciopero generale di tutto il personale dipendente pubblico e privato per l’intera giornata dell’8 marzo 2017 contro la violenza maschile sulle donne.
SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, ALLORA CI FERMIAMO!
L’8 marzo è una giornata di lotta, non un’occasione per locali, ristoranti e fiorai di far girare l’economia. Prende vita dagli scioperi delle operaie che dai primi del Novecento in tutto il mondo animarono le lotte per i loro diritti violati di persone e lavoratrici. Ricordiamo Il primo, quello delle camiciaie di New York nel 1909, poi lo sciopero e la rivolta delle operaie di Pietrogrado, l’8 marzo del 1917, perché senza donne non c’è rivoluzione possibile!
Niente fiori e cioccolatini, dunque: non abbiamo niente da festeggiare, abbiamo tutto da cambiare!
Dopo le straordinarie giornate di mobilitazione che hanno visto milioni di donne nelle piazze di tutto il mondo, dalla Polonia, all’Italia, alla Germania, alla Turchia, dal Brasile all’Argentina, il prossimo 8 marzo sarà l’occasione per riprenderci questa giornata di lotta: sarà SCIOPERO GLOBALE DELLE DONNE. Lanciato dalle donne argentine, ha raccolto l’adesione di oltre 22 paesi al grido di “Se le nostre vite non valgono, non produciamo”. Differenti luoghi e contesti, analoga condizione di subalternità e violenza per le donne: NI UNA MENOS, allora, non una di meno in piazza, la chiamata rimbalza ai quattro angoli del pianeta: Uniamoci per continuare a lottare!
La mobilitazione dei lavoratori del Policlinico Umberto 1 di Roma, che sta andando avanti da più di un mese per la definizione del salario accessorio e del diritto alla salute, si è trasformata in lotta con l'indizione, nell'assemblea generale del 20/7, di uno sciopero generale di 24 ore per il 28/7/2016.
I costanti tagli di servizi e posti letto; l'aumento dei ticket a fronte della riduzione delle prestazioni sanitarie con disumani tempi di attesa; la carenza cronica di personale con aumenti di carichi di lavoro e sempre meno qualità e sicurezza per gli utenti; la miseria dei salari che non vedono aumenti da decenni; la privatizzazione e l'esternalizzazione e precarizzazione di tutti i servizi compresi quelli essenziali sta portando alla morte totale della sanità pubblica trasformando il diritto alla salute in mercificazione e profitto sulla pelle di tutti i cittadini! NON possiamo più come operatori della salute stare a guardare diventando complici di questo totale annientamento della nostra professionalità, dignità lavorativa e potere di acquisto dei nostri miseri salari, allargando la nostra lotta e i nostri obiettivi a tutti i cittadini in quanto utenti della prevenzione, cura e riabilitazione che le strutture sanitarie pubbliche (e non i privati e le assicurazioni) DEVONO GARANTIRE"....
Ecco le parole chiave per spiegare il vero ed unico scopo di tutte le varie riforme e leggi che stanno invadendo la nostra vita!
Partiamo dal TTIP (Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), il cui obiettivo, al di là della riduzione dei già esigui dazi doganali, è soprattutto quello di ridefinire le regole del gioco del commercio e dell’economia mondiale, anche attraverso l’armonizzazione di regolamenti, norme e procedure su beni/servizi prodotti e scambi fra le due aree, per arrivare alla riforma della Pubblica Amministrazione, alla legge Brunetta e alle varie leggi di stabilità che hanno e stanno erodendo ogni principio di diritto sia come cittadini che come lavoratori.
L’IMMAGINE E LA REALTA’…
LA REALTA’ E L’INFORMAZIONE MANIPOLATA E DISTORTA…
IL TUTTO FINALIZZATO A SODDISFARE POTERI E INTERESSI ECONOMICI, POLITICI, INDIVIDUALI A DANNO DI QUEL POCO CHE RESTA DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA…
BASTA…BASTA…BASTA…BASTA…BASTA…
Stanno distruggendo la sanità, la scuola, le pensioni e tutti i servizi pubblici, aumentando la compartecipazione dei cittadini (ticket e tasse), lo sfruttamento, l’instabilità lavorativa e senza alcuna prospettiva futura per le nuove generazioni.
I numeri parlano per noi: mettete a confronto i dati dei posti letto e l'organico infermieri del Piano Aziendale del San Camillo (2023 infermieri con 908 posti letto ordinari e diurni) e del Piano delle Prestazioni e dei Risultati 2014-2016 del Policlinico Umberto I (1074 infermieri con 1288 posti letto) e vi renderete conto delle carenze strutturali del nostro Policlinico. Infatti la scorsa estate con chiusure e accorpamenti, abbiamo garantito solo 600 posti letto e quest'anno, per la sempre più grave carenza di organico e per poter concedere le ferie 2014, si vuole anticipare gli accorpamenti dei reparti a maggio.
I 500 esternalizzati dichiarati dall'azienda (sono realmente circa 400 infermieri e 170 ausiliari) della cooperativa OSA, ormai organico indispensabile, insieme ai pochi dipendenti universitari ed aziendali (1074 infermieri di cui il 40% non più idoneo ai turni sulle 24 ore), non riescono più a garantire neanche i LEA e la sicurezza degli utenti e degli stessi operatori è costantemente a rischio. Il tutto mentre piovono super finanziamenti per le ristrutturazioni edilizie..sempre naturalmente con il "bollino" emergenza!!
Dall’incontro del 25/2 con la ditta Innova richiesto dal nostro sindacato in merito ad una serie di voci, fatte circolare “ad arte”, su possibili riorganizzazioni del lavoro, è stato riconfermato ciò che noi Cobas e rappresentanti di alcuni gruppi consiliari regionali, hanno sempre denunciato:
le conseguenze di una offerta al massimo ribasso, come quella fatta da questa ditta ed accettata da regione e direzione aziendale, potevano essere solo nefaste sia per la qualità del servizio che per la difesa dell’occupazione!
La situazione al Policlinico Umberto I sta diventando insostenibile: da anni denunciamo l’uso/abuso delle esternalizzazione che sono di fatto dal lontano 2000 diventate organico indispensabile per tutti i reparti e per garantire i LEA.
Ora il direttore generale Domenico Alessio, con il beneplacito della Cabina di Regia Sanità della Regione Lazio, ha deciso che dal 1 Marzo verranno disattivate 37 postazioni infermieristiche della cooperativa OSA, che altre 35 non verranno autorizzate e che deve essere fatta una gara per 200 infermieri delle agenzie interinali!
Dovete rendervi conto che la minima offerta assistenziale, e non parliamo di qualità, viene garantita solo se c’è continuità e professionalità nella cura, specialmente in reparti dell’aria critica (DEA, Rianimazione, Stroke Unit) e nelle specialistiche (Pediatria, Neuropsichiatria Infantile, Urologia, Oculistica, Neurologia ecc.) e che riduzione di organico o cambiamenti comportano inevitabilmente rischi e pericoli per un utenza estremamente fragile. Ieri al DEA stazionavano ben 140 utenti su barelle e poltrone!
Anche la chiusura programmata dalla Regione di 52 posti di chirurgia non permetteranno il recupero di personale aziendale necessario per i reparti di emergenza e per i tanti vuoti di organico in quelli di medicina e specialistica, poiché il personale della cooperativa attualmente in servizio al Policlinico Umberto I è di 670 unità fra infermieri ed ausiliari ed è tutto utilizzato per l’assistenza diretta ed il nostro personale che è andato e sta andando in pensione, che è esonerato dalle notti e lavori gravosi, che ha sulle spalle 30 anni di turni è sempre più numeroso.
Intanto la regione finanzia milioni di euro per la ristrutturazione degli edifici dove si dovrebbe fare assistenza e tutti gli interessi si concentrano su questa ricca torta…SENZA garantire personale CON ASSUNZIONI DIRETTE per rispondere con qualità e coerenza ai bisogni dell’utenza in una sanità pubblica sempre più ridotta e martoriata.
BASTA CON LE ESTERNALIZZAZIONI (ditte, cooperative, interinali) VOGLIAMO ASSUNZIONI DIRETTE E GARANZIA DI QUALITA’ in una sanità pubblica che sappia fare prevenzione, cura e riabilitazione.
DA OGGI SIAMO IN STATO DI AGITAZIONE PER NON RIMANERE PASSIVI RISPETTO ALL’ANNIENTAMENTO DELLA NOSTRA PROFESSIONALITA’ E DEL DIRITTO ALLA SALUTE.
COMUNICATO STAMPA COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ RICERCA
scarica la lettera per la richiesta alla Regione Lazio di un tavolo di confronto
Lettera inviata al Presidente Regione Lazio - al responsabile cabina di regia Sanità Regione Lazio - al direttore Generale Azienda Policlinico Umberto I
Come dovreste sapere le condizioni assistenziali dell’azienda in oggetto, già costantemente in difficoltà, sono ulteriormente aggravate in questo periodo estivo. Da 1110 posti letto a Luglio, fra accorpamenti e chiusure, si è arrivati a 900 che diventeranno 600 per tutto il mese di Agosto. I reparti che rimarranno aperti saranno inevitabilmente appesantiti dalle richieste in costante aumento, vista le riduzioni/chiusure delle altre aziende laziali e di tutti i servizi territoriali e la carenza cronica di personale a diretto contatto dell’assistenza.
IN MERITO A QUESTI PROBLEMI VI RICORDIAMO QUANTO DA NOI DENUNCIATO DA TEMPO:
Senza bugie ed ipocrisie la REGIONE LAZIO (Zingaretti, D’Amato, Longo) deve dire chiaramente quali sono le linee guida regionali rispetto alle esternalizzazioni dei servizi visto che:
mentre promette di voler affrontare il problema per arrivare ad una definitiva soluzione per tutti gli operatori di ditte e cooperative che garantiscono nelle aziende sanitarie, come organico indispensabile, reparti e servizi, prospetta autorizzazioni per nuove esternalizzazioni con nuove gare (reparti infermieristici ed intramoenia); mentre si nasconde dietro i divieti e controlli del governo si continuano a fare contratti e consulenze; mentre si dice che il passaggio delle spese già sostenute nei bilanci aziendali dalla voce Beni e Servizi a quella del Personale non si può fare perché” la prima è variabile e la seconda definitiva” al Policlinico si è autorizzata una spesa fissa ed in continua ascesa dal 2000 ad oggi (22 milioni l’anno) per esigenze assistenziali; mentre si permette una voluta confusione sui numeri parlando di “sostituzioni del personale della cooperativa” ottusamente i nostri dirigenti non dichiarano le richieste fatte per le lunghe assenze (aspettattive, maternità, legge 104) del personale aziendale che avrebbero portato a chiusura di reparti e servizi indispensabili se non si usassero e fossero usate queste unità.
I lavoratori della cooperativa OSA in lotta...
Finalmente...una sana preoccupazione sul proprio futuro, condita dal rifiuto di tutte le voci e chiacchiere che stanno girando al Policlinico...ha permesso la ripresa delle lotte e mobilitazioni degli esternalizzati per strappare alla regione le loro assunzioni dirette!
Roma 06 maggio 2014
In qualsiasi azienda sanitaria dove la mission è unicamente e complessivamente quella di rispondere attraverso la prevenzione, cura e riabilitazione ai bisogni di salute dei cittadini, non si può considerare separata la qualità ed efficacia dell’offerta con la gestione diretta del personale sanitario che la deve garantire.
ben diversi dalle classiche e scontate promesse elettorali!
COORDINAMENTO DEGLI ESTERNALIZZATI DELLA SANITA’ LAZIALE (scarica il volantino)
Le istanze ascoltate ieri dal Coordinamento degli esternalizzati della sanità del Lazio sono reali, vere, domande che attendono giustamente risposte.
Prendere in giro malati, pazienti e lavoratori continuando a regalare alla DITTA INNOVA “tempo” per recuperare il carente servizio che dal 10/1/2014 sta offrendo alla nostra azienda, è veramente poco rispondente agli obblighi imposti dalle leggi e contratti dell’offerta sanitaria pubblica!
-Al Presidente Regione Lazio N. Zingaretti -Al Vicepresidente Regione Lazio M. Smeriglio -Al Presidente commissione politiche sociali e salute R. Lena-Al Dirigente Cabina di Regia A. D’amato -All’Assessore del lavoro L. Valente -e pc al Direttore Generale Azienda Policlinico Umberto I D. Alessio-Al Rettore Universita’ La Sapienza Roma L. Frati
Oggetto: servizio ristorazione azienda Policlinico Umberto I
Dal 10/1/2014 l’offerta del servizio ristorazione del Policlinico non sta rispondendo ai bisogni di cura e di alimentazione indispensabili per garantire i livelli minimi assistenziali.
La lotta per una ristorazione adeguata ai bisogni di cura continua nonostante i voluti silenzi dei nostri dirigenti aziendali e gli arroganti attacchi dei dirigenti Innova.
TANTE DENUNCE SULLA INDECOROSA QUALITA’ DEI VITTI E SUGLI ERRORI ED INCOMPLETEZZE DELLE DIETE FATTE ORMAI DA UN MESE DA NOI DIPENDENTI AZIENDALI, DAI MALATI E DAI LORO PARENTI, DUE LICENZIAMENTI E DUE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI CONTRO GLI OPERATORI INNOVA CATAPULTATI, SENZA NESSUNA INFORMAZIONE E PREPAZIONE, A CONSEGNARE I VASSOI AI LETTI DEI PAZIENTI, IN UN CAOS GENEALIZZATO PERICOLOSO ED ESTREMAMENTE RISCHIOSO PER I NOSTRI OBBLIGHI SANITARI…
Il Comune di Roma ha imposto all’Associazione di Volontariato Il Grande Cocomero un aumento di affitto insostenibile, pretendendo arretrati superiori a 39.000 e minacciando il ricorso alle vie legali!! Di fatto, una chiusura dello spazio cocomerizio!! In oltre 20 anni di attività Il Grande Cocomero è stato centro preventivo e riabilitativo per i ragazzi di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I, spazio di aggregazione giovanile per gli adolescenti di San Lorenzo, luogo libero e disinteressato per l’espressione delle fragilità e della creatività del mondo degli adolescenti.
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Il Comune di Roma nella delibera per l’Approvazione della variante al piano di Assetto Generale (PAG) per lo sviluppo territoriale ed edilizio dell’università, sta portando a termine un disegno che garantisca ai gestori de “La Sapienza” altri ingenti spazi dove collocare strutture di potere, clientelismo e corruzione, in nulla utile all’assistenza o alla didattica e dove far realizzare l’ennesima speculazione edilizia a qualche costruttore amico degli amici.
COMUNICATO STAMPA COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ RICERCA POLICLINICO UMBERTO I
La criticità e la vergogna di una sanità ridotta allo stremo periodicamente tornano alla ribalta della cronaca, ma in pochi giorni tutto viene digerito e dimenticato e resta solo la drammatica realtà per chi, senza tanti soldi e conoscenze, ha problemi di salute.
SCRIVEVAMO NELL'OTTOBRE 1975 come Collettivo Policlinico in un volantone intitolato "D'OSPEDALE SI MUORE"