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Contratto-chi siamo

CHI SIAMO?

I COBAS (comitati di base) nascono molti anni fa (1987) fra i lavoratori della scuola e successivamente si diffondono in tante altre realtà: Sanità, Enti Locali, Ministeri, Poste, Trasporti, Energia, Telecomunicazioni, Chimici, Metalmeccanici, Commercio, Pulizie, Grafici, Terzo settore, Disoccupati, Precari, LSU,e si diventano una confederazione lo scorso anno.

Si propongono di creare partecipazione ed opposizione di classe, unificando gli obiettivi sindacali con quelli politici e credendo nelle capacità di ogni singolo lavoratore di diventare parte attiva e pensante del proprio futuro in un’ottica collettiva e sociale.

Antepongono la solidarietà all’ottenimento dei singoli privilegi, credono nello strumento delle rivendicazioni sindacali per coniugarlo con i bisogni/desideri di vita, non concertano con questa fasulla democrazia utilizzando tutti gli strumenti possibili per distruggerla trasformandola, sanno cosa non vogliono e cosa vogliono per essere costruttivamente e creativamente alternativi a chi ci vorrebbe annientati, annullati, perdenti.

Si occupano dei contratti delle singola categorie, dei movimenti di liberazione internazionali, di lotte ambientaliste, dei diritti dei più deboli, del tempo liberato, dell’espressività di una socialità complessiva che salvaguardi l’armonia psicofisica dell’individuo.

Non sono amati dai padroni, dalle amministrazioni pubbliche, dai governi, dalla mafia, dai magistrati, dalla polizia, dalla destra e dalla sinistra, dai sindacati di stato, da tutti coloro che vogliono far prevalere i propri interessi contro una società egualitaria e condivisa.

Sono diversi perché alternativi, perché incatenabili, perché non stanno zitti, perché si organizzano per lottare, perché non prendono in giro, perché non vogliono essere delegati, perché mettono in comune tutte le loro conoscenze, perché sanno fare informazione e controinformazione, perché non si vendono, perché non mistificano, perché si mettono continuamente in discussione, perché sanno trasformare i loro strumenti mantenendo sempre con chiarezza gli obiettivi scelti collettivamente, perché sono coerenti con i loro principi.

Già da alcuni mesi stanno lavorando con i compagni del Sin Cobas e di SDB per avviare un processo di unificazione delle rispettive organizzazioni, convinti che le frantumazioni in piccole o grandi realtà, anche nel “pianeta” dei sindacati di base, sono funzionali unicamente alle controparti e generano confusioni fra i lavoratori.

ed...i cobas della sanità ?

Noi siamo presenti in molte città, anche se in piccole realtà, da Milano, a Firenze, a Roma, a Cremona, a Bologna, a Napoli, a Messina, a Vibo Valenzia, a Caltanisetta, e……….

Ci proponiamo di contrapporci ai processi di anziendalizzazione e di mercificazione della salute, lottiamo contro il profitto sulla nostra pelle e su quella degli utenti, chiediamo un’umanizzazione dell’assistenza ed una professionalità degli operatori che si basi sul lavoro di gruppo, contro ogni divisione, individualismo, meritocrazia. Vogliamo stipendi adeguati a quelli europei e rispondenti al costo della vita, vogliamo prevenire il danno e ristabilire la prevenzione come unico e reale strumento di cura, vogliamo far piazza pulita dei sindacati di stato e dei loro accordi sempre più capestro, vogliamo annientare ogni strumento aziendale che ricatta i dipendenti ed impone, con le più articolate differenziazioni, contratti disumani ad altri lavoratori.

Siamo presenti nelle RSU di molte aziende e stiamo trattando, in questo momento, le varie piattaforme dei contratti integrativi. Le nostre proposte sono state condivise nelle assemblee dei lavoratori, a differenza di tutte le proposte e gli accordi degli altri sindacati, ma richiedono mobilitazione per essere imposte alle amministrazioni: gli interessi dei lavoratori sono contrapposti ai loro ed il sindacato di stato al massimo protegge individualismi, specificità ed i propri interessi personali.

Solo ai lavoratori ed a noi può interessare di stravolgere ciò che oggi rende proficuo solo il danno che viene pagato con il perverso strumento dei DRG, senza neanche salvaguardare la specificità dei bisogni di chi si è già ammalato ed annulla ogni finanziamento per attuare concrete misure preventive nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle scuole, nelle case.

Gli stessi carichi di lavoro imposti ai lavoratori nelle nostre aziende sono strumento di malattia e di danni psicofisici e dimostrano come chi detiene il potere vuole usare mano d’opera pagandola poco e considerandola niente.

cosa vi proponiamo nell’immediato….

uno SCIOPERO di 24 ore per venerdi’ 15 dicembre 2000

da articolare con assemblee e mobilitazioni regionali.

Scioperiamo CONTRO:

l’aziendalizzazione, l’esternalizzazione dei servizi, la mercificazione della salute, i disumani carichi di lavoro.

Scioperiamo PER:

salari adeguati a quelli europei con reali aumenti in paga base,

nuove assunzioni a tempo indeterminato per tutte le figure che dano assistenza diretta, una qualità assistenziale che sappia essere umana e risponda ai bisogni/desideri dell’utenza.

Per avere ulteriori informazioni, per contatti costanti, per ricevere materiale sullo sciopero (volantini, manifesti, piattaforme) e dare adesioni questi sono alcuni nostri indirizzi:

WWW cobas.sanità.nazion@iol.it

ROMA tel-fax Auletta COBAS 06/49970249

MILANO NICOBAS@iol.it

cobas nazionale sanita’ricerca

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Info su: www.azimut-onlus.org

 

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