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AZIENDALIZZAZIONE

* Dal 1993 ogni ospedale e struttura sanitaria territoriale diventa una azienda con la propria autonomia di bilancio con entrate, uscite ed una identità giuridica.

* Il sistema sanitario nazionale si frantuma in 26 sistemi sanitari regionali.

* I finanziamenti alle aziende avvengono attraverso i DRG ovvero i raggruppamenti omogenei di diagnosi ovvero quanto i politici decidono che costa la cura delle singole patologie.

* Si introducono i ticket, in costante salita, per il pagamento delle prestazioni ambulatoriali (visite, prelievi, lastre, risonanze, tac, ecc.).

* Si passa da 7 posti letto a 3,7 posti letto per 1000 abitanti anche se aumentano gli anziani e le patologie tumorali.

* Nei territori i servizi finalizzati a prevenzione e riabilitazione (consultori, centri di salute mentale, materno infantile, poliambulatori) vengono chiusi o svuotati di personale e la riabilitazione viene al 100% convenzionata ai privati (chiesa ed imprenditori).

* Le aziende moltiplicano i dirigenti ed i loro stipendi con nuove sigle (UOC, UOS, UOD, PR, PRMG..) mentre si riducono servizi territoriali e posti letto.

* Si bloccano le assunzioni e si appaltano molti servizi assistenziali (pulizie, cucine, biancheria, ambulanze, ecc.) con gare clientelari, costi e sprechi in costante aumento, una offerta qualitativa sempre più scadente ed una condizione di sfruttamento dei dipendenti (infermieri, ausiliari, operai) di ditte e cooperative considerati come “monte ore” e non come unità lavorative.

* Si introduce l'INTRAMOENIA ovvero la possibilità per i medici di svolgere la libera professione nelle strutture sanitarie pubbliche con ticket maggiorati e concordati con le singole aziende ciò ha lo scopo di permettere ai cittadini di scegliere da chi farsi curare ed alle aziende di ridurre le liste di attesa nei loro ambulatori. TUTTE BUGIE:le prestazioni aumentano i tempi di attesa (da settimane, a mesi, ad anni) e spesso si chiudono le prenotazioni negli ambulatori mentre si continuano a dare appuntamenti in intramoenia con attese di pochi giorni e ticket di centinaia di euro con un notevole guadagno per medici ed aziende.

* La preospedalizzazione per ridurre i tempi di ricovero nelle aziende non viene sempre attivata oppure viene utilizzata unicamente come “succursale” degli studi e cliniche private dei medici per anticipare la totale privatizzazione del sistema sanitario abituando i cittadini a pagare sempre di più ed *a ricorrere alle assicurazioni (11 milioni di italiani già l'ha fatto) con la collaborazione perfino dei sindacati (cgil, cisl, uil, ugl) che le propongono ai loro iscritti e le fanno inserire nei contratti con “offerte” di favore!!??

RISULTA EVIDENTE PER QUANTO DETTO E PER LE ATTUALI ED INSOSTENIBILI CONDIZIONI DEI SERVIZI SANITARI E DELLE AZIENDE IN QUESTI ULTIMI 20 ANNI (AUMENTO DI DEFICIT, RUBERIE, SCANDALI, MALASANITA’ E COSTANTE RIDUZIONE DI RISPOSTE AI BISOGNI DI SALUTE)

CHE

L’AZIENDALIZZAZIONE E’ STATA TOTALMENTE FALLIMENTARE E CHE DEVONO ESSERE, PER LEGGE, PROFONDAMENTE CAMBIATI GLI STRUMENTI PER IL FINANZIAMENTO, LA GESTIONE, LE FINALITA’ E LE RISPOSTE DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO.

SE QUESTO NON VIENE IMMEDIATAMENTO ATTUATO I GOVERNI, ISTITUZIONI, POLITICANTI DEVONO DICHIARARE, SENZA PIU’ IPOCRISIA E FALSITA’, DI VOLERE ANNIENTARE IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO A SOLO BENEFICIO DEL PRIVATO.

SARANNO LE LOTTE E LE MOBILITAZIONI DI TUTTI NOI CITTADINI AD IMPORRE LA SALUTE COME BENE COMUNE ESASPERATI DALLE BUGIE E SVENDITE DI CHI LA MERCIFICA E NE TRAE PROFITTO.

D.R.G (RAGGRUPPAMENTI OMOGENEI DI DIAGNOSI)

Questi strumenti, copiati dagli americani, sarebbero dovuti servire per fini statistici, per attivare verifiche sui bisogni di cura e porre fine agli sprechi e scandali sulla sanità già abbondanti negli anni ’90….

MA ECCO INVECE COSA HANNO COMPORTATO NEGLI OSPEDALI:

*le regioni finanziano le aziende attraverso le diagnosi delle diverse patologie per i ricoveri fatti (prima il finanziamento agli ospedali e servizi territoriali avveniva con una quota per ogni cittadino residente);

*la lista dei DRG e loro valutazione economica viene fatta da soggetti governativi ed istituzionali considerati “esperti” tutti naturalmente estranei alla composizione dei territori e dei bisogni di prevenzione, cura riabilitazione che variano negli anni;

*le aziende, principalmente quelle con posti letto, iniziano ad interessarsi particolarmente alle patologie più pagate e questo fa ridurre le operazioni necessarie ma considerate “semplici” quali tonsillectomie, appendici, i parti cesarei vengono preferiti a quelli naturali, e si potenziano trapianti ed operazioni più complesse, anche se a volte non necessarie! Naturalmente anche le diagnosi vengono “aggravate” per fini economici.

*Per utilizzare di più i posti letto ed aumentare i finanziamenti si riducono i tempi di ricovero al minimo secondo percentuali che non tengono conto della singola risposta di guarigione e pazienti chirurgici vengono dimessi con ferite ancora da medicare, anziani malati vengono rispediti in famiglia e pazienti psichiatrici abbandonati a se stessi;

*si chiudono servizi territoriali pubblici per la prevenzione e la riabilitazione poiché la cura della malattia è l’unica risposta sanitaria che viene rimborsata e finanziata dalla regione.

Oltre ai DRG si istituiscono i L.E.A. (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) e si riducono col tempo sempre più le patologie che devono essere curate senza il pagamento dei ticket (vedi la cataratta o il turner carpale prima attuati in regime di diurno ora ambulatoriali) e le analisi da considerare “calmierate” (ormai per una normale routine che comprende le analisi della tiroide si arriva a pagare più di 100 euro di ticket).

 

ORMAI LA SALUTE E’ UNA MERCE FONTE DI PROFITTO PER MEDICI, IMPRENDITORI, CASE FARMACEUTICHE.

LE STRUTTURE PUBBLICHE SI SVUOTANO DI RISPOSTE SANITARIE CHIUDENDO E RIDUCENDO PRIMA I SERVIZI TERRITORIALI E POI I PRONTO SOCCORSO, GLI OSPEDALI ED I POSTI LETTO.

IL CITTADINO/UTENTE/CLIENTE RISPONDE AI BISOGNI DEL MERCATO IN UNA LOGICA A FAVORE DEL PRIVATO E TUTTE LE NOSTRE TASSE NON FINANZIANO PIU’ IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO.

ED AL POLICLINICO CHE SUCCEDE:

Ai danni dovuti dall’aziendalizzazione si aggiungono tutte le storiche ruberie, clientele, interessi privati del POTERE UNIVERSITARIO.

I 3 scopi dell’università La Sapienza, la più grande d’Europa, ovvero l’insegnamento, la ricerca e l’assistenza sono strumenti di profitto per l’utilizzo come loro “proprietà” dei posti letto, per favorire case farmaceutiche e fornitori di costosissimo materiale sanitario (lastre, reagenti, macchinari, protesi..), per sfruttare studenti e specializzandi di medicina che, insieme ai precari ed ai COCOCO, sono gli unici a far funzionare servizi e reparti nonostante che ci sia 1 medico universitario e mezzo a paziente…che però i pazienti e gli operatori non hanno mai la “fortuna” di vedere!

Per questo al Policlinico, azienda universitaria, non è stata mai fatta la pianta organica ed i carichi di lavoro, previsti per legge, ed anche i protocolli d’intesa Università-Regione hanno sempre “sorvolato” il problema.

I servizi e reparti si assegnano e si aprono nel rispetto di alleanze politiche e parentele (Frati prima preside di medicina ora rettore dell’Università ha sistemato tutta la sua allargata famiglia) e si creano doppioni e strutture complesse senza neanche un posto letto mentre si chiudono o si riducono servizi indispensabili (moltissimi ambulatori hanno attese di mesi, quasi impossibile fare una MOC od una mammografia e sono i medici a decidere a quali utenti esterni fare risonanze o tac).

Specialistiche quali la neuropsichiatria Infantile, la dermatologia, l’otorino, l’oculistica, l’ortopedia… stanno sparendo fra insostenibili carenze di organico, di spazi e materiale che impediscono a queste realtà di essere strumenti mirati, efficaci ed immediati per garantire prevenzione, cura e riabilitazione…mentre si potenziano le offerte del PRIVATO come unica alternativa alla carente risposta sanitaria pubblica.

Questo non è dovuto dal fatto che al Policlinico mancano gli spazi (ci sono tanti studi dei baroni e molti reparti anche ristrutturati sono chiusi ed inutilizzati)..però poi si tengono per giorni i pazienti al DEA su una barella o se ne trasferiscono altri in soprannumero nei corridoi dei reparti.

Al Policlinico non mancano neanche i finanziamenti… per le varie e ripetute ristrutturazioni e messe in sicurezza sono spariti milioni di euro e molti dei problemi non sono ancora risolti (vedi i sotterranei).

Anche la riduzione dei posti letti è sempre legata al numero degli studenti e non può andare sotto agli 800..in confronto agli aziende ce ne sono ancora tanti…ma è molto discutibile come vengono gestiti ed usati.

QUALE E’ QUINDI LA CAUSA DELLA RISPOSTA SEMPRE PIU’ CARENTE E SQUALIFICATA DELLA NOSTRA OFFERTA PUBBLICA?

I baroni universitari da sempre hanno praticato la libera professione, nonostante che fossero dipendenti pubblici, essendo se non padroni, azionisti di tutte le cliniche e studi privati di Roma e provincia.

Conseguentemente i servizi e posti letto dell’ospedale vengono usati con una evidente priorità per i loro clienti e le stesse liste di attesa per interventi e ricoveri sono “per urgenza medica” pilotate su chi prima ha pagato prestazioni nel privato.

Quindi il Policlinico deve funzionare ma come dicono loro, con il maggior potere delle specialità chirurgiche, rispetto alle mediche, con alcuni super baroni come quelli che possono gestire tutta la diagnostica, e la regione, con tutti i vari dirigenti e commissari che si sono succeduti negli anni, ha sempre e solo fatto finta di controllare e di mettere regole, poiché i loro interessi ed accordi HANNO DI FATTO IGNORATO il dovere di dare risposte assistenziali, didattiche e di ricerca.

Cobas Sanità Università e Ricerca del Policlinico

 

Gennaio 2013

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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