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LE RESPONASABILITA' NON SONO UGUALI PER TUTTI!!!

Le responsabilità non sono uguali per tutti se la finanziaria che sta per essere approvata congelerà gli stipendi dei pubblici dipendenti per quattro anni, farà perdere in media ad ognuno di noi circa 3000 euro e bloccherà ogni tipo di assunzione.

 

Le responsabilità non sono uguali per tutti neanche negli ultimi dieci anni che hanno visto i confederali siglare contratti dove gli aumenti salariali non riuscivano neanche a coprire l’inflazione.

Le responsabilità non sono uguali per tutti quando alcuni sindacati agiscono in concertazione con il governo firmando accordi capestro per i lavoratori e cercando di convincerli che è giusto fare sacrifici a fronte di una crisi mondiale che pare piovuta dal cielo e non essere figlia di una speculazione finanziaria incontrollata.

Le responsabilità non sono uguali per tutti se non abbiamo visto nessuno, sindacati compresi, difendere il diritto delle donne ad andare in pensione prima in un paese che scarica quotidianamente su di loro il peso delle sue inefficienze sociali. Ancora una volta ecco la scusa dell’Europa e, mentre per le quote latte nessuno si scandalizza di pagare una multa milionaria, quando si tratta di macelleria sociale sulle donne nessuno pensa che forse si poteva andare tutti in pensione a 60 anni, uomini e donne, e lasciare il mercato del lavoro libero ai nostri figli. E magari regolarizzare le migliaia di migranti clandestini, costringendo così i loro padroni a pagare i contributi all’INPS. (Tutto questo mentre nessuno sembra ricordare che, ad esempio, il Ministro Brunetta è già un illustre pensionato dell’Università)

Le responsabilità non sono uguali per tutti se ancora una volta sono i più deboli a dover pagare: le donne, i pensionati, i dipendenti statali a basso reddito, i disoccupati e i precari

Le responsabilità non sono uguali per tutti se la nuova governatrice del Lazio ha firmato una lista di decreti che peggioreranno ancora di più la grave situazione della sanità laziale e di noi lavoratori:

  • La riduzione del 50% di tutto il personale precario e co.co.co.
  • Il blocco totale del turn over e delle assunzioni per due anni
  • Il taglio dei coordinamenti
  • La chiusura di circa 2000 posti letto con l’abbassamento dell’indice attuale di 4,5 posti letto letto per mille abitanti al 3,5 nel 2012.
  • La prevista compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria
  • Il passaggio di 24 prestazioni (tunnel carpale, intervento cataratta, riparazione ernia inguinale, ecc.) ora date in regime di ricovero diurno (ovvero gratis), al regime ambulatoriale con ticket fino a 1.000 euro.
  • Riduzione dei laboratori pubblici da 102 a 75, con un taglio di 3 mila lavoratori.

 

Le responsabilità non sono uguali per tutti se dopo anni di lotte operaie e di morti per la conquista dei diritti sindacali, oggi la Fiat di Pomigliano può permettersi di indire un Referendum/ricatto dove in cambio del posto di lavoro si è costretti a rinunciare al diritto di sciopero, si compromette gravemente la sicurezza sul lavoro con l’accettazione di turni massacranti, e si incrina per sempre il futuro e la dignità di tutti i lavoratori di oggi e di domani. Eppure la CISL, la UIL, l’UGL e una parte del PD non ci hanno pensato due volte ad appoggiare questo massacro sociale.

 

Noi non siamo disposti ad accettare il teorema che vuole tutto questo sfacelo come conseguenza di una crisi finanziaria ed europea che non appartiene a noi lavoratori.

Non siamo disposti a far finta che nel lamento generale di oggi, chi ha speso fior di energie per far eleggere questo governo e questa Presidente sia innocente e vittima di una non ben chiara congiuntura. L’ipotesi ventilata di rimettere le deleghe regionali è stata solo una mossa mediatica: il Lazio è già pronto ad obbedire al dictat del governo.

 

Anche nel nostro piccolo in campagna elettorale fior di sindacalisti di UIL e CISL, hanno sponsorizzato la Polverini. Oggi il sindacato UGL (ex-Polverini) si costituisce anche al Sant’Andrea. Ognuno, cari lavoratori, ha il diritto di aderire al partito e al sindacato che vuole, ma almeno non fateci sentire quel brusio di lamentele al bar o nei corridoi!

 

Qualcuno era forse convinto che un Governo di destra e una Presidente sponsorizzata da Fini e Berlusconi, potessero mettere mano nelle tasche dei ricchi e dei padroni?

 

Non prendiamoci in giro:

LE RESPONSABILITA’

NON SONO UGUALI PER TUTTI!!!

Nella passata legislatura regionale non abbiamo avuto paura ad attaccare anche molto duramente l’inerzia della Regione di centro sinistra e lo abbiamo fatto più di chiunque altro. Oggi non abbiamo timore a farlo neanche con il nuovo Governo regionale. Non abbiamo poltrone da guadagnare e padroni a cui obbedire, questo è il bello di essere Cobas! Risponderemo agli attacchi del Governo e della Regione, come siamo abituati a fare, lottando alla luce del sole, non facendo sconti a nessuno e a volte…come è successo per gli esternalizzati, la lotta riesce anche a pagare!!!

 

E’ vero le responsabilità non sono uguali per tutti e… neanche i meriti!!!

 

Prepariamo una forte presenza Cobas alle prossime elezioni RSU. Prepariamola tutti insieme, con programmi e candidati condivisi. Noi siamo pronti anche dentro il Sant’Andrea a prenderci la responsabilità di provare a costruire un nuovo modo di fare sindacato, ancora una volta senza deleghe, ancora una volta con i lavoratori!

 

 

Roma, 19/07/2010 COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA

SANT’ANDREA

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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