UN
ARROGANTE ATTACCO AL
DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA Il testo approvato dal Senato per la “Procreazione Medicalmente Assistita” non può e non deve passare sotto silenzio, dando voce solo ai politicanti e ai giochi di schieramenti che, da troppo tempo ed in troppe situazioni, hanno e stanno ancora annientando i nostri bisogni e desideri di vita. E’ aberrante che chi condanna l’integralismo altrui e gli risponde con le guerre, di fatto sia diventato artefice di una legge
Non si
devono mettere delle gabbie su un argomento delicato e sofferto come
questo. Se si avesse avuto rispetto per tutti i soggetti coinvolti si
sarebbero dovuti aprire e finanziare molti più centri
sanitari pubblici, che attraverso laboratori e servizi territoriali,
avrebbero accolto i bisogni di chi desiderava avere un figlio, ma non
poteva o non ci riusciva, ed era pronto a misurarsi con tutte le
difficoltà, le ansie ed i limiti di una fecondazione in vitro.
Ma questo sarebbe stato CONTRO
la privatizzazione del Sistema Sanitario e CONTRO tutti i tagli attuati
alla sanità e al diritto alla salute! Da sempre le donne, per ruolo e per storia, sono state chiamate a vivere il desiderio di maternità con una intensità sconosciuta all’altro sesso, la preoccupazione materna primaria, come le sue capacità di maternage, sono ricchezze al femminile e garanzia di una vita affettuosa e felice per il nuovo nato. La possibilità di scegliere il momento giusto per una maternità valutando il rapporto con il partner, il proprio stato emotivo e fisico, i propri desideri, ha reso qualitativamente migliore questo “stravolgimento” della vita perché ha reso la DONNA libera di scegliere e di sentirsi un soggetto pensante e decisionale. Non doveri
ed obblighi per morale o tradizione, non più oggetto di riproduzione,
ma scelte e desideri fatti d’amore e di voglia di mettersi in gioco.
In quest’ottica si è lottato per un aborto libero e
gratuito ed i dati parlano da soli. Con la 194 dal ’78 gli aborti
sono diminuiti aumentando l’uso degli anticoncezionali ed una capacità
di autodeterminazione del proprio corpo e della propria salute, e solo
così i profitti sulla pelle delle donne, con gli aborti clandestini,
sono stati annientati. Oggi, invece, le DONNE si ritrovano a
dover difendere quella legge ed a rifiutare questa legge, che
non rispettando la loro scelta e bisogno di maternità, non
permette di confrontarsi e misurarsi con
l’impossibilità di essere madri, arrivando così, a volte, ad
autorizzare la medicina ad accanirsi sul proprio corpo ed a vivere la
maternità solo come concepimento/possesso. E’ vero che l’adozione
potrebbe risolvere molte situazioni di sterilità, ma se non è la donna
in prima persona, e poi la coppia, ad elaborare le motivazioni delle
proprie scelte, non ci può essere risposta ad un bisogno, tutto
diventa solo
prevaricazione, imposizione, obbligo e divieto ad essere !! MOBILITIAMOCI CONTRO QUESTA LEGGE, ABBATTIAMO IL
POTERE DELLA CHIESA E LA MORALE DEL PROFITTO, PRETENDIAMO LIBERTA’ ED
AUTODETERMINAZIONE PER I NOSTRI CORPI
E PER LE NOSTRE
MENTI. MERCOLEDI’ 17 ORE 10.00 INIZIATIVA DAVANTI ALLA CLINICA OSTETRICA 15/12/2003
Cobas Sanità-Università Policlinico |