UN ARROGANTE ATTACCO

AL DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA

Il testo approvato dal Senato per la “Procreazione Medicalmente Assistita” non può e non deve passare sotto silenzio, dando voce solo ai politicanti e ai giochi di schieramenti che, da troppo tempo ed in troppe situazioni, hanno e stanno ancora annientando i nostri bisogni e desideri di vita.

E’ aberrante che chi condanna l’integralismo altrui e gli risponde con le guerre, di fatto sia diventato artefice di una legge

  • che impone, in ogni suo articolo attraverso divieti, imposizioni e controlli, l’annientamento  dei soggetti principalmente coinvolti, LE DONNE, abusando dei loro corpi e dei loro desideri;

  • che nega la scelta della maternità come esperienza di gioia, di paure, di insicurezze, per arrivare ad offrire all’oggetto d’amore, sognato e condiviso, un ambiente  accogliente e contenente;

  • che discrimina fra spermatozoi (omologhi ed eterologhi ), consente al massimo tre possibilità e decide a quali coppie applicarle,

  • che ritira fuori dal cassetto il peggior concetto di “famiglia” escludendo dalla maternità i single e le coppie omosessuali

  • che utilizza la sterilità e l’infertilità, come colpa,  prospetta un’adozione “semplificata”;

  • che  strumentalizza “i diritti” dell’embrione per iniziare un attacco mirato alla legge sull’aborto, mentre la sperimentazione ed il  profitto di case farmaceutiche e laboratori privati viene permesso a “salvaguardia della salute”

  • che di fatto legalizza i “viaggi” della speranza per una fecondazione in vitro, in Inghilterra, come succedeva prima della 194 per abortire, od in Spagna.

Non si devono mettere delle gabbie su un argomento delicato e sofferto come questo. Se si avesse avuto rispetto per tutti i soggetti coinvolti si sarebbero dovuti aprire e finanziare molti più centri sanitari pubblici, che attraverso laboratori e servizi territoriali, avrebbero accolto i bisogni di chi desiderava avere un figlio, ma non poteva o non ci riusciva, ed era pronto a misurarsi con tutte le difficoltà, le ansie ed i limiti di una fecondazione in vitro. Ma questo sarebbe stato CONTRO la privatizzazione del Sistema Sanitario e CONTRO tutti i tagli attuati alla sanità e al diritto alla salute!  

Da sempre le donne, per ruolo e per storia, sono state chiamate a vivere il desiderio di maternità con una intensità sconosciuta all’altro sesso, la preoccupazione materna primaria, come le sue capacità di maternage, sono ricchezze al femminile e garanzia di una vita affettuosa e felice per il nuovo nato. La possibilità di scegliere il momento giusto per una maternità valutando il rapporto con il partner, il proprio stato emotivo e fisico, i propri desideri, ha reso qualitativamente migliore questo “stravolgimento” della vita perché ha reso la DONNA libera di scegliere e di sentirsi un soggetto pensante e decisionale.

Non doveri ed obblighi per morale o tradizione, non più oggetto di riproduzione, ma scelte e desideri fatti d’amore e di voglia di mettersi in gioco. In quest’ottica si è lottato per un aborto libero e gratuito ed i dati parlano da soli. Con la 194 dal ’78 gli aborti sono diminuiti aumentando l’uso degli anticoncezionali ed una capacità di autodeterminazione del proprio corpo e della propria salute, e solo così i profitti sulla pelle delle donne, con gli aborti clandestini, sono stati annientati. Oggi, invece, le DONNE si ritrovano a dover difendere quella legge ed a rifiutare questa legge, che non rispettando la loro scelta e bisogno di maternità, non  permette di confrontarsi e misurarsi con  l’impossibilità di essere madri, arrivando così, a volte, ad autorizzare la medicina ad accanirsi sul proprio corpo ed a vivere la maternità solo come concepimento/possesso. E’ vero che l’adozione potrebbe risolvere molte situazioni di sterilità, ma se non è la donna in prima persona, e poi la coppia, ad elaborare le motivazioni delle proprie scelte, non ci può essere risposta ad un bisogno, tutto diventa  solo prevaricazione, imposizione, obbligo e divieto ad essere !!

MOBILITIAMOCI CONTRO QUESTA LEGGE, ABBATTIAMO IL POTERE DELLA CHIESA E LA MORALE DEL PROFITTO, PRETENDIAMO LIBERTA’ ED AUTODETERMINAZIONE PER I NOSTRI  CORPI E PER LE  NOSTRE  MENTI.

MERCOLEDI’ 17 ORE 10.00 INIZIATIVA DAVANTI ALLA CLINICA OSTETRICA

15/12/2003                                                               Cobas Sanità-Università Policlinico