Genova per noi…

Il 21 e 22 luglio a Genova, molti dei compagni e dei lavoratori presenti avevano avuto la certezza che qualcosa era irrimediabilmente cambiato: era ormai evidente che l'Italia di Berlusconi non aveva nulla da invidiare al Cile di Pinochet. In 48 ore erano stati annientati tutti i diritti fondamentali, era stato assassinato un ragazzo, e la violenza era stata talmente forte da farci sembrare questo tragico bilancio un miracolo. Circa 1500 feriti testimoniavano della mattanza per le strade di Genova.

Molti di noi, presenti a Genova come sanitari, non sono riusciti ad elaborare il vissuto di quelle giornate se non dopo molto tempo, e da questo sforzo è nato il libro:

"Obbligo di referto", a cura dei Sanitari del GSF.

Le vicende del G8 hanno riempito le pagine dei giornali estivi… fino all'11 settembre. Poi si cambia registro: almeno tre volte al giorno compaiono ancora oggi in televisione le Torri Gemelle. Il G8 scompare:

Inizia la guerra

E, mentre sul G8, grazie all'opera documentaria eccezionale di professionisti ed amatori, eravamo riusciti a smascherare l'informazione ufficiale, con questa guerra stiamo assistendo al più grosso black-out informativo degli ultimi decenni. Le notizie appaiono e scompaiono dai TG nel giro di poche ore, i comunicati dei Talebani arrivano già censurati (per ammissione degli stessi giornalisti), il numero dei morti civili e dei profughi oscilla tra 100 e 6000. L'antrace un giorno è figlio degli islamici (possibilmente il giorno dell'intensificarsi dei bombardamenti USA) ed il giorno dopo di gruppi neonazisti americani! L'efficienza americana è ormai la barzelletta del secolo, gli "esperti" sembrano accorgersi solo ora che le operazioni belliche dureranno minimo due anni e mettono le mani avanti sulla possibilità di allargare il conflitto Le donne afgane, da anni schiavizzate, diventano strumento per le esternazioni moraliste di Alessandra Mussolini, mentre nessuno dice che la stessa sorte tocca alle donne in Arabia Saudita, come in moltri altri paesi. Ma lì, si sa, sono alleati degli USA e hanno pure il petrolio!!!

Tutti i mezzi di informazione hanno presto e volentieri dimenticato l'alleanza Usa-Bin Laden ai tempi dell'invasione sovietica.

Così il nostro quotidiano si sta abituando ai massacri del G8, a vivere in un paese che entra in guerra ogni 2 anni, con il consenso pieno di quasi tutto il parlamento, ai 1500 civili morti in Afganistan (ma quanti ne servono a Bush per pareggiare il conto? 1 a 10 come ai nazisti?), alla strage annunciata di migliaia di profughi all'arrivo dell'inverno, alla paura quotidiana di prendere la metro o l'aereo, agli attentati suicidi di chi non ha più niente da perdere, all'odio verso chi esprime una cultura diversa.

Vogliamo solo porci due domande:

Chi pagherà questa guerra? I lavoratori con la prossima finanziaria, i civili, i bambini, i profughi, chiunque si opponga alla globalizzazione dei mercati e delle idee?

Chi guadagnerà da questa guerra? Ancora una volta le grosse multinazionali del petrolio, i fabbricanti di armi, i padroni che troveranno una ottima scusa per far pagare ai lavoratori i costi di una recessione già annunciata, i governi razzisti.

Per questo la nostra risposta deve essere globale dal G8 all'Afganistan: non esiste nessuna guerra giusta e neanche necessaria, la guerra è sempre un ottimo investimento per i padroni.

Mentre il centro-destra scende in piazza con una manifestazione a favore del conflitto armato in Afganistan in un estremo atto di prostrazione al padrone americano, noi partecipiamo in massa al

Corteo del Movimento No Global contro la guerra

SABATO 10 NOVEMBRE ORE 15:00

PIAZZA ESEDRA (SPEZZONE COBAS)

Rompiamo il muro di un'informazione controllata e censurata:

SABATO 17 NOVEMBRE ORE 09:30

AULETTA CLINICA OSTETRICA I PIANO

CONVEGNO DIBATTITO SUL G8 DI GENOVA E SULLA GUERRA IN AFGANISTAN CON PROIEZIONE DI FILMATI

Devolveremo l'incasso del libro "Obbligo di referto" all'Associazione Emergency che opera con un ospedale in Afganistan.

Roma 09/11/2001 COBAS Policlinico-Università

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