Lettera aperta dei malati del Policlinico.

Mentre stiamo sopportando la dolorosa condizione di ricoverati sia per i nostri problemi che per la disumanizzazione dell’assistenza sanitaria, abbiamo saputo che al Policlinico non vogliono assumere tutti i precari che da anni ci lavorano e che sono, insieme a pochi altri, i "superstiti" che puliscono le nostre corsie e ci garantiscono un minimo di assistenza!

Non vogliamo credere che la salute sia una merce che deve garantire profitto alle aziende sanitarie e che non ci siano più garantite le cure all’interno di strutture sanitarie efficaci e rispondenti ai bisogni dell’utenza nel rispetto dei diritti umani sia per quanto riguarda l’igiene degli spazi e la professionalità di tutti gli operatori….però da giorni le nostre corsie sono sporche e non ci sono infermieri sufficienti per rispondere ai nostri bisogni.

Quando abbiamo denunciato le nostre condizioni ai medici ed alla direzione sanitaria ci siamo sentiti rispondere che " attualmente non c’è personale sufficiente ma che si impegnano a prendere provvedimenti"…senza prese in giro… se non assumono chi già ci lavora ed indicono altri concorsi fino ad avere un organico adeguato, stabile e professionalizzato, ci devono spiegare come e quando risolveranno gli spinosi problemi che da anni affliggono questo ospedale super specializzato ??!!

Molti di noi vivono nei quartieri limitrofi ed hanno rischiato, per la carenza di posti letto, di essere sbattuti in qualche clinica convenzionata fuori Roma, altri hanno atteso ore al DEA, altri ancora mesi prima del ricovero o di alcune ricerche ed analisi indispensabili per la diagnosi dei nostri mali e, pur, considerandoci "fortunati" di essere oggi "clienti" dell’Azienda Policlinico, rivendichiamo i nostri diritti quotidianamente ignorati dai responsabili della gestione caotica di questo ospedale.

Garantiteci la presenza costante di agenti sociosanitari dentro le corsie, permettete con orario e carichi di lavoro umani agli infermieri di rispondere ai nostri bisogni, controllate che i medici siano disponibili per informarci e farci decidere sulle nostre cure, smettetela di fare chiacchere e promesse ed incominciate a far funzionare umanamente l’assistenza pubblica rendendola realmente funzionante e competitiva rispetto a quella privata.

Ottobre 2001

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