A Veltroni in visita al Policlinico diciamo:

Non faremo sconti a nessuno!

Abbiamo avuto direttori generali di ogni colore e per alcuni periodi non ne abbiamo avuti affatto.

Ne abbiamo viste di tutti i colori, dal commissariamento, agli arresti, al moltiplicarsi dei primariati.

Abbiamo occupato per decine di volte le pagine dei giornali: grandi titoli per grandi disfunzioni che il più delle volte ci venivano imputate indirettamente, ma anche piccoli trafiletti di malati che ci ringraziavano per l'umanità e la professionalità.

Siamo quelli che sopportano il peso della "malasanità" in prima persona: chi viene al PS,e aspetta delle ore se la prende con noi e così pure chi deve aspettare mesi per un'analisi.

Siamo in prima linea a fare da cuscinetto ad una classe medica sovrabbondante ed il più delle volte interessata a ben altri lidi fuori da qui.

Siamo quelli che si oppongono all'intramoenia, alla incompatibilità della libera professione dei medici, alle privatizzazioni, perché discriminano i cittadini in base al censo, il sesso, la provenienza.

Caro candidato sindaco,

la sanità pubblica, o almeno quello che ne avete lasciato, siamo noi con i nostri doppi turni quotidiani, i nostri salari da fame ed il nostro burn-out galoppante.

Non siamo qui a fare richieste pre-elettorali: gli anni passati ci hanno già regalato DRG, lavoro precario ed interinale, aumento dei carichi di lavoro, e sappiamo benissimo che il nuovo governo peggiorerà ulteriormente le cose (il "modello Lombardia" avanza…).

Siamo qui per informarLa, da operatori sanitari, che questo servizio pubblico sta andando a rotoli, che non si può fare della salute una merce da vendere al miglior offerente.

Siamo qui a ricordarLe che esiste una qualità dell'assistenza che non può, e non deve, basarsi su un gioco al ribasso del nostro lavoro. Al Policlinico abbiamo almeno otto tipi di contratti diversi (regionali, universitari, Cri, Romaail, precari, cooperative, appalti, libere collaborazioni), eppure tutti facciamo lo stesso lavoro, fianco a fianco.

Sulla strada di questa becera stabilizzazione ci siamo anche noi che ancora lottiamo perché rimanga sempre irrinunciabile il principio di solidarietà, non mercificabile, che permetta a tutti di avere garantito il diritto costituzionale alla salute.

Qualcuno diceva una volta: "dì almeno qualcosa di sinistra", (salvo poi riconvertirsi in perfetto allineato). Noi già allora sorridevamo alla battuta sapendo bene che non potevamo aspettarci nulla di realmente diverso, perché le "piante della sinistra" avevano da molto tempo smesso di dare i loro frutti…

E oggi che questa battuta è rinnegata dal suo stesso autore, e non fa più ridere, a noi rimane il dovere, morale e di classe, di continuare a lottare ed a urlare nel nostro piccolo la voglia di un modo diverso di fare e dare salute e …non faremo sconti a nessuno!

 

Roma 23 Maggio 2001 Cobas Policlinico-Università

Internet: www.cobas.it e-mail: policlinicodiroma@cobas.it