Chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo…

cosa vogliamo?

Si sa, per noi lavoratori del Policlinico, è da sempre stato difficile rispondere alla terza domanda, dato che la maggior parte delle volte dove il "dove andare" non è dipeso dalla nostra volontà, né tanto meno ha seguito un banalissimo senso logico. Fino ad oggi sapevamo almeno cosa dire se interrogati sulle prime due domande: eravamo portantini, infermieri, caposala e via salendo e facevamo le mansioni proprie di quella figura lavorativa. Questo almeno valeva, per chi non era raccomandato, dall'inizio alla fine della carriera.

Qualche giorno fa i lavoratori universitari si sono accorti di essere stati definiti sulla busta paga "personale tecnico-amministrativo", B2, C2 ecc. Per complicare ulteriormente la cosa è arrivata anche una bella letterina del direttore amministrativo con la quale si doveva, semplicemente, chiedere di passare a B3, C4, beccare un consistente aumento di circa trentamila lire (!!!) e sbarrare, in base a delle definizioni prestabilite, le attività svolte.

Tanto per cominciare ci sembra strano che l'amministrazione per la quale lavoriamo ci chieda che lavoro svolgiamo, e non solo per il presente, ma riguardo agli ultimi tre anni. In secondo luogo molte delle attività che facciamo non sono previste nei vari punti.

Girare per i sotterranei o i corridoi del Policlinico in questi giorni è al limite della farsa: tutti hanno la famosa lettera in mano e chiedono agli altri cosa bisogna scrivere, che tranelli nasconde e a che rischi si va incontro. Ovviamente nessuno ha la risposta esatta. Sulla scia di questa confusione siamo andati a chiedere all'ufficio che ha inviato le lettere il vero significato di tutto ciò e le conclusioni che abbiamo tratto, aggiungendo un'attenta lettura del nuovo contratto, sono queste:

Per capirci:: prima dell'approvazione del contratto sono stati approvati una serie di corsi-concorsi per il personale tecnico-amministrativo (allora noi non lo eravamo) e ci appare evidente che questo è stato fatto per escludere l'area sanitaria che altrimenti avrebbe potuto parteciparvi. Lo stesso discorso vale per molti corsi di aggiornamento che a noi non sono mai arrivati. Ricordiamo che i pochi corsi fatti al Policlinico sono stati pagati dall'azienda, nonostante uno stanziamento di 1 miliardo dell'Università per la formazione nell'anno 2000. Ci sembra a questo punto ovvio chiedere, dato che siamo tutti personale tecnico amministrativo, le stesse agevolazioni!!!

Basta inoltre leggere la quantità di volte che compare la parola contrattazione decentrata per capire che il nodo del problema è tutto qui. Dato che la RSU Universitaria, depositaria della contrattazione, non è mai stata convocata, e dato che gli accordi sono stati fatti sempre e solo a porte chiuse con CGIL, CISL, UIL, SNALS, CISAPUNI in alleanze più o meno alternate, nessuno è stato finora al corrente di cosa realmente succedesse. Una RSU che non funziona provoca dei danni enormi alla trasparenza e all'informazione. L'abbiamo ripetuto fino alla nausea: abbiamo a tutt'oggi due processi sospesi contro il rettore, abbiamo inviato una quantità inimmaginabile di diffide e stampato una altrettanto grande quantità di volantini per informarvi di volta in volta degli impicci che riuscivamo a scoprire. Ogni giorno che passa e si avvicina l'applicazione effettiva di questo nuovo contratto, la situazione si fa non solo più confusa, ma certamente più pericolosa .E non credete ai volantini di abiura che girano, firmati nominalmente dai vari sindacalisti: il diritto dell'eletto RSU è individuale e nessuno di questi signori ha mai sollecitato, né come sigla, né come singolo eletto, la convocazione della RSU, anzi hanno tutti disertato i tentativi fatti da noi per riunirle.

Siamo così arrivati all'ultima domanda del nostro titolo: cosa vogliamo?

Almeno a questa cerchiamo di rispondere noi!

Roma 2 Novembre 2000 Cobas Policlinico-Università

Internet: www.cobas.it e-mail: policlinicodiroma@cobas.it