1. di essere stati utilizzati da sempre in servizi di emergenza (terapie intensive, camere operatorie, trapianti, ecc.) acquisendo competenze e professionalità, che verranno perse;
2. di subire una ingiusta e pesante discriminazione nella divisione fra coloroche vinceranno i concorsi (un'esigua parte) e coloro che saranno unicamente idonei; fra coloro che non potranno partecipare al concorso interno perché non in possesso allora di 18 mesi di anzianità ma tuttora in servizio e coloro che parteciperanno ad ambo i concorsi non tutti più dipendenti dell'Azienda perché vincitori di altri bandi. Questo creerà malcontento e contrapposizione a tutto danno della qualità assistenziale;
3. le stesse proposte aziendali di pianta organica inseriscono tutti i 507 precari nelle necessità minime assistenziali per gli attuali posti letto e prevedono ulteriori centinaia di assunzioni; questa miseria di posti messi a concorso non servono all'assistenza né ai lavoratori, diventando unicamente fonte di potere clientelare per Amministrazione e Sindacati Universitari.

qualora l'Amministrazione Universitaria non bloccherà i concorsi per arrivare a brevissima scadenza a trattare con precari, R .S.U., Azienda e Regione, sulla definitiva risoluzione dell'ormai annoso problema dei precari siano essi infermieri, assistenti socio-sanitari, vigilatrici d'infanzia, cuochi, dell 'Azienda Policlinico.