IL
QUINTO STATO
Oggi 14 Aprile, noi lavoratori dell'Azienda policlinico Umberto I, siamo in sciopero.
Questo non è il solito volantino di rito per scusarci dei disagi che questa iniziativa potrà crearvi, anche se ovviamente ce ne dispiace.
Con queste poche righe noi, operatori
della sanità, vogliamo invitarvi a non rivolgervi più a questa
"azienda" che non è, secondo il nostro parere, più in grado di
fornirvi un'assistenza adeguata e dignitosa.
Questa carretta, ed è un complimento, è andata finora avanti solo grazie alla buona volontà, e talvolta anche alla fantasia, del personale sanitario che da anni lavora in condizioni disastrose in questo ospedale.
Stiamo raschiando oggi il fondo del barile e non vediamo soluzioni, nè reale
volontà di cambiamento. Abbiamo quindi deciso
di dissociarci dall'operato di chi ci dirige e di avvertire gli utenti della
insostenibilità di una situazione che, giorno dopo giorno, li danneggia in
prima persona.
Siamo stati più volte sulle pagine dei giornali, a fattacci avvenuti, vorremmo questa volta fare la parte di Cassandra, denunciare la situazione in cui lavoriamo, e farlo direttamente a voi utenti.
La situazione attuale è la seguente:
·
La maggior parte dei reparti del Policlinico lavora
in totale sottorganico, se non addirittura assenza, di ausiliari (addetti alle
pulizie ed al trasporto malati) e questo a discapito di qualsiasi norma
igienica e con tempi di attesa lunghissimi per essere accompagnati nei vari
servizi.
·
Il personale infermieristico, anch'esso in grave
sottorganico, è costretto a continui raddoppi di turni che non garantiscono
nessuna qualità dell'assistenza. Inoltre il sempre più diffuso uso delle
Cooperative ha ulteriormente peggiorato questa qualità, per la discontinuità e
la precarietà di chi ci lavora.
·
La situazione, paradossalmente, peggiora appena ci
avviciniamo all'area dell'emergenza, dove sono scoperti addirittura i turni di
guardia dei medici, nonostante che il Policlinico conti un numero elevatissimo
di personale in camice bianco (ben 1700 unità!!). Questo dimostra che l'unica
figura sanitaria in esubero è totalmente ingestibile da parte della Direzione
sanitaria.
·
Manca un adeguato e costante rifornimento di farmaci,
di materiale per le pulizie, nonché ogni forma di manutenzione spicciola.
Tutti questi interrogativi, da noi più volte posti, ricevono solo una risposta da parte della Direzione generale: non ci sono soldi!!
Tutte le chiacchiere, tutti i miliardi promessi, tutti i progetti fantascientifici, non hanno cambiato niente qui dentro nella quotidianità dei lavoratori e dei malati. E vi diciamo francamente che siamo convinti che nulla cambierà, ed anche qui proviamo a spiegarvi perché
Forse non vi siete chiesti perché gli ospedali arrivati ad un certo punto
sono stati chiamate "aziende ospedaliere". La risposta è semplice: oggi
l'ospedale funziona come una qualsiasi SPA, deve raggiungere la parità dei
bilanci, risparmiare sul costo del lavoro (da qui la totale mancanza di
assunzioni stabili negli ultimi 10 anni), aumentare i carichi di lavoro….peccato
che invece di vendere televisori, qui dentro si dovrebbe garantire prevenzione
e cura per i cittadini!!
Noi siamo stanchi di lavorare in queste condizioni. Non abbiamo nessuna azienda da difendere e viviamo tutti i giorni nei vostri confronti una situazione frustante che non ci piace: quella di non riuscire a garantire un servizio decente. Il nostro è già di per sé un lavoro duro ed usurante, portarlo avanti in queste condizioni ci risulta estremamente difficile. Ogni giorno aumentano i lavoratori malmenati dagli utenti esasperati dal non funzionamento dell'ospedale.
Noi vorremmo spiegarvi con queste poche
righe che siamo come voi, utenti e lavoratori, costretti a fare da capro
espiatorio a chi ha mercificato la vostra salute e il nostro lavoro.
Forse verremo denunciati per queste poche
righe, non si può sputare nel piatto dove si mangia e l'immagine dell'Azienda
va difesa sempre e comunque, ma se almeno uno di voi avrà capito il messaggio
di solidarietà che stiamo lanciandogli allora questo sciopero sarà veramente
riuscito.
Roma 14 Aprile 2000 Cobas Policlinico-Università