SITUAZIONE RISTORAZIONE POLICLINICO UMBERTO I

Dall’incontro del 25/2 con la ditta Innova richiesto dal nostro sindacato in merito ad una serie di voci, fatte circolare “ad arte”, su possibili riorganizzazioni del lavoro, è stato riconfermato ciò che noi Cobas e rappresentanti di alcuni gruppi consiliari regionali, hanno sempre denunciato:

le conseguenze di una offerta al massimo ribasso, come quella fatta da questa ditta ed accettata da regione e direzione aziendale, potevano essere solo nefaste sia per la qualità del servizio che per la difesa dell’occupazione!

 

Ora la ditta dichiara di non rientrare nella commessa e di avere perdite economiche e richiede un incontro in regione mentre propone a 29 lavoratori una riorganizzazione con “scelta individuale e personalizzata”per passare dal III al V livello riducendo di quasi 200 euro i loro già miseri stipendi. Addirittura andando ben oltre a quanto introdotto dal Jobs act che prevede il “demansionamento” per “assetti organizzativi” ma vieta la modificazione del livello di inquadramento e la riduzione della retribuzione del singolo lavoratore. Inoltre rinvia a tempi successivi una definizione complessiva del suo organico (quanti saranno i cuochi e quanti gli auto cuochi dopo questo “volontario” cambiamento di mansioni e di stipendio di 29 unità) non chiarendo come verrà garantito il servizio e come verrà risolta la sua da sempre scarsa offerta qualitativa.

Proprio questa carenza del servizio continua volutamente ad essere ignorata sia dalla regione che dalla direzione generale, nonostante i continui solleciti, lettere e verifiche della direzione sanitaria, dietiste e coordinatori aziendali e le denunce dei pazienti e parenti di molti reparti.

Inoltre ricordiamo alla cabina di regia che l’accordo raggiunto per garantire l’occupazione, prima che la ditta Innova entrasse al Policlinico (10/1/2014), prevedeva un monitoraggio MAI fatto per valutare il servizio nella sua complessità a garanzia dei malati e dei lavoratori, che nel frattempo sono pure diminuiti di almeno 10 unità fra licenziamenti, trasferimenti e pensionamenti e che, da subito ed ancora oggi, si sono resi disponibili a ricoprire diverse mansioni e che hanno accettato per mesi la cassa integrazione a rotazione durante la chiusura della cucina per la ristrutturazione.

Non si può e non si deve, con la minaccia dei licenziamenti, accettare qualsiasi ricatto e provocazione che garantisce solo ulteriori guadagni a chi, per vincere la gara, è partito con una offerta AL MASSIMO RIBASSO che POTEVA inevitabilmente CONCRETIZZARE SOLO un servizio disumanizzato e di scarsa qualità rispetto ai bisogni di cura e ridurre le garanzia e i diritti dei lavoratori.

Molto ci sarebbe da dire sull’attuale organizzazione del lavoro e per questo chiediamo di essere convocati dalla regione prima di qualsiasi decisione o accordo con la ditta Innova.

Solo coloro che ci lavorano sono i reali e veritieri testimoni delle condizioni nelle quali si svolge il servizio ristorazione al Policlinico e che possono, con proposte concrete, riprendere a garantire un’offerta adeguata per la sanità pubblica.

 

27/2/2015

Cobas sanità università e ricerca

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