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Sciopero generalizzato 14 12 2001

Dalla Relazione al Senato della Repubblica sulla legge Finanziaria 2002

Onorevoli Senatori,

L’attacco terroristico dell’11 settembre è destinato a produrre effetti rilevanti sull’economia mondiale, europea, italiana.

Omissis …..

Nel breve e medio periodo, su un arco di 12-24 mesi, l’andamento delle economie dipenderà dalla risposta dei governi al terrorismo; dalle loro decisioni in campo economico e finanziario, dalla fiducia dei consumatori e degli investitori, dal nuovo ordine mondiale che gradualmente prenderà forma.

Il governo, in sintonia con la Confindustria, sta riscrivendo il Patto Sociale su cui fino ad ora si è sviluppata la nostra società. I processi di globalizzazione dell’economia impongono l’omologazione dei modelli sociali, sempre più somiglianti a quello nord-americano. In questo senso, deve essere abbattuto lo Stato Sociale: pensioni, sanità, istruzione pubblica, servizi sociali, vengono assimilati a merci con contestuale trasferimento di risorse verso l’impresa privata.

Così come le tutele del lavoro e dei lavoratori: abrogazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, massimo ricorso al lavoro precario/interinale/intermittente/a chiamata, part time, fino alla scomparsa del lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno. Dimezzamento del valore delle Pensioni con la generalizzazione del “sistema contributivo” e conseguente decollo dei Fondi Pensione Privati, attraverso lo scippo del T.F.R.

Contemporaneamente, il “Libro bianco” di Maroni delinea la fine del diritto di sciopero, l’abrogazione del Contratto Nazionale, l’eliminazione del divieto all’interposizione della manodopera (collocamento privato), il peggioramento degli ammortizzatori sociali, la sostituzione delle azioni al posto di quote di salario.

Questo progetto, pianificato da anni, a partire dal varo del “pacchetto Treu”, dai governi di centrosinistra, con la partecipazione attiva della CGIL-CISL-UIL e dei DS, trova, oggi, il suo coerente epilogo e giustificazione con la Guerra Permanente e con i costi che questa comporta. Ma la realtà è un’altra. L’economia mondiale era già entrata in fase recessiva molto prima dell’11 settembre: per uscire dalla crisi l’economia doveva essere fortemente alimentata dall’intervento finanziario pubblico. Tale intervento, diviene possibile in una situazione di straordinarietà, determinata dalla guerra. Se a ciò, aggiungiamo la necessità per l’Occidente di garantirsi l’approvvigionamento delle fonti energetiche (petrolio e gas), di cui sono ricchissime le aree dell’Euroasia - Afghanistan compreso - il quadro è completo e si capiscono le vere motivazioni di uno sforzo bellico così impegnativo e che potrebbe allargarsi, a breve, anche alla Somalia, Yemen ed Iraq .

Le conquiste sociali e i diritti dei lavoratori, acquisiti con dure lotte negli anni passati, rischiano diessere spazzati via nell’arco di questa legislatura. Di fronte ad un attacco a tutto campo, che ci coinvolge, non solo come lavoratori, ma anche come cittadini, occorre capire che non hanno più senso le lotte di difesa della categoria o del singolo posto di lavoro. È in gioco il modello sociale futuro, il destino di milioni di persone e le prospettive delle future generazioni, che tra breve si affacceranno sul mondo del lavoro e dell’istruzione.

A questo, occorre rispondere con una mobilitazione complessiva, a cominciare con lo Sciopero Generalizzato, che coinvolga la classe lavoratrice (intesa nella sua complessità : occupati, precari, disoccupati, immigrati), ma anche gli studenti e i pensionati, rinnovando quelpatto solidale, che consenta, come ha consentito in passato, la prosecuzione e qualificazione dei diritti del lavoro e delle tutele sociali. A ciò si aggiunga come parte decisamente importante il Movimento NO-GLOBAL che ha già scritto una pagina significativa della storia recente e che ha l’ambizione di voler cambiare il mondo.

La decisione delle segreterie nazionali di CGIL-CISL-UIL di non indire lo sciopero generale è un atto grave e fallimentare.

Due ore di sciopero per tutti ed uno sciopero separato del Pubblico Impiego sono la conseguenza di una visione tutta ancorata ad un’ipotesi concertativa dalle conseguenze ormai insopportabili per il mondo del lavoro. La concertazione, ed il quadro di compatibilità entro cui si muove l’azione della triplice, ha significato meno salario e meno diritti per i lavoratori. Oggi Confindustia vuole tutto: libertà di licenziare, abolizione del contratto nazionale, precarietà e negazione tout court dei diritti sindacali.

Ci rivolgiamo, dunque, alla classe lavoratrice, ai ceti popolari, agli studenti ai No-Global perché di fronte alla gravità del momento, si mobilitino al di fuori delle appartenenze sindacali e partitiche, per respingere la devastazione dei diritti, la barbarie dei licenziamenti, l’abbattimento delle tutele sociali, la limitazione delle libertà democratiche.

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14 DICEMBRE SCIOPERO DI TUTTE LE CATEGORIE

DEL LAVORO PUBBLICO E PRIVATO

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

ORE 9,30 - P.zza ESEDRA

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La Finanziaria

ART. 9 - Per quanto riguarda le risorse finanziarie, destinate ai rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego, esse sono un insulto con aumenti medi di circa 9.000 lire !! Mentre le risorse destinate alla contrattazione decentrata integrativa, vengono tagliate del 50% !! Ma l’austerità non vale per tutti, infatti, nell’ultimo contratto, i dirigenti e i presidi, hanno avuto un aumento di 1.500.000 lire al mese.

ART. 12 – Oltre il divieto di assunzione - eccetto gli Enti Locali virtuosi e le forze di polizia - le Amministrazioni dovranno diminuire gli organici dell’1% rispetto a quelli in servizio alla data del 31 dicembre 2001.

ART: 13 – Si toglie la possibilità di sostituire il personale della scuola, assente per malattia, entro i trenta giorni, con personale precario. Detti periodi di assenza verranno coperti con prestazioni aggiuntive da parte del personale di ruolo.Le commissioni di esame saranno composti da tutti membri interni, tranne uno, in modo da facilitare le scuole private come diplomifici. Inoltre, si chiede la delega per eliminare gli organi collegiali. Dei circa 2000 miliardi risparmiati, solo 900 potranno essere utilizzati per il personale, e contemporaneamente verranno soppressi quasi 40.000 posti di lavoro.

ART. 15, 16, 17, 18 e 23 – Si decreta la privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi, ed in particolar modo, quelli pubblici locali (acqua, gas, elettricità, trasporti, farmacie comunali ..) con evidente abbassamento della qualità degli stessi, aumento delle tariffe ed incremento delle tasse.

ART. 19, 20, 21, 22 e 24 – Trasformazione in società o in fondazioni di enti pubblici (nel mirino INAIL, ISTAT, ICE, CNR, e Sanità Universitaria), acquisto sul mercato di servizi precedentemente prodotti al proprio interno e trasformazione in soggetti di diritto privato per la gestione di questi servizi; subentro di soggetti privati nella gestione dei Beni Culturali/Musei. In conseguenza delle misure contenute nei precedenti articoli, le Amministrazioni procedono alla riduzione delle loro dotazioni organiche.

Inoltre, la “Finanziaria” 2002, contiene una serie di provvedimenti, parte dei quali saranno attuati tramite i collegati e leggi-delega, nel corso dell’intero anno 2002.

Tra i più eclatanti, citiamo:

IRPEF – entro il 2002 si arriverà a due soli scaglioni, dimezzando le aliquote dei più ricchi ed eliminando del tutto o in gran parte IRAP e IRPAG (tassazione alle imprese). Le minori entrate saranno compensate con l’aumento delle tariffe di acqua, luce, gas etrasporti.

Aumentano le trattenute in busta paga di circa il 3% (inflazione), con l’eccezione di chi ha figli a carico, che recupereranno, in parte, tramite maggiori detrazioni in busta paga o sulla pensione.

Non verrà restituito il “fiscal drag” ( -3.000 miliardi); non verrà attuata la riduzione delle tasse per le aliquote medio-basse (-2.500 miliardi); non ci sarà riduzione dei tickets (-2.200 miliardi)

Raddoppio della tassazione sulle liquidazioni.

Condono per l’emersione dal nero, condono per l’esportazione di capitali all’estero, abolizione totale della tassa di successione, oggi, esente fino a 350 milioni (ereditare 1 milione o 1000 miliardi è la stessa cosa)..

La compartecipazione dei Comuni all’Irpef diminuisce dal 4,5% all’1%, con inevitabile contrazione dei servizi erogati e della loro qualità.

Svendita totale del patrimonio immobiliare pubblico (compreso quello acquistato dagli enti gestori delle pensioni pubbliche)

Aumento delle spese per il Ministero della Difesa (guerra), i cui effetti pagheremo nella prossima Finanziaria e con aggiustamenti in corso del 2002.

Infine, l’attuazione del Federalismo Ulivista (e di quanto si propone il Governo con la Devolution di Bossi) – sancirà la reintroduzione delle gabbie salariali; la fine del Servizio Sanitario Nazionale, che verrà devoluto alle Regioni, con prestazioni e oneri economici diversificati; l’introduzione di Contratti e Statuti dei Lavoratori Regionali; la trasformazione dei Corpi della Polizia Municipale e Provinciale in corpi di Polizia Locali, sottraendoli alla competenza degli Enti Locali ed equiparandoli alla Polizia di Stato.

Un sistema, “quello Federale”, che esalta le divisioni, l’egoismo delle regioni ricche verso quelle povere e che tenta di porre fine al principio di solidarietà comunque agito dalla classe lavoratrice.

Questo lo scenario presente e futuro. Se non si prende coscienza delle trasformazioni in atto e della devastazione che esse porteranno, le nostre condizioni di vita e quelle delle generazioni future saranno segnate dall’impoverimento economico, sociale e culturale. Il lavoro senza difese sarà solo precario, senza dignità e alla mercé del padrone; il lavoro a tempo indeterminato un ricordo lontano, la democrazia nei posti di lavoro una chimera. L’istruzione sarà solo per i ricchi, la sanità una merce costosa. Le libertà fondamentali condizionate alla ragion di Stato.

UN ALTRO MONDO E’ INDISPENSABILE !

E’ ORA DI METTERCI MANO VERAMENTE

14 dicembre sciopero generalizzato

manifestazione ore 9,30 piazza Esedra

CONFEDERAZIONE COBAS

Divide i popoli, esalta gli odii, scatena il terrorismo

Provoca morte e distruzione, affama e rende succubi i popoli

Distrugge la sicurezza ,specula sulle armi, mantiene la povertà

Limita la libertà e la democrazia

Elimina il diritto internazionale e introduce la barbarie e il militarismo

Nega: relazioni sociali, le diversità delle culture e spinge al sospetto e al razzismo

- Perla fine della guerra e il ritiro immediato del contingente italiano. - Percontratti collettivi che sanciscano salari e stipendi europei. - Perun meccanismo di riallineamento automatico dei salari all’inflazione. - Per un salario sociale per tutti/e i/le senza reddito. - Perla tutela del sistema previdenziale pubblico e delle liquidazioni. - Perla difesa e il potenziamento della scuola, sanità e di tutti i servizi- Perl’estensione dell’art. 18 alle aziende con meno di 15 dipendenti. - Perl’esercizio pieno dei diritti sindacali (sciopero, assemblea, trattativa). - Peruna legge sulla rappresentanza che tuteli in egual misura tutti. - Perla parità salariale e normativa tra italiani/e e immigrati/e.

14 DICEMBRE

SCIOPERO

GENERALIZZATO

Dei Lavoratori

Dei No Global

Degli Studenti

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA, PIAZZA DELLA REPUBBLICA ORE 9,30

FERMIAMO

I partiti,

le multinazionalLa FINANZIARIA:

- Soldi alle spedizioni militari, a polizia, carabinieri e finanza

- Meno pensioni e zero liquidazioni

- Abolizione ART. 18 dello statuto dei lavoratori = libertà di licenziamenti

- Taglio alle spese sociali e ai contratti

- Sgravi fiscali ai padroni

- Tutto privato: sanità, scuola, trasporti, energia, case popolari, beni culturali, sport

- Niente diritto di sciopero e rappresentanza

Una delegazione dei COBAS parteciperà alla mobilitazione a Bruxelles del 14 12 2001 contro la regressiva “CARTA DEI DIRITTI” EUROPEA, MADRE DEL “LIBRO BIANCO” DI MARONI.

Sciopero generalizzato

Per l’intera giornata del 14 Dicembre 2001

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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