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Sciopero nazionale intercategoriale 14 12 b2001

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fip. via Cuccoli 1/c Bologna

Contro l’attacco al mondo del lavoro da parte del governo e della Confindustria da tutto il Paese si leva la richiesta dello sciopero generale; grave e fallimentare è pertanto il rifiuto di CGIL-CISL-UIL di non indirlo, vanificando le aspettative di milioni di lavoratori e lavoratrici. Conseguentemente alle decisioni dell’assemblea nazionale delle RSU (Bologna 1/12) appartenenti a varie sigle sindacali di base e confederali, estendiamo e generalizziamo lo sciopero e la mobilitazione del 14 dicembre del Pubblico Impiego a tutti gli altri settori e aziende ove sia possibile, costruendo un’interlocuzione diretta con i lavoratori precari, gli studenti, il movimento contro la guerra e il neoliberismo.

CONTRO

la catastrofica guerra permanente di Bush che provoca migliaia di vittime di civili.

la Finanziaria di guerra di Berlusconi, che aumenta di 3.000 miliardi le spese militari; stanzia 9.800 lire mensili per i contratti del Pubblico Impiego e ne blocca le assunzioni; appalta a privati i servizi municipalizzati e i beni culturali; reintroduce i ticket sanitari, diminuisce i posti letto e privatizza 16 istituti di ricovero e cura; taglia migliaia di posti di lavoro nella scuola pubblica e regala soldi e potere alle scuole private.

la legge delega sulla previdenza, che allunga indefinitamente l’età pensionabile, elimina le pensioni di anzianità, dà in pasto al mercato le nostre liquidazioni.

la cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, che concede alla Confindustria il potere di licenziare a propria discrezione.

il libro bianco di Maroni, che generalizza il lavoro precario, mira allo svuotamento dei contratti collettivi e ad azzerare il diritto di sciopero.

il disegno di legge razzista Bossi/Fini che riduce gli immigrati a merce senza diritti.

PERla fine della guerra e il ritiro immediato del contingente italiano.

contratti collettivi che sanciscano salari e stipendi europei.

un meccanismo di riallineamento automatico dei salari all’inflazione.

un salario sociale per tutti/e i/le senza reddito.

la tutela del sistema previdenziale pubblico e delle liquidazioni.

la difesa e il potenziamento di scuola, sanità e di tutti i servizi pubblici.

l’estensione dell’art. 18 alle aziende con meno di 15 dipendenti.

l’esercizio pieno dei diritti sindacali (sciopero, assemblea, trattativa).

una legge sulla rappresentanza che tuteli in egual misura tutti i soggetti sindacali.

la parità salariale e normativa tra italiani/e e immigrati/e.

Una delegazione dei COBAS parteciperà alla mobilitazione a Bruxelles del 14 dicembre contro la regressiva “Carta dei Diritti” europea, madre del “libro bianco” di Maroni.

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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