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LETTERA APERTA SULLE CONDIZIONI DELLA CUCINA E LA QUALITA’ DEL VITTO AL POLICLINICO UMBERTO I°

LETTERA APERTA

SULLE CONDIZIONI DELLA CUCINA E LA QUALITA’ DEL VITTO

AL POLICLINICO UMBERTO I°

Non vogliamo scoppiare e non vogliamo finire sulle prime pagine dei giornali, casomai per un’altra inchiesta dell’Espresso che dai sotterranei del Policlinico sale nell’inferno delle cucine dove si lavora a 50° gradi, con mura che crollano e mancanza di qualsiasi livello di sicurezza…

e per questo COME COBAS E COME LAVORATORI DI QUESTO INDISPENSABILE SERVIZIO PER UN’ASSISTENZA UMANIZZATA E DI QUALITA’ VOGLIAMO ESSERE NOI A DIRVI COME SIAMO COSTRETTI A LAVORARE:

Prima di tutto al Policlinico la cucina NON è un servizio esternalizzato, anche se da moltissimi anni ci sono più aiuto cuochi ed ausiliari della ditta Pultra che dipendenti aziendali (intermediazione illegale di mano d’opera permessa e potenziata)!

Questi lavoratori, insieme a quelli della ditta Innova e di un suo subappalto la DFL, che trasportano i vitti nei reparti, sono ricattati, sottopagati, con contratti capestro, senza diritti e tanti doveri.

Le condizioni di lavoro sono disumane; le dietiste ed il personale è paurosamente carente ed ora le ferie, come in tutto l’ospedale, peggioreranno la situazione; gli spazi sono angusti (la cucina in clinica ortopedica è stata chiusa a dicembre, trasferendo in fretta e furia la preparazione di altri vitti in cucina centrale che già scoppiava, perché l’Università doveva usare quegli spazi per la ricerca e la didattica…sono ancora inutilizzati mentre noi non riusciamo a muoverci fra fornelli e carrelli!); mancano attrezzature (dagli scolapasta ai forni) ed i carrelli sono pochi… dalla preparazione alla distribuzione dei vitti le norme igieniche e di sicurezza non possono essere rispettate!

Abbiamo fatto lettere e denunce, attraverso il rappresentante della sicurezza dei Cobas, e sono stati fatti sopraluoghi perfino dai NAS!

Da anni l’azienda ed i vari responsabili ci hanno promesso lavori di ristrutturazioni, materiale,corsi di formazione e personale…ma non si è fatto niente altro che favorire grossi interessi clientelari nello scegliere i fornitori delle grosse terrate alimentari, spesso spacciate come prima qualità mentre era difficile riuscire a rendere questi prodotti almeno mangiabili per i pazienti!

Ma la colpa era ed è sempre e solo nostra perché non lavoriamo bene..e così è meglio chiudere la cucina ed esternalizzare tutto..casomai dando a ditte e cooperative famose per i loro scandali in altre mense aziendali e negli asili nido…un’ulteriore fonte di guadagno garantito e protetto con i soldi dell’assistenza pubblica!

NON SOLO PER LA GARANZIA DI LAVORO PER GLI OPERATORI ESTERNALIZZATI MA PER DIFENDERE IL DIRITTO AD UNA ASSISTENZA UMANIZZATA, CHIEDIAMO:

-la chiusura e la ristrutturazione degli attuali locali trovando IMMEDIATAMENTE vicino al Policlinico (vedi Regina Elena) dei locali idonei per mantenere internalizzato il servizio cucina e mensa, potendolo così migliorare la qualità e renderlo sempre più rispondente alle esigenze assistenziali (vedi diete, ricettati, nuovi ricoveri, diurni, reparti pediatrici, ecc)

-l’assunzione immediata, nella vertenza dei coordinamenti dei precari ed esternalizzati del lazio, di tutti i dipendenti delle ditte e cooperative in servizio nella cucina, nella mensa e nei reparti attraverso i tirocini formativi che devono essere richiesti alla regione.

Altrimenti deve essere l’Azienda a dimostrare la convenienza economica e la migliore qualità del nuovo appalto sui vitti che, insieme a qualche funzionario, sta cercando di imporci sottobanco rendendo sempre più insostenibile il nostro lavoro nelle attuali condizioni!

28/5/07 Alcuni lavoratori della cucina

COBAS sanità-università e ricerca

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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