Home ›› POLICLINICO ›› ARCHIVIO VOLANTINI ›› Report 12 novembre 2006

Report 12 novembre 2006

Trasmissione REPORT (Rai 3) del 12 novembre 2006

Servizio sul precariato all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Trascrizione completa

I forti interessi economici dietro le esternalizzazioni dei servizi, le moltiplicazioni dei subappalti, la precarizzazione infinita. I silenzi e le connivenze di enti locali e sindacati concertativi.

Interviste alle lavoratrici ed ai lavoratori e a Erminia, Graziella e Tonino del Cobas Sanità di Roma.

MILENA GABANELLI IN STUDIOBuonasera, oggi ci occupiamo di quei  2 milioni di persone di età media 40 anni, che lavorano 8 ore al giorno senza ferie, malattia e contributi dimezzati con uno stipendio massimo di 800 euro al mese. Loro tirano la cinghia e per il paese, oltre al danno, anche la beffa.  PIERO RICCARDI (fuori campo)Roma. E’ martedì 10 ottobre 2006. In genere i fantasmi sono creature della notte. Questi invece sono un po’ arrabbiati. Sono apparsi in un moderno ospedale romano alle dieci del mattino e stanno aspettando l’assessore alla Sanità della Regione Lazio che deve venire a inaugurare il nuovo reparto di neuropsichiatria del Sant’Andrea. PIERO RICCARDIPerché siete vestiti da fantasmi?LAVORATORE FANTASMAFantasmi perché siamo corpi evanescenti , serviamo solo per mandare avanti questo ospedale e per mantenere, io penso, i partiti e le varie lobby che stanno dietro le cooperative in Italia.PIERO RICCARDI (fuori campo)E finalmente alle 11 e 45 l’assessore arriva, scende dall’auto e i fantasmi lo accolgono. L’assessore si incammina verso l’aula magna, i fantasmi lo circondano e gli fanno da seguito. L’assessore sorride e cammina in fretta. Aula magna. Discorsi per l’inaugurazione del nuovo reparto psichiatrico. I fantasmi in aula ascoltano, rumoreggiano e fischiano. Dopo i discorsi tutti giù a meno tre al nuovo reparto. Anche i fantasmi scendono e quando l’assessore esce nel cortiletto del reparto l’atmosfera è decisamente irreale, i fantasmi sono lì, muti e silenziosi, perché il reparto è neuropsichiatrico e i degenti non possono essere disturbati. Poi l’inaugurazione termina e finalmente l’assessore si dirige in auletta. Ora i fantasmi si tolgono i lenzuoli, appaiono i corpi in carne e ossa e inizia la discussione.MILENA GABANELLI IN STUDIOQueste persone vogliono quello che vogliamo tutti: un lavoro, con degli obblighi ma anche qualche diritto, per esempio  una paga che permetta di pianificare la vita, poter accedere ad un mutuo in banca per comprarsi una casa, non perdere lo stipendio per un’influenza . Ma questi diritti loro non li hanno: sono gli esternalizzati. Esternalizzare significa prendere un pezzo della propria attività di azienda o di amministrazione pubblica e affidarla a una società esterna che provvederà a prendere i lavoratori in carico e fare il lavoro per me.Nella sola Pubblica amministrazione  ce ne sono 350.000, la motivazione: risparmiare.Piero Riccardi e Michele Buono hanno confrontato contratti e buste paga e alla fine i conti non tornano. PIERO RICCARDI (fuori campo)Torniamo al Sant’Andrea. L’Ospedale appare enorme e isolato nella campagna romana. Strana storia quella del Sant’Andrea, ma forse neppure tanto. Nel ‘74 iniziano i lavori, ma per finirlo ci vogliono 12 anni. Per altri 15 anni rimane chiuso, poi passa all’università la Sapienza di Roma e finalmente la Giunta Storace lo inaugura.DAL TG1 DEL 30/11/02  “Il Sant’Andrea ha avviato oggi i primi 150 posti letto.” PIERO RICCARDI (fuori campo)Piccolo particolare: sembra che manchi il personale,  un po’ per i blocchi delle assunzioni delle varie finanziarie, un po’ perché sembra che non si trovino lavoratori disposti ad andarci. Allora  l’idea è quello di darlo pezzo a pezzo a cooperative e società esterne. Loro il personale lo trovano senza fatica, chissà perché. E l’ospedale si riempie. Cooperative, ditte, srl, raggruppamenti temporanei d’impresa, mense, infermieri, manutenzioni, pulizie, ausiliari…il risultato? Pare che trovare qualcuno dipendente diretto dell’Ospedale sia come vincere un terno a lotto. Vedremo.Fuori dall’Ospedale ci aspetta Erminia Costa dei Cobas. Con lei iniziamo il giro.ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaEcco l’ufficio relazioni con il pubblico nonché informazioni, esternalizzato.PIERO RICCARDIBuongiorno! Non siete del Sant’Andrea?LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia No, noi siamo della cooperativa La Begonia. PIERO RICCARDIE’ una cooperativa? Quanti siete? LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Noi della Begonia siamo 5, solo noi dell’ufficio informazioni. E’ una cooperativa legata alla Capodarco, una sottocooperativa della Capodarco. PIERO RICCARDIVoi siete soci lavoratori? LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Si. PIERO RICCARDIStipendio? LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Vuoi sapere? 5 euro l’ora anche il sabato e domenica e festivi, sempre quello prendiamo. PIERO RICCARDIMa poi ci sono degli utili della cooperativa, dei dividendi della cooperativa? LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Mai visti! Anzi…abbiamo anche dato noi i soldi, uno stipendio c’è stato levato perché non c’erano soldi, poi abbiamo dovuto dare un anticipo della liquidazione…PIERO RICCARDIPerché avete dato l’anticipo della liquidazione?LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Perché non c’erano soldi e non si potevano pagare gli stipendi. PIERO RICCARDIDa quanti anni è che lavora…? LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Con la Begonia da 3 anni, prima con un'altra cooperativa sempre qui al Sant’Andrea.PIERO RICCARDIChe si chiamava?LAVORATRICE 1- Cooperativa la Begonia Maggio ‘82.PIERO RICCARDIPerché cambiano sempre tutti questi nomi? ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaPerché a seconda dei rinnovi delle gare d’appalto si associano con altre ditte. Però c’è sempre una ditta capo, in questo caso la Capodarco, che rimane sempre presente e cambia...  PIERO RICCARDIChe altro ha qui la Capodarco oltre che questi della Begonia? ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaTutti i ragazzi che vedi sono tutti dipendenti della Capodarco, tutto il servizio di prenotazione e pagamento ticket è gestito dalla Capodarco. Scendiamo sotto. Qui siamoall’ufficio referti di Radiologia dove anche qui personale Capodarco per la prenotazione, ritiro e consegna analisi.Ecco l’ufficio della rilevazione presenze esattamente.PIERO RICCARDIVoi siete?LAVORATRICE INTERINALENoi siamo alcuni della cooperativa, alcuni interinali. Io e la collega Maria prima eravamo cooperativa, ora siamo interinali, invece Cristina e Patrizio sono cooperativa Siar.PIERO RICCARDIChe cooperativa?LAVORATRICE INTERINALESiar. Noi invece interinali cambiamo ogni anno contratto perché più di un anno non si può.PIERO RICCARDIScrivanie affiancate e stipendi diversi. Chi è che prende di più? LAVORATRICE 2- Siar CooperativaL’interinale! PIERO RICCARDIL’interinale prende di più?LAVORATRICE 2- Siar CooperativaSi.PIERO RICCARDILa cooperativa invece prende di meno, ma svolgete lo stesso lavoro?LAVORATRICE 2- Siar CooperativaSi. PIERO RICCARDICome interinale avete diritto alla mensa e come cooperativa no? LAVORATRICE 2- Siar CooperativaEsatto.ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaEcco questo è l’archivio delle cartelle cliniche.PIERO RICCARDI4 anni qui al Sant’Andrea sempre con la stessa ABS? LAVORATORE 1- ABS S.r.l.Si. PIERO RICCARDIStipendio? LAVORATORE 1- ABS S.r.l.Quello dei precari, 800 euro, facciamo dalla 40 alle 45 ore. PIERO RICCARDICompresi gli straordinari? LAVORATORE 1- ABS S.r.l.Gli straordinari non sono compresi.PIERO RICCARDICioè?LAVORATORE 1- ABS S.r.l.Li facciamo di cosa nostra perché sappiamo che l’archivio altrimenti cadrebbe a pezzi, ma non ce li pagano. PIERO RICCARDIAh, non li pagano gli straordinari? Lo stipendio è fisso, anche se lavorate di più, ma non l’avete fatto presente? LAVORATORE 1- ABS S.r.l.Si ma ha riso.PIERO RICCARDICos’è un ausiliario? LAVORATRICE 3- Siar CooperativaUn ausiliario è quello che svolge tutte le mansioni, che non dovrebbe avere contatto con il paziente: provette di sangue, merende, colazioni, cioè io parlo per quello che riguarda il mio reparto. PIERO RICCARDIAnche lei esternalizzata?LAVORATRICE 3- Siar CooperativaSi siamo della cooperativa.PIERO RICCARDIQuale cooperativa?LAVORATRICE 3- Siar CooperativaLa Siar.PIERO RICCARDIDa quanto tempo?LAVORATRICE 3- Siar CooperativaIo sono circa 3 anni e mezzo. PIERO RICCARDICome c’è entrata nella Siar? Chi l’ha chiamata? Lei ha cercato il lavoro?LAVORATRICE 3- Siar CooperativaIo ho mandato un curriculum, mi hanno contattato e poi sono entrata a far parte di questa struttura. PIERO RICCARDIE dove l’ha mandato il curriculum? LAVORATRICE 3- Siar CooperativaNella sede centrale dov’è la sede della cooperativa Siar. DIPENDENTE ANONIMA- Sant’AndreaIn realtà il curriculum non viene mandato alle cooperative ma direttamente a qualcuno dell’ospedale ad un dipendente dell’ospedale. E poi ti fanno un colloquio e decidono se assumerti o meno, e ti indirizzano direttamente alla cooperativa o alla società interinale, come è successo a me.  PIERO RICCARDICioè non ti poteva assumere direttamente l’ospedale…?DIPENDENTE ANONIMA- Sant’AndreaNo l’ospedale non mi può assumere direttamente, perché devo fare un concorso pubblico.PIERO RICCARDIE sono loro che hanno detto a quale cooperativa presentarti? DIPENDENTE ANONIMA- Sant’AndreaSi, si, sono stati loro. PIERO RICCARDIIn questo caso era la Siar? Come ha trovato il lavoro qui alla Siar? LAVORATORE 2- Siar CooperativaTramite la conoscenza. PIERO RICCARDICioè uno le ha detto… LAVORATORE 2- Siar CooperativaM’ha presentato la cosa molto interessante dato che io ho sempre lavorato in nero, dice: “ vai che poi ti sistemano, tra una cosa e un’altra 1 anno o 2”…anche se io ormai aspetto da 5 anni la manna dal cielo. PIERO RICCARDIMeglio del nero di prima però? LAVORATORE 2- Siar CooperativaA dire il vero mica tanto. Con il nero guadagnavo pure di più!LAVORATRICE 4- Siar CooperativaPrima lavoravo in un'altra cooperativa PIERO RICCARDIChe si chiamava?LAVORATRICE 4- Siar Cooperativa“Apriti sesamo” che però lavorava con i disabili. PIERO RICCARDIChe ci si fa con 700-800 euro?LAVORATRICE 4- Siar CooperativaSe si vive con i genitori e non si ha la macchina…si sopravvive.PIERO RICCARDI (fuori campo)Poi, poi ci sono le pulizie.ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaLe ragazze queste che vedi con le divise blu scuro è il personale della ditta Linda che si occupa delle pulizie. PIERO RICCARDI Possiamo parlare con qualcuno? ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaSono un po’ ricattabili ma continuiamo il giro e vediamo. PIERO RICCARDI (fuori campo)I servizi di pulizia qui al Sant’Andrea  se li spartisce un raggruppamento temporaneo d’impresa composto da due srl, 60% Linda e 40% Snam Lazio. Formalmente distinte ma in realtà una specchio dell’altra. Proprietari di entrambe sono Immobiliare 03 e Claudio Lotito, l’oggetto sociale… una fotocopia e i 5 del collegio dei sindaci gli stessi.Lotito è il re delle pulizie a Roma, 8 Asl su 8 e 28 tra Ospedali e Policlinici. Potere consolidato sotto la Giunta laziale di centrodestra guidata da Storace, che, si dice,  abbia anche spinto Lotito a comprarsi due anni fa la Lazio, e si sa, le squadre di calcio e i calciatori costano un mucchio di quattrini! La signora che vediamo uscire con il suo carrello di saponi e spazzoloni è sicuramente un addetta alle pulizie, leggiamo il suo nome: Boghossian.PIERO RICCARDI Di dov’è?LAVORATRICE 5- Linda Origine armena, nata in Libano, cresciuta qui. PIERO RICCARDI Come è finita qui al Sant’Andrea? LAVORATRICE 5- Linda Lavoro con Linda.PIERO RICCARDI Pulizie?LAVORATRICE 5- Linda Si, operaia.PIERO RICCARDI Quante ore lavora?LAVORATRICE 5- Linda 5.PIERO RICCARDI (fuori campo)Ma subito ci avvicina un’altra lavoratrice che vuole restare anonima. Ci fa notare sulla sua busta paga il costo orario 6,55 euro. Ci fa vedere poi l’offerta di aggiudicazione della gara e alla voce “Costo medio ponderato orario manodopera” leggiamo 14.49, più del doppio. La cifra a cui Linda vende un’ora di manodopera all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. DIPENDENTE SOCIETA’ LINDACi pagano 4 ore, una lavora due ore la mattina e due ore il pomeriggio, che sono sempre 4 ore, veniamo retribuite sempre 4 ore, ma naturalmente è una giornata spezzata non puoi magari prenderti un altro lavoro e con 4 ore non raggiungi uno stipendio adeguato. Non ci puoi vivere.PIERO RICCARDI Ma il buco che sta in mezzo tra le due ore del mattino e le due ore della sera non vi viene retribuito? DIPENDENTE SOCIETA’ LINDANo è scoperto.PIERO RICCARDI (fuori campo)Questo dell’orario spezzato sembra andare di moda non solo nelle ditte di pulizie.LAVORATRICE 6- Vivenda Io sono una dipendente della Vivenda. PIERO RICCARDI E cosa fa la Vivenda? LAVORATRICE 6- Vivenda La mensa dell’ospedale. PIERO RICCARDI Stipendio? LAVORATRICE 6- Vivenda 320 euro.PIERO RICCARDI 320 euro mensili? Per quante ore?LAVORATRICE 6- Vivenda Noi lavoriamo 3 ore al giorno.PIERO RICCARDIL’orario di lavoro è…?LAVORATRICE 6- Vivenda Dalle 7.30 del mattino alle 8.30- 9.00.PIERO RICCARDIQuindi è 1 ora e mezza. Poi?LAVORATRICE 6- Vivenda Poi attacchiamo alle 12.15 e finiamo alle 14.00. PIERO RICCARDI Tra le 9.00 e le 12.30? LAVORATRICE 6- Vivenda Dentro l’ospedale.PIERO RICCARDI A fare? LAVORATRICE 6- Vivenda Nulla. PIERO RICCARDI Quindi sono 3 ore al giorno per 5 giorni…15 ore settimanali, è un partime, che cos’è? Che contratto è?LAVORATRICE 6- Vivenda Sinceramente non glielo so dire, non ho nemmeno una copia del contratto. MILENA GABANELLI IN STUDIOAbbiamo capito bene: stai  7 ore in ospedale ma te ne pago tre, perché in mezzo c’è un buco. E non è che in quelle 4 ore puoi tornartene a casa dall’altra parte della città o ti trovi un altro lavoretto. E’ come se ad un insegnate venissero tolte dallo stipendio tutte le ore di buco tra una lezione e l’altra.  Alle signore che servono i pasti all’ospedale S. Andrea invece succede proprio questo. Sono socie della Cooperativa la Cascina ma lo stipendio lo prendono dalla Vivenda che è una società per azioni, ma loro dicono che sono la stessa cosa. TRE DIPENDENTI VIVENDASiamo dipendenti Vivenda, ma soci Cascina. PIERO RICCARDI Quindi ricevete…TRE DIPENDENTI VIVENDA…Lo stipendio dalla Vivenda che è sempre lo stesso proprietario della Cascina. PIERO RICCARDI E da Cascina ricevete le convocazioni per l’assemblea?TRE DIPENDENTI VIVENDANiente, no, mai. Ma ci vengono tolti dei soldi come soci ogni mese. PIERO RICCARDI Cioè quanti? TRE DIPENDENTI VIVENDAChi quindici, chi dieci euro. PIERO RICCARDI Come contributi soci della cooperativa? TRE DIPENDENTI VIVENDASi, ma non facciamo parte dei soci della cooperativa. PIERO RICCARDI E allora cosa siete? TRE DIPENDENTI VIVENDANon lo sappiamo neanche noi.PIERO RICCARDI (fuori campo)E’ incredibile! Si può lavorare per la mensa di un grande ospedale pubblico e si può non sapere per chi si lavora! Proviamo a capirci qualcosa.Vivenda è una S.p.A nata per partenogenesi da “La Cascina”, una Cooperativa di ristorazione legata alla Compagnia delle opere. Vivenda nasce un paio di anni fa suppergiù in coincidenza con qualche disavventura giudiziaria, ancora aperta, della Cooperativa La Cascina.DAL TG1 DEL 09/04/03 “Irregolarità nelle gare d’appalto, cibi in alcuni casi avariati, sono alcune le accuse mosse dalla procura di Bari a dirigenti e fornitori della cooperativa La Cascina, leader nel settore delle mense universitarie e scolastiche. Otto gli ordini di custodia cautelare”.LAVORATORE 3- Sant’AndreaIl cibo per i pazienti viene da fuori, viene dalla Rustica e viene qua poi è distribuito.... PIERO RICCARDI Non viene cucinato qui? LAVORATORE 3- Sant’AndreaNo le cucine non ci sono ancora. Le dovrebbero fare.PIERO RICCARDI Lei è il responsabile Vivenda? RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaSi. PIERO RICCARDI Le possiamo chiedere qualcosa? RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaSi, se è breve. PIERO RICCARDI Problemi con il personale? Il cosiddetto precario, no?RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaNo a noi non ci risulta perché è tutto gestito dalla nostra azienda. PIERO RICCARDI E’ una cooperativa? RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaSi, è un S.p.A. PIERO RICCARDI Una S.p.A.?RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaSi. PIERO RICCARDI Quindi non sono precari quelli che lavorano per Vivenda? RESPONSABILE VIVENDA- Osp. Sant’AndreaNo assolutamente.PIERO RICCARDI Beh, straordinari no?TRE DIPENDENTI VIVENDALui prende il foglio, lui direttore, si mette davanti al computer e con questo foglio fa come gli pare. PIERO RICCARDI E non c’è nessuno che controlla che lo straordinario…?TRE DIPENDENTI VIVENDANo. E poi c’è un altro fattore, quello della malattia. Se io sto male un giorno, magari mi posso sentir male la notte mi sento male e non posso venire, quel giorno mi viene detratto dalla busta paga.PIERO RICCARDI Malgrado il certificato del medico? TRE DIPENDENTI VIVENDAMalgrado il certificato medico comunque. PIERO RICCARDI Salve, siamo di Report di raitre. Avevamo appuntamento con il direttore generale. PIERO RICCARDI (fuori campo)Stipendi da 300, 400 euro al mese, orari di lavoro di sette ore ma ne vengono pagate solo tre, straordinari a discrezione, malattia non pagata…PIERO RICCARDI Direttore che succede?ROCCA- FRANCESCO- Direttore Generale Ospedale Sant’Andrea RomaÈ ovvio che io ho necessità che mi venga somministrata la colazione al malato il pranzo e la cena, allora quelli sono i miei orari. Poi al suo interno come si organizza la società che si è aggiudicata l’appalto è un problema di rispetto delle regole a cui si deve assolutamente attenere…. quindi noi dobbiamo verificare che da un lato ci sia qualità nel prodotto e che dall’altro il lavoratore sia tutelato, è ovvio che se è tutelato con forme di contratto atipiche e queste sono consentite dalla legge lì noi non possiamo più entrare.PIERO RICCARDI (fuori campo)Se al Sant’Andrea di Roma le cooperative Osa e Arcobaleno 2 forniscono 118 infermieri  al Policlinico Umberto I° la sola Cooperativa Osa ne appalta 234.Ora, se c’è una figura professionale per la quale non esiste il blocco delle assunzioni questi sono gli infermieri. Quindi nessun divieto per l’Ospedale di assumerli. Basterebbe indire dei normali, banali, vecchi concorsi. Ma c’è un ma: il mercato degli infermieri è uno dei più redditizi per le cooperative.ROCCA, FRANCESCO- Direttore Generale Ospedale Sant’Andrea RomaIl personale infermieristico è una emergenza nazionale, c’è una forte mobilità e quindi noi siamo dovuti ricorre alla fornitura di servizi infermieristici per sopperire alle carenze che si verificavano con malattie, con trasferimenti….PIERO RICCARDILe cooperative li trovano questi infermieri? Cioè perché le cooperative li trovano e voi no? ROCCA, FRANCESCO- Direttore Generale Ospedale Sant’Andrea RomaAllora un lungo ragionamento…Sostanzialmente l’ infermiere che lavora per la cooperativa lavora sempre per poco tempo. Cioè lì c’è un turn over altissimo di personale infermieristico. ANONIMO OSA  Lavoro come infermiere professionale al policlinico Umberto I° con la cooperativa Osa…PIERO RICCARDI D quanto tempo?ANONIMO OSA  Dal 2000!PIERO RICCARDI Perché prendere un infermiere da una cooperativa per sei anni…?UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaIo credo che, ribadisco…con questo non condividendo e poi spiegherò il motivo per cui non condivido, il motivo principale che io ho verificato è stata la necessità di aggirare degli ostacoli che derivavano dalla normativa.PIERO RICCARDI Cioè non si poteva assumere?... UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaNon si poteva assumere…Sugli infermieri di vincoli non ce ne sono mai stati molti. Però sono anche dei vincoli oggettivi legati al fatto che per esempio noi dobbiamo assumere persone con concorso, quindi tempi piuttosto lunghi, noi stiamo organizzando un concorso per assumere infermieri e si sono presentate 4000 persone e dobbiamo assumere una società che ci gestisce il concorso perché noi non siamo in grado di farlo.MILENA GABANELLI IN STUDIOPer il Direttore Generale del Sant’Andrea gli infermieri sono una emergenza nazionale perché non si trovano e per questo  si ricorre alle cooperative esterne.perché loro, le cooperative, invece li trovano, e quando il Policlinico indice un concorso per assumere infermieri, se ne presentano 4000,, talmente tanti che il Policlinico per eliminare l’esternalizzazione della cooperativa che fornisce gli infermieri che mancano in Italia deve esternalizzare il concorso perché non è in grado di farlo.Sta di fatto che a fornire gli infermieri agli ospedali sono le cooperative, ma a queste cooperative l’ospedale quanto paga un infermiere? Abbiamo visto che, esclusi i medici,  il personale che serve a mandare avanti un ospedale,  viene principalmente appaltato a società esterne, Gli infermieri invece sono forniti dalle cooperative. Tutto questo perché bisogna risparmiare.  La sanità è indebitata e vogliono reintrodurre il ticket. Allora quello che a noi interessa capire è se appaltare il personale anziché assumerlo si  risparmia veramente o se invece a fare affari sono solo queste cooperative. Rimaniamo al policlinico Umberto 1 di Roma per vedere quanto l’ospedale paga un’infermiere fornito dalle cooperative PIERO RICCARDI (fuori campo)Questo è un capitolato d’appalto per la gara di fornitura di infermieri. All’articolo 3 si specifica il fabbisogno stimato in 312.000 ore comprensive di turnazioni notturne e festive, una bella cifra. All’articolo 9 leggiamo che il prezzo si intende comprensivo di tutto. E ancora – importante - stabilisce che il costo orario del personale infermieristico non potrà essere inferiore al minimo previsto dalla Tabella del Ministero del Lavoro per le cooperative sociosanitarie…A questo si aggiunge un costo orario per la formazione, uno per l’organizzazione, i costi generali e il margine operativo. Ovvero il guadagno della cooperativa fino a un massimo del 15%. Questa è l’offerta della cooperativa Osa che ha vinto l’appalto del 2003 per 3 anni. A + b + c uguale 21,90 l’ora. E lui è uno degli infermieri che Osa fornisce al Policlinico.ANONIMO OSA  Se sanno che sono qua a fare questa intervista penso che domani non ho più un lavoro, anzi adesso, se qualcuno saprà andrà a finire male. PIERO RICCARDI Ci sono degli infermieri che lavorano con te che sono assunti direttamente dal Policlinico, rispetto a loro qual è il problema? ANONIMO OSA  Rispetto a loro, è che io lavorando fianco a fianco con loro, facendo lo stesso lavoro, le stesse mansioni, tutto quanto, qui io ho una busta paga di 194 ore mensili compresi gli straordinari. Il contratto prevede 156 ore quindi ne ho fatte circa 40 ore, si vede che la busta paga è una specie di gioco delle tre carte.PIERO RICCARDI (fuori campo)Dunque il lordo è di 1.957 euro, 416 sono le trattenute,  un netto di 1.542 euro a fronte di 156 ore lavorate + 38 di straordinari, circa, perché la parola straordinari non compare nella busta, c’è invece un non meglio precisato “conguaglio ore”. Proviamo allora a moltiplicare 194 ore per 21.90 che, abbiamo visto, è a quanto la cooperativa Osa vende le ore del suo infermiere al Policlinico e otteniamo 4.248,6 euro. Ora proviamo a fare i conti in tasca all’Osa. Prendiamo il lordo della busta paga: 1957 euro, aggiungiamo la quota di contributi a carico della cooperativa, le festività, la quota ferie, e raggiungiamo con l’aiuto del  nostro commercialista 2 mila e 400, 2 mila 500 euro. Ora, aggiungiamo pure un 20% tra costi di gestione e margine e arriviamo a 3.000 euro di costo per la Cooperativa Osa di fronte ad un incasso dal Policlinico di 4.248. Una bella differenza. Ma leggiamo ancora e una cosa che salta all’occhio è la voce relativa ai contributi previdenziali Inps. L’imponibile è calcolato non sullo stipendio intero ma su 729 euro, suppergiù la metà dello stipendio. Motivo? Semplice, l’Osa paga sulla base dei minimali convenzionali di cui godono le cooperative. In pratica alle cooperative è permesso di pagare i contributi Inps non sullo stipendio reale ma sulla metà. Un bel risparmio per la cooperativa, il Policlinico paga i contributi pieni all’Osa su tutta la retribuzione, ma l’Osa, e tutte le cooperative, li pagano sulla metà. E allora, l’altro 50%, pagato dal Policlinico dove va a finire? Ma c’è altro. Leggiamo che il lavoratore è part time al 94%. Perché Part Time?PIERO RICCARDI Mi spiegate il meccanismo di 36 ore che il contratto…?LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa SiarAllora il contratto full time di cooperativa è 38 ore per cui noi facendone 36 risulta partime. PIERO RICCARDI Perché ne fate 36? LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa SiarPerché la cooperativa si deve adeguare allo standard aziendale che è di 36 ore per cui siamo costretti a fare 36 ore anche noi.PIERO RICCARDI (fuori campo)La cooperativa Osa compra l’infermiere per 38 ore settimanali come da contratto cooperative sociosanitarie. Ma le ore settimanali ospedaliere sono 36, dunque il part time al 94% abbassa la paga base del 6% e poi tra la 36esima e la 38ttesima non può scattare lo straordinario. Ancora una, sul contrattino si legge che il compenso pattuito si intende come anticipazione sugli utili da conseguire. PIERO RICCARDI Utili a fine anno?ANONIMO OSA  Io lavoro, sono adesso 5 anni e ho 1500 euro di utile dalla cooperativa.PIERO RICCARDI In 5 anni?ANONIMO OSA  In 5 anni, si, in 5 anni.PIERO RICCARDI Quindi 300 all’anno in più di dividendo....ANONIMO OSA  Si.PIERO RICCARDI (fuori campo)300 euro all’anno sono decisamente pochi per avere in cambio tutti gli svantaggi di essere un socio lavoratore. Andiamo al palazzo della Regione Lazio e proviamo a chiedere all’assessore alla Sanità cosa sta succedendo attorno a questi ospedali pubblici.PIERO RICCARDI Quando una cooperativa fornisce un infermiere spesso il costo è molto maggiore per l’azienda ospedaliera…AUGUSTO BATTAGLIA- Assessore alla Sanità Regione Lazio Ma non credo si possa porre il problema in questi termini. L’affidamento di una funzione a una organizzazione cooperativa, a un’associazione o a un privato non può essere attuata con l’idea di spendere di meno perché un infermiere dovrebbe essere retribuito secondo un contratto sia che lavori diciamo nella pubblica amministrazione sia nella sanità privata e quindi anche in una cooperativa. Spesso dipende un pochettino come si fanno le gare d’appalto perché è chiaro che se si fa una gara d’appalto al massimo ribasso dopo se si da meno di quanto è necessario per gestire quel servizio è chiaro che poi ci troviamo di fronte spesso a situazioni di lavoro dequalificato o di lavoro a sua volta precario.  PIERO RICCARDI (fuori campo)Non ci risulta affatto, assessore, che le gare d’appalto di infermieri o ausiliari siano al massimo ribasso. Come abbiamo visto l’ospedale riconosce alla cooperativa la retribuzione del Contratto Nazionale del Lavoro più una serie di costi compreso un 15% di margine. Ciononostante al socio lavoratore arriva di meno.  PIERO RICCARDI Senta abbiamo visto che negli ospedali tipo Sant’Andrea e Policlinico c’è una specie di divisione tra cooperative per dividere il lavoro esternalizzato.C’è la Compagnia delle Opere ci sono le cooperative rosse, le ex cooperative bianche della DC… E’ un pò un manuale Cencelli!AUGUSTO BATTAGLIA- Assessore alla Sanità Regione Lazio Ma non credo si possa dire questo, per fortuna nel Lazio sta crescendo e si sta sviluppando una forte rete di esperienze cooperative.PIERO RICCARDI (fuori campo)Sicuramente la Cooperativa Osa è proprio una di quelle cresciute molto rapidamente nel campo della sanità pubblica. 450 infermieri forniti dalla cooperativa Osa alle strutture ospedaliere per un totale di 600mila ore di servizio. Solo per l’Osa questo mercato vale 14 milioni di euro, un terzo del suo bilancio 2005. L’Osa inoltre gestisce in Italia residenze per anziani, Centri privati neuropsichiatrici, residenze sanitarie, esiste un Osa Perù, un’Osa Argentina, e infatti molti infermieri vengono reclutati proprio in Sud America perché sono bravi e soprattutto disponibili a tutto. DAL TGR DEL 18/05/2004“Si trova a Roma in via Volumnio 1 la nuova sede della cooperativa sociale Osa. Alcune sue sedi si trovano anche all’estero. Ad inaugurare quella romana è il Presidente della Regione Storace. “Viviamo in un mondo –ha detto- in cui i diritti sembrano essere di pochi, per questo bisogna dare più giustizia sociale e strutture come queste che aiutano a raggiungere l’obiettivo”.PIERO RICCARDI (fuori campo)Ma il grande business degli appalti sociosanitari non riguarda solo Osa della Compagnia delle Opere. Per gli ausiliari della cooperativa Siar non va certo meglio.PIERO RICCARDIDa quanti anni?LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa SiarIo da 4 anni, noi siamo stati assunti come operai II livello, soci lavoratori ma svolgiamo mansioni del IV livello. Anche del V livello perché lavorando nel blocco operatorio noi igienizziamo le sale, laviamo i ferri, igienizziamo le sale quando sono positive e infette, mettiamo sotto formalina, che è cancerogena, noi la usiamo così a litri.PIERO RICCARDIE non hai assicurazione? LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa SiarNon ho nulla. Io mi sono punta tante volte con i ferri chirurgici mentre li lavavo, ho fatto le denunce al pronto soccorso e ogni volta che facevo le denunce mi veniva detto: “ Come mai maneggi i ferri chirurgici? Allora sei Ota”? E io dico: “no, non sono Ota, sono ausiliare”. E mi veniva detto: “ Ma tu i ferri non li devi neanche vedere”. Io l’ho detto che i ferri non li devo neanche maneggiare ma mi hanno detto che comunque nel blocco operatorio si lavano ed io li devo lavare. PIERO RICCARDIPaga? LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa Siar180-185 ore, con un figlio a carico, un marito in mobilità, il mio stipendio è di 800 euro.PIERO RICCARDI (fuori campo)Andiamo alla Direzione Ispezioni del Ministero del Lavoro.  E chiediamo: “ Insomma cosa stanno combinando queste cooperative nella sanità pubblica”? PAOLO PENNISI- Vice Dir. Generale Attività Ispettive del Ministero del Lavoro  In realtà si appaltano servizi che servizi non sono. Quello che non si può appaltare è anche qui la mera prestazione dell’infermiera la quale si va a collocare nell’ambito del reparto ospedaliero, lavorando fianco a fianco all’infermiera strutturata, a costi assolutamente differenziati e fornendo quella che è la sua professionalità. Questo non si può fare perché questo è mero appalto di mere lavorazioni, che era vietata con la vecchia legge e che continua a essere vietata ancora oggi con la legge Biagi.PIERO RICCARDI (fuori campo)La legge dice che puoi appaltare il servizio ma vieta di appaltare i lavoratori. E invece noi stiamo dimostrando il contrario.PIERO RICCARDIMa gli ordini di lavoro, le mansioni, gli incarichi chi ve li da?ANONIMO OSA  Praticamente io non ho a che fare con l’Osa oltre che vado ogni fine mese a prender lo stipendio ma tutto di dipende dai capi, dai medici con cui lavoro.PIERO RICCARDIQuindi il ruolo della cooperativa dell’Osa nei tuoi confronti è semplicemente che fornisce il tuo lavoro?ANONIMO OSA  Si, fornisce personale. PIERO RICCARDI (fuori campo)Che il ruolo delle cooperative nel settore sanitario appare spesso null’altro che intermediazione di lavoro è dimostrato dal fatto che non esiste vita di cooperativa.PIERO RICCARDIMa che si fanno assemblee di cooperativa alla fine dell’anno?LAVORATRICE 4- Siar CooperativaNon ho mai partecipato a nessuna assemblea, non conosco neanche il presidente, non conosco nessuno, io faccio fede su una responsabile che qui, per il resto....  PIERO RICCARDIMa chi vi paga? Viene un responsabile della cooperativa, vi paga?LAVORATRICE 4- Siar CooperativaNon abbiamo un foglio firme in base a quello ci spediscono la busta paga.LAVORATORE 4- Siar CooperativaNo io no sono mai stato in sede Siar, in 5 anni solo a inizio contratto per firmare il contratto.MILENA GABANELLI IN STUDIOSe la legge dice che puoi appaltare un servizio, ma non una persona, allora tutto quello che abbiamo visto fino adesso dovrebbe essere illegale! La situazione al policlinico Umberto 1 è talmente caotica che qualche mese fa, quando  la regione Lazio, sull’orlo del commissariamento per il buco di 10 miliardi di euro ereditati da Storace, chiede a tutti gli Ospedali  “quanto personale avete? al Policlinico non sono in grado di capire quanti sono a lavorare nell’ospedale, quali le società, le cooperative, le ditte.PIERO RICCARDI (fuori campo)Queste sono le lettere che la Direzione Generale invia alla regione Lazio, all’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia. Nella prima del 28 aprile vengono fatti dei nomi di società esternalizzate e rispettivi lavoratori. Ma è chiaramente lacunosa. L’unico a capirlo è il sindacato dei Cobas, comitati di base.PIERO RICCARDIVoi avete iniziato a contare a fare un censimento dei lavoratori?GRAZIELLA BASTELLI- Cobas Policlinico Umberto I° - RomaNoi invitavamo i lavoratori qua nell’auletta Cobas dicendogli, allora fate nome e cognome, abbiamo preparato un ciclostilato molto semplice, in cui si chiedeva nome e cognome, dove lavoravano per quale ditta, quale cooperativa da quanti anni e con quale qualifica, con la firma di ogni lavoratore…Il primo invio fatto da parte dell’azienda. PIERO RICCARDIE secondo voi non era giusto?GRAZIELLA BASTELLI- Cobas Policlinico Umberto I° - RomaNo assolutamente perché mancavano un sacco di ditte che a noi erano venute a fare l’autocertificazione allora che facciamo un secondo invio come fax.PIERO RICCARDI (fuori campo)Non passano due settimane che la direzione dell’Ospedale è costretta su pressione dei Cobas a inviare in Regione rettifiche e precisazioni. Questa è una seconda lettera, data 24 maggio. Spuntano nuove società di esternalizzazioni, ma soprattutto spuntano lavoratori, centinaia.GRAZIELLA BASTELLI- Cobas Policlinico Umberto I° - RomaQuindi rendetevi conto 270 persone della Pultra per esempio se non avessimo fatto il secondo invio dicendo signori miei state dicendo bugie grosse quanto la fame non venivano completamente considerati, quindi questi lavoratori non per niente in alcuni ospedali si chiamano fantasmi.  LAVORATORI ANONIMI- Cooperative Sant’AndreaIo ormai sono arrivato a 41 anni ho tre figli e con la paga di precario sei inesistente.Io c’ho 40 anni e ho dovuto mettere in discussione molti credo. Svegliarmi la mattina accedere ad un mutuo, potermi comprare casa, una macchina, accedere all’economia di questo paese.Non ti senti un essere umano quando dici: “che lavoro fai”? I primi tempi quando lavoravo in cooperativa mi vergognavo a dire che ero un precario, non sapevo che dire, dicevo lavoro da una parte, ma non dicevo sono precario. Questa cosa mi faceva un male, pregavo sempre che nessuno mi chiedesse che lavoro fai.PIERO RICCARDI (fuori campo)I Cobas sono agguerriti, raccolgono soprattutto il malcontento dei lavoratori delle cooperative e delle ditte esternalizzate che si sentono abbandonate dai sindacati tradizionali. LAVORATORI ANONIMI- Cooperativa SiarQuando capivano che eravamo della cooperativa ci veniva detto: “ scusate ma con la cooperativa è un problema non possiamo sostenervi” e se ne lavavano le mani. LAVORATORI ANONIMI- Cooperative Sant’AndreaCgil, Cisl e Uil ci hanno boicottato. PIERO RICCARDI Perché? LAVORATORI ANONIMI- Cooperative Sant’AndreaNon ci hanno aiutato, hanno sempre detto che non eravamo sindacalizzabili perché non facevamo parte dell’azienda e non ci dovevamo permettere di rivolgerci a loro perché hanno sempre sostenuto i lavoratori dipendenti che si iscrivevano al sindacato.PIERO RICCARDI (fuori campo)E allora sentiamoli quelli dei sindacati confederali. Ci danno appuntamento al Policlinico nella stanza del delegato Cgil dove troviamo anche Cisl e Uil. ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Non possiamo far passare il criterio che il sindacato confederale in questi anni è stato fermo alla finestra a guardare, assolutamente no, abbiamo lottato con forza, al Policlinico, ogni singola realtà è differente. PIERO RICCARDI Ma io non metto in dubbio la buona fede, ci mancherebbe altro…allora o erano molto potenti le cooperative e quindi si sono imposte anche al di là della volontà del sindacato…ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Diciamoci anche questo, è questo probabilmente. PIERO RICCARDI Se ci sono contratti che possono prescindere, ormai c’è gente che lavora 6- 7 anni, 10 anni con contratti da 600 euro, contributi previdenziali, allora è inutile che stiamo a dire: “ vi dovete fare la pensione, i fondi pensione, i sindacati…”ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Abbiamo anche dipendenti a tempo determinato a cui viene dato solo 400 euro, grazie alle nostre iniziative viene applicato il contratto collettivo nella stessa misura con cui viene applicato a un dipendente a tempo indeterminato. Ma è vero quello che diceva anche lei.PIERO RICCARDI Che non si poteva fare niente per evitare tutto questo? ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Si può sempre fare qualcosa nella vita, è sicuro che nessuno di noi è esente da colpe, ma come sindacato confederale abbiamo fatto quello che era nei nostri mezzi.PIERO RICCARDI Ma proteggerete anche i Co.pro e Cococo?ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Per noi il lavoratore è lavoratore. PIERO RICCARDI Noi stavamo vedendo le interviste di lavoratori Co. pro di alcune cooperative, dicevano, la domanda: “ Ma siete andati dal sindacato?” ci dicevano: “ Mah, siamo andati ma quando sapevano che eravamo delle cooperative hanno detto, mah, voi siete delle cooperative, non siete sindacalizzabili, è un’altra cosa…” Così ci hanno risposto! E’ possibile?ROBERTO CHIERCHIA- Cisl Fp, Policlinico Umberto I°- Roma Non è vero. PIERO RICCARDI Non è vero?ADELMO AGUZZI- Uil Fpl, Policlinico Umberto I°- RomaSecondo me non è vero.GRAZIELLA BASTELLI- Cobas Policlinico Umberto I° - RomaIo vi volevo fare vedere anche questo che secondo me è importante, eccolo…Umberto I°…Risultano con un totale di 821, noi invece con il secondo monitoraggio siamo arrivati a 933 lavoratori di cooperative e ditte e ben 313 fra i Cococo, la legge 368 che prevede l’assunzione di medici…PIERO RICCARDI Circa 400 di più risultano? GRAZIELLA BASTELLI- Cobas Policlinico Umberto I° - RomaEh be si… E poi a questo ci sono poi alcune piccole ditte che non sono state ancora menzionate nonostante noi abbiamo inviato un terzo fax dicendo: “ Signori miei qua i conti ancora non tornano”.PIERO RICCARDI Sul censimento la difficoltà per azienda di capire chi, quanti lavoratori lavoravano per l’azienda in determinato giorno e per quali società?UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaCredo siano inefficienze e diciamo carenze dell’azienda pubblica. L’azienda pubblica ha un compito importante quando esternalizza un servizio, che è quello del controllo. Il controllo deve essere fatto sia sulla qualità, sia sul processo, sia sulle risorse che vengono inserite nel processo, cioè deve trattare questi operatori come fossero suoi. PIERO RICCARDI (fuori campo)Il direttore generale dice che la pubblica amministrazione deve controllare, che deve considerare i lavoratori esternalizzati come fossero i suoi, ma lui anche se è qui solo da un anno, lo sa cosa succede? Possiamo mostrarglielo noi: ci siamo affacciati dalle finestre degli uffici….abbiamo guardato giù…ci siamo infilati per le cucine che fanno un fracasso del diavolo…abbiamo sceso scale e siamo andati lì dove gli uffici si guardano dal basso.PIERO RICCARDIChe mansioni avete voi in cucina? UOMO ANONIMO Noi trasporto carrelli, del vitto. Noi esistiamo solo per lavorare. PIERO RICCARDIPerché con la cooperativa è la situazione peggiore? UOMO ANONIMONon ci pagano ferie, malattie, perché la cooperativa fa questo contratto e così è, se vuoi lavorare lavori, se no  te ne stai a casa. PIERO RICCARDI Tu sei socio lavoratore? UOMO ANONIMONo socio collaboratore. Oggi lavori e domani può essere che stai a spasso, se non gli servi più ti possono mandar via come se niente fosse. Scusi ma lei chi è? PIERO RICCARDI Sono di Report di Rai 3. Da quanto è che è qui in cooperativa? UOMO ANONIMOIo sono 6 anni, qualcuno da 10, poi ogni tanto cambiano nome e ricominci daccapo. PIERO RICCARDI In 6 anni tre cooperative? E le cooperative vecchie spariscono? UOMO ANONIMOQuelle dopo non ci stanno più. PIERO RICCARDI Lo stipendio? E’ più basso per esempio degli altri stipendi? UOMO ANONIMO5, 68 euro per 8 ore. PIERO RICCARDISindacalmente a chi vi rivolgete? Cigil, Cisl e Uil? UOMO ANONIMONo non ci stanno, proprio per niente.PIERO RICCARDI (fuori campo)Siamo al Policlinico Umberto I°, non in un cantiere abusivo. Lavoratori che lavorano qui da cinque, sei anni come carrellisti cioè guidano i muletti elettrici che portano i carrelli con il cibo…in 5 anni hanno cambiato tre cooperative… nomi? Sbiaditi nella memoriaPIERO RICCARDILa prima come si chiamava? UOMO ANONIMOSi, Supernova, no la prima era Res Nova, tutte stelle, l’ultima Sole e Luna. PIERO RICCARDI (fuori campo)Proviamo a scorrere l’elenco delle ditte esternalizzate date dal Policlinico alla Regione, ma Sole e Luna cooperativa non la troviamo, ufficialmente non esiste.PIERO RICCARDI Questa è la maglietta di Kemihospital però?UOMO ANONIMOSi ma noi facciamo parte della cooperativa. PIERO RICCARDI Ma perché non siete Kemihospital ma siete cooperativa?UOMO ANONIMOKemihospital ha vinto l’appalto noi siamo nel subappalto. PIERO RICCARDI E perché non vi prende direttamente Kemihospital? UOMO ANONIMOBisognerebbe chiederlo a loro. PIERO RICCARDI Chi è che la prima volta vi ha proposto la prima volta di entrare… UOMO ANONIMOQuesto dipende sempre dalla Kemihospital, dalla ditta interna che lavora qui dentro che non ti assume e allora giustamente… io costo tre di loro… escono così ste coooperative che gli fanno le proposte a de meno, a questi dicono che ne so gli dai 5 euro, è una catena.PIERO RICCARDI (fuori campo)I lavoratori dicono che appartengono alla cooperativa ma in effetti sono Kemihospital. Vediamo di capirci. Kemihospital è la società che detiene l’appalto del confezionamento e distribuzione del vitto per tutto il Policlinico, dal 1993, sempre riconfermata. Questa è la rinegoziazione del giugno 2000, all’ articolo 8 leggiamo che poiché la Ditta non ha fornito in sede di offerta richiesta di aderire al subappalto, esso, ai sensi di legge ecc,ecc, non sarà concesso.Dunque nel monitoraggio del Policlinico la cooperativa non c’è, dal contratto di appalto non sembra possa appartenere alla Kemihospital perché alla Kemihospital non sarebbero concessi subappalti, e allora? Per conto di chi stanno lavorando i carrellisti al Policlinico?  ….Ma quando ce ne andiamo però, qualcuno ci allunga una busta paga, i più hanno paura, comunque la busta paga è un invito a darci un’occhiata. Proviamo…Sotto l’intestazione i parametri non sono decisamente chiari, niente data di assunzione, la qualifica cxx è un codice Inps per dire Cococo, nessun livello e la mansione, che dovrebbe dire che cosa fa il lavoratore non lo dice eccetto che è socio collaboratore, collaboratore si ma che fa? Andiamo avanti, zero/zero data e scatti, niente data di fine rapporto, giorni lavorati 1. Settimane 0, si 0, ore lavorate: casella vuota, ore contratto: 1, paga oraria: casella vuota. Decisamente difficile valutare una busta paga con parametri del genere. Dalla Camera di Commercio ci procuriamo il Bilancio 2005. A fronte di 475mila euro incassati i costi del personale prevedono solo uno striminzito 10mila euro di “Salari e Stipendi” mentre sotto un generico “Altri costi del Personale” leggiamo 302mila: è chiaro che tutti i soci della cooperativa sono precari Cococo eccetto uno appunto.PIERO RICCARDI Ma una cooperativa può prendere tutti i soci come cococo, non è una contraddizione?...forse legalmente…PAOLO PENNISI- Vice Dir. Attività Ispettive Ministero del LavoroNella famosa circolare del 17 del Ministero questo è uno degli elementi che fa accendere la lucina rossa al personale ispettivo proprio perché non può esserci coincidenza tra il contratto di lavoro a progetto e l’attività sociale l’oggetto sociale dell’attività, ma il collaboratore è per definizione un soggetto eventuale, non è l’elemento su cui puoi fondare, è come dire che io devo raggiungere il mio oggetto sociale con un soggetto che decide lui, quando viene quando si relazione quando si rapporta, questa è la natura autentica della collaborazione, questo è uno degli elementi dove siamo assolutamente allertati.PIERO RICCARDI (fuori campo)Allertati sì, ma evidentemente qui nessuno ha mai controllato. E visto che un altro paio di lavoratori della cooperativa dei carrellisti si sono accodati al primo e ci hanno dato il nome proviamo a controllarli noi i versamenti. Dunque, della cooperativa Supernova, per la quale hanno lavorato un paio d’anni fa non abbiamo trovato tracce di contributi, e così pure per la cooperativa attuale che scopriamo essersi iscritta all’Inps solo il 5/12/2005, più di un anno dopo la nascita che è il 27/10/2004. Ma dall’ultimo bilancio  sappiamo che nel 2005  ha lavorato producendo per 475.000 euro. Forse solo una dimenticanza e un semplice ritardo. Ma poi notiamo un dettaglio: che l’indirizzo dato all’Inps non corrisponde con la sede legale che si trova in provincia di Latina.. Andiamo a Pomezia, in Via Ardeatina 100…Cercavamo una cooperativa e invece troviamo una grossa multinazionale che conosce si la cooperativa, ma solo perché la cooperativa lavora per loro. UOMO AL CITOFONO avete citofonato al cancello Procter. La cooperativa lavora qua dentro, qua  dentro ci lavora la Sole e Luna.PIERO RICCARDI (fuori campo)Proviamo a chiedere ai nostri amici della cooperativa, loro saranno senz’altro dei frequentatori della sede.PIERO RICCARDI Non sai l’indirizzo della Sole e Luna? UOMO ANONIMONo l’indirizzo preciso non lo so. PIERO RICCARDI Ma sono di Roma? UOMO ANONIMOPenso di si, cambiano sede continuamente, cambiano nome, cambiano tutto. PIERO RICCARDI Cioè non esiste una sede? UOMO ANONIMONo si spostano cambiano, non stanno mai fissi. PIERO RICCARDI Ci sono i subappalti qui? ROBERTO CHIERCHIA- Cisl-Fp, Policlinico Umberto I°- Roma  Noi li abbiamo denunciati quando ci sono, quando ne veniamo a conoscenza lo denunciamoGINO GIUSTINI- CGIL-Fp Policlinico Umberto I°- Roma  Che cosa fa la ditta, vince l’appalto, c’ha venti persone e poi ne fa quindici, 5 li manda al San Giovanni, e poi 5 li prende dalla cooperativa, quelli sono sottopagati, non prendono neanche come quelli che sono dipendenti e questo è il subappalto e questo ce l’ha la Kemihospital, la Lavin.PIERO RICCARDI Io sto cercando di capire dov’è avvenuto l’errore, perché nel 2006, un poveraccio che lavora, non esiste più contratto nazionale, non esistono le garanzie, le tutele, non esiste niente, vengono passati come pacchi da una cooperativa a un’altra in subappalto e nessuno controlla…perché?ROBERTO CHIERCHIA- Cisl-Fp, Policlinico Umberto I°- Roma  Questi sono dei delinquenti, qui qualcuno deve agire per perseguire chi commette dei reati, il sindacato in questo caso ha un ruolo diverso, non si può assumere anche il ruolo di fare da carabiniere, noi abbiamo un ruolo sociale.UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaIo ritengo che queste cose si riescano a contenere al massimo non del tutto, si riescano a contenere se i capitolati di gara sono fatti in modo rigoroso, tutto passa di li…PIERO RICCARDI Ma qui è pieno di subappalti!.....UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaSi è pieno di subappalti ma se a questi qua vado a dire perché fai il subappalto mi dicono prego vai a spendere perché noi no abbiamo vincoli a norma di capitolato, perché questi non son mica sprovveduti, se i capitolati sono usciti in un certo modo è perché magari c’hanno messo le mani un po’ anche loro…MILENA GABANELLI IN STUDIOLoro chi? il Direttore Generale si riferiva alla kemihospital? dice che il policlinico è pieno di subappalti e che queste ditte si scrivono pure le regole per partecipare alle gare. Probabilmente il più grande ospedale pubblico di Roma, con 1300 posti letto e 1400 medici,  non controlla più niente:  dagli appalti che pagano tre dove tu lavori 7 e con le  amministrazioni che spesso invece pagano di  più di quel che arriva in tasca ai lavoratori. Sappiamo che all’Inps mancano soldi ma le cooperative sono autorizzate a pagare i contributi su metà stipendio . I lavoratori dei call center invece sono  250.000, ed hanno il contratto a progetto,  che vuol dire lavorare “su un progetto”. Che progetto ha uno che risponde al telefono? . DAL TG2 DEL 24/08/06 "Scoppia dei call center…"PIERO RICCARDI (fuori campo)Tutto è cominciato la scorsa estate con gli ispettori del lavoro a mettere il naso in Atesia, una società del più grosso call center italiano e d’Europa il Gruppo Almaviva dell’imprenditore romano Alberto Tripi. 16 mila operatori telefonici complessivi, 4000 concentrati nella sola Atesia dei quali 3200 con contratto a progetto e per gli ispettori del Ministero del Lavoro, proprio quel a progetto non quadrava.  PIERO RICCARDI Quindi non accettate voi il verbale dell’ ispettorato?LUCIANO SCALIA – Dir. Risorse Umane Gruppo Almaviva No, nella maniera più assoluta… PIERO RICCARDI E ritenete che il contratto da voi applicato era corretto?...LUCIANO SCALIA – Dir. Risorse Umane Gruppo Almaviva Si.PIERO RICCARDI Che è successo ad Atesia? PAOLO PENNISI- Vice Dir. Attività Ispettive Ministero del LavoroGli ispettori hanno riconosciuto un rapporto di subordinazione per tutte le unità che erano state coinvolte dalla società Atesia per lo svolgimento della sua attività istituzionale.PIERO RICCARDI (fuori campo)Quindi secondo gli ispettori quelli che rispondono al telefono dei call center non sono i lavoratori a progetto. PIERO RICCARDI Che tipo di contratto avevi con Atesia? EX LAVORATORE ATESIA  Ero cococo e poi sono stato Trasformato in lavoro a progettoEX LAVORATORE ATESIACi trattava come liberi professionisti, come se rispondere al telefono in un call center può essere un lavoro simile a quello dell’avvocato o al commercialista LAVORATORE OMNIA CALLRispondiamo all’utenza Inps Inail su tutte le domanda che riguardano questo mondo, informazioni generali su tutto, poi registriamo domestiche, colf, inviamo cud o bsm.EX LAVORATORE ATESIAIl progetto non esiste. PIERO RICCARDI (fuori campo)Per capire cos’è un contratto a progetto leggiamone uno di Atesia. PIERO RICCARDI Per avere un contratto a progetto ci deve essere un progetto da parte del committente, questo è un contratto con un lavoratore a un certo punto c’è scritto: forme di coordinamento….concordare la fascia di operatività della sua prestazione in maniera tale da armonizzare le esigenze di gestire autonomamente il suo tempo con le necessità di ricevere le telefonate commerciali nell’arco di tempo definita dal committente cioè tu sei autonomo ma nelle mie necessità di tempo?....LUCIANO SCALIA – Dir. Risorse Umane Gruppo Almaviva No guardi se stiriamo il concetto di autonomia fino a dire che il lavoratore autonomo è esclusivamente, o parasubordinato come in questo caso, è esclusivamente il lavoratore che in totalissima autonomia, fa come vuole, quando vuole perché vuole è chiaro che questo cade ovviamente e secondo me la legge Biagi intendeva il lavoro a progetto in un altro senso…LAVORATORE OMNIA CALLIn base alle chiamate che arrivavano prendevo uno stipendio, in base alla durata delle telefonate LAVORATORE OMNIA CALLDa zero a venti secondi non si viene pagati, da venti secondi fino a due minuti e quaranta si viene pagati a scatti come le chiamate per un massimo di ottantacinque centesimi e un minimo di dieci o venti centesimi, adesso non ricordo, quindi a scatti da veti a trenta secondi dieci centesimi, da trenta a quaranta secondi quindici centesimi e così via; superati i due minuti e quaranta anche se stai a telefono sei giorni ottantacinque centesimi. LAVORATORE OMNIA CALLMagari anche così si spiega perché se fai il 119 dopo un tot la chiamata cade perché spesso e volentieri gli operatori sta devono attaccare perché stanno lavorando gratis praticamente.PIERO RICCARDI In soldoni si risparmia parecchio tra il lavoro a progetto e subordinato? PAOLO PENNISI- Vice Dir. Attività Ispettive Ministero del LavoroCertamente sì è l’unico motivo per cui le aziende ricorrono a questa formula.PIERO RICCARDI Perché eravate così cattivi? Insomma sto lavoro a progetto …indubbiamente questo lavoro a progetto fa risparmiare? LUCIANO SCALIA – Dir. Risorse Umane Gruppo Almaviva Sicuramente sì. Fa risparmiare sul costo. EX LAVORATORE ATESIAIn Atesia si possono riuscire a tirar su 6-700 euro a fine mese, chiaramente senza ferie e malattie, quindi tutto questo è molto variabile se avessi la sfortuna di rompermi una gamba e stare un mese a casa non percepirei stipendio. LAVORATORE OMNIA CALLTranne che per la malattia non sei ricoverato in ospedale una persona non viene pagata perché rimane a casa, come non viene pagata la ferie, la tredicesima, l’indennità di cuffia non viene praticamente pagata niente. PIERO RICCARDI (fuori campo)Torniamo ancora una volta alla direzione del servizio ispezione del Ministero del lavoro, e chiediamo di dare un’occhiata al contratto a progetto di un lavoratore dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Abbiamo cancellato il nome, e non gli diciamo che lavora all’archivio delle cartelle cliniche. Vi ricordate durante il giro all’ospedale Sant’Andrea, quando siamo entrati nella stanza dell’archivio dove vengono conservate appunto le cartelle cliniche? Bene, c’eravamo procurati il contratto di uno dei lavoratori. PAOLO PENNISI- Vice Dir. Attività Ispettive Ministero del LavoroE’ il classico esempio di progetto non progetto… PIERO RICCARDI (fuori campo)Appunto!...Il collaboratore provvederà a selezionare ed estrarre gli atti archiviati presso l’azienda ospedaliera, …attribuendo criteri di classificazione atti a renderne celere la ricerca e consultazione – in parole povere il lavoratore a progetto per ritrovare velocemente le cartelle cliniche le deve mettere in ordine alfabetico – alla faccia del progetto! …e poi “ per ogni atto  o serie di atti omogenei provvederà a creare una duplicazione”, ovvero deve farne delle fotocopie. Insomma Direttore che cos’è il nostro lavoratore? PAOLO PENNISI- Vice Dir. Attività Ispettive Ministero del LavoroStampa e archiviazione dei documenti è il classico lavoro subordinato dell’archivista.  PIERO RICCARDI (fuori campo)Il classico, vecchio, caro, archivista, che conserva le cartelle cliniche e le fotocopia diventa un lavoratore a progetto, senza ferie, malattia, tfr, senza straordinari e metà contributi. Diamo un’occhiata all’Inps? Due lavoratori di questo appalto ci danno i nomi e verifichiamo. Per il primo, l’ultimo contributo risale al 2003 e a versarlo non è stata l’attuale ditta per cui lavora al Sant’Andrea. Per il secondo lavoratore il discorso non cambia, solo che per lui l’ultimo contributo Inps risale addirittura al 1996.  MILENA GABANELLI IN STUDIOFare questi controlli non è particolarmente complicato, dovrebbe essere la routine di chi lo fa per mestiere. Perché non stiamo parlando di un cantiere abusivo, ma di gente che lavora dentro all’ospedale pubblico e  gestisce le nostre cartelle cliniche, che rappresentano la  memoria stessa di un ospedale. Quello che ne deduciamo è che l’Inps o non è aggiornata o la pensione a questi lavoratori del Sant’Andrea e del Policlinico anche se non la paghi fa lo stesso…a danno delle pensioni di tutti. E questo in nome di un risparmio che non c’è , con l’aggiunta della beffa perché  facendo i calcoli, l’assunzione costa meno. ERMINIA COSTA - Cobas Ospedale Sant’Andrea- RomaNoi abbiamo preso i capitolati d’appalto delle varie ditte e visto quando l’azienda ospedaliera Sant’Andrea pagava per ogni dipendente. C’è venuto fuori un totale di nove milioni e 741 euro 755; poi abbiamo fatto un’altra colonna, abbiamo preso quello che è il trattamento economico con la tredicesima mensilità del comparto sanità e moltiplicato per il numero dei dipendenti e la cifra è 7 milioni 443 mila 829, questa è la differenza, attualmente l’azienda paga alle ditte esterne 9 milioni 740 e rotti milioni di euro, se li assumesse ne spenderebbe 7 milioni 443 quindi avrebbe un risparmio annuo di due milioni 298 mila euro annui su 315. PIERO RICCARDIEsternalizzare  costa di più di internalizzare, rispetto al calcolo che hanno fatto questi sindacati di base?..ROCCA, FRANCESCO- Direttore Generale Ospedale Sant’Andrea RomaAllora ecco i conti dei sindacati li ho visti ma onestamente non li ho verificati, penso che sia possibile, penso che sia possibile…. UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaNon si risparmia, non si risparmia e non ha senso PIERO RICCARDI (fuori campo)Che dire?...esternalizzare personale costa di più che se fosse assunto direttamente dall’azienda. Lo dicono i direttori generali dei due ospedali. Ma i soldi sono molti e gli interessi forti.PIERO RICCARDI Quanto pesa la Sanità sul Bilancio come quello della regione Lazio? LUIGI NIERI – Assessore al Bilancio Regione Lazio Intorno al 70% e qualcosa di più… PIERO RICCARDIQuindi è la voce più consistente?LUIGI NIERI – Assessore al Bilancio Regione Lazio E’ la voce del Bilancio della regione Lazio e delle altre regioni insomma, non solo della regione Lazio. PIERO RICCARDI In queste esternalizzazioni ci sono grandi gruppi che ritornano un po’ ovunque ci sono le cooperative più vicine alla sinistra, le coop bianche , ci sono società più o meno a Roma ruotano due o tre nelle lavanderie e pulizie, ci sono pressioni in questo senso o…UBALDO MONTAGUTI - Direttore Generale Policlinico Umberto I° RomaLe pressioni ci sono sempre perché…perché è ovvio se si tratta del policlinico si tratta di risorse economiche molto consistenti.TONINO CORDESCHI- Cobas Policlinico Umberto I°- Roma E tutti gli altri li ho inseriti nella categoria D degli infermieri, vedi, che sono 232 PIERO RICCARDI (fuori campo)Insomma al policlinico assumere infermieri e ausiliari  costerebbe 9milioni di euro invece ne deve spendere 12milioni e 400mila euro per prenderli dalla cooperativa Osa.Quali sono allora gli interessi che impediscono di assumerli? Una chiave ce la fornisce un frammento rimasto inciso nella telecamera alla fine dell’intervista dell’assessore Battaglia quando ci preparavamo ad andarcene.AUGUSTO BATTAGLIA- Assessore alla Sanità Regione Lazio Tanto per capirci non esiste nessuna possibilità che si prendono le cooperative e si fanno imboccare tutti alla regione….però stanno li da 6 anni!...non è che io posso assume quelli, devo dire che alla cooperativa je faccio fa un’assistenza domiciliare e li faccio il concorso… PIERO RICCARDI (fuori campo)Chiarissimo, le cooperative che forniscono infermieri e ausiliari agli ospedali anche se costano di più sono ormai così potenti che non gli si può togliere l’appalto senza dargli qualcosa in cambio, bisogna trovargli prima qualche appalto nell’assistenza domiciliare, nella cura dei disabili o degli anziani e poi si possono fare i concorsi per assumere direttamente gli infermieri e far risparmiare l’ospedale. La riprova?Vi ricordate lo scandalo di questa estate legato alla associazione Anni verdi che si occupava di disabili per conto della regione Lazio?DAL TGR LAZIODEL 5/09/2006“Arrestati per associazione a delinquere otto persone…L’indagine della procura di Velletri e dei Nas di Roma erano partiti nel novembre 2004, i centri Anni Verdi per gravi problemi economici sono in liquidazione totale dallo soccorso luglio, ieri tra un consorzio di cooperative e la funzione pubblica della Cgil è stato firmato un accordo per garantire il futuro del personale”.PIERO RICCARDI (fuori campo)Così l’assessore Battaglia ha affidato il tutto ad un consorzio di cooperative. Quali? Sono tre, una della Lega delle cooperative, una è della centrale Agc , la terza è la cooperativa Osa. Si proprio quella che fornisce i 382 infermieri e ausiliari al Policlinico e guarda caso al Policlinico possono indire un concorso pubblico per 50 infermieri. Si 50  infermieri su un totale di 382. Solo un caso? Proviamo a vedere cosa ne pensano al ministero del lavoro. Ci riceve la sottosegretaria onorevole Rosa Rinaldi. PIERO RICCARDI Per togliere le esternalizzazioni QUI A Roma negli ospedali al Policlinico o al Sant’Andrea significa intaccare gli interessi di alcune cooperative o di altre società, Atesia, Tripi ha detto “se io devo assumere queste persone, io me ne vado all’estero”, parliamo di interessi forti questo governo, avete la forza di intaccare questi poteri?ROSA RINALDI- sottosegretario Ministero del LavoroQuando io non applico il contratto che dovrei applicare e chiamo lei in un modo differente da quello che produce per me e di quello che io attraverso la mia produzione devo anche versare o all’erario o alle casse pensioni, insomma si dice che dentro le regole non ci stavamo. Quindi io credo che l’autorità pubblica serve esattamente a dire questo, alcune funzioni si possono reinternalizzare, facciamo una verifica a tutto campo sui costi che ci sono stati, altri servizi, questi, possono anche per alcune funzioni di mercato o per l’efficentamento restare all’esterno ma tuttavia si può farlo senza la barbaria, oggi noi siamo in questi settori nella piena barbaria.  MILENA GABANELLI IN STUDIOE allora rientrate nella legalità! C’è da dire che da quando abbiamo cominciato a lavorare attorno a questo argomento , cioè da giugno scorso, si sono allarmati un po’ tutti. E lunedì sera  i sindacati confederali che sono stati a guardare per 10 anni e hanno tollerato che questa situazione si creasse si sono seduti intorno ad un tavolo e hanno firmato un protocollo d’intesa con l’assessore alla sanità della regione.. Bene nell’accordo hanno scritto che sarà lui insieme ai sindacati a stabilire quando e se fare i concorsi e quali lavoratori potranno entrare sotto la protezione di un contratto decente e quali dovranno continuare a stare a bagnomaria.  Ricordiamo che la sanità Lazio ha un buco di 10 miliardi di euro, un terzo della finanziaria, e  che tutti noi dovremmo contribuire a sanare. Grazie alla mala politica e ai sindacati che non hanno fatto il loro mestiere. Pretenderemmo adesso che questo protocollo diventi qualcosa di più serio.

*********************************** FINE TRASCRIZIONE ***********************************

Info su: www.azimut-onlus.org

 

Dai un contributo ai progetti internazionali dei Cobas

Associazione Azimut

Codice Fiscale 97342300585