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Come si risolvono le tragedie

COMUNICATO STAMPA - Come si risolvono le tragedie della follia che stravolgono il vivere quotidiano della nostra sempre più disumana società??

Potrebbe sembrare una domanda troppo generica per riuscire a darne risposta... ma come OPERATORI DELLA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, del Policlinico Umberto I° di Roma, che da anni si occupano della cura di adolescenti affetti da gravi patologie psichiatriche, ci sentiamo il dovere professionale ed umano di dire la nostra visto i continui e costanti tentativi da parte dei responsabili della nostra azienda, del comune, della regione e dei poteri centrali, di affossare qualsiasi tentativo di cura, assistenza e prevenzione nei confronti delle patologie psichiatriche in assoluto e nello specifico dell’età evolutiva.

QUESTI I FATTI: noi abbiamo un reparto con 6 posti letto ordinari e 7 di diurno per adolescenti con patologie psichiatriche in fase acuta, che i servizi territoriali e/o le famiglie non riescono ad gestire per la loro gravità. Ci riferiamo ad esordi psicotici, a disturbi del comportamento con forme di auto ed etero aggressività, a patologie fobico ossessive con isolamento totale ecc. I nostri letti sono costantemente occupati e con i ricoveri in diurno (una media di 12-14 presenze al giorno dalle 8,30 alle 19) riusciamo a ridurre,in parte, le attese ed i disagi. In tutta Roma solo al Bambin Gesù ci sono altri 6 posti letto per adolescenti, e questa è l’offerta per tutto il territorio regionale, per il centro ed il sud Italia.

Venerdì 7/10/05 la nostra direzione sanitaria, con disposizione del vice direttore sanitario, dott. Luigi Cignarella, ci ha OBBLIGATO AD UN RICOVERO IN SOPRANNUMERO per un ragazzo ricoverato dalla sera precedente al DEA in stato di agitazione psicomotoria. Ovvero da una barella del DEA. . ad una barella del reparto!?!?

Il ragazzo è della provincia di Roma e vive in una casa famiglia del territorio, è seguito dai servizi sociali già da parecchi anni ed è già stato ricoverato da noi.

Abbiamo immediatamente mandato un nostro consulente al DEA, continuando a scrivere alla direzione di non poter offrire altra sistemazione che una barella ed avvisando che una tale condizione avrebbe pregiudicato lo stato di assistenza degli altri giovani ricoverati che, non sono certo stabilizzati o considerati in fase di remissione dalle patologie psichiatriche che li costringono al ricovero. Infatti interrompere o dare dei “tempi aziendali” ai processi terapeutici concordati all’entrata dei nostri ricoveri, sia ordinari che diurni, mette a rischio i nostri giovani pazienti, con una maggiore incidenza, a ricadute e riacutizzazione dei loro problemi e di quelli familiari. La direzione sanitaria ci ha risposto che questo era “il minor male”, che tanto anche al DEA stava in barella e ci ha inviato senza nessun problema il ragazzo come se fosse un “pacco postale”!?

CONCLUSIONE: per non essere obbligati ad anticipare la dimissione di un altro ricoverato non ancora prevista nel progetto terapeutico individuale a tutto danno del ragazzo in questione, di quello impostoci e degli altri ricoverati, abbiamo concordato con la sua comunità un ricovero in diurno ed in serata il ragazzo è andato via dal reparto.

Se queste sono le soluzioni assistenziali e le risposte sanitarie che offriamo rispetto ai problemi psichiatrici in età evolutiva, non lamentiamoci poi di tutti quei fattacci che riempiono quotidianamente i giornali sugli episodi di follia!

Non parliamo di revisione della legge 180 quando, da sempre, non sono state finanziate e costruite le strutture idonee, a livello quantitativo e qualitativo negli ospedali e nei territori, per la cura, per l’assistenza, per la prevenzione dei disagi e delle patologie mentali!

Non regaliamo bugie affermando di non poter fare niente rispetto alla quasi totalità di suicidi ed omicidi di soggetti affetti da patologie psichiatriche, visto che la prevenzione dei disagi in età evolutiva ed una idonea cura ed assistenza in età adulta, li potrebbe almeno contenere se non addirittura evitare!

Ammettete che come responsabili della Sanità ve ne fregate della salute e che, con queste politiche di tagli e con le logiche aziendalistiche,state affossando le poche realtà sanitarie ed assistenziali che con estrema fatica e contraddizioni funzionano nel tragico panorama delle patologie psichiatriche e dell’assistenza in generale.

Noi come operatori della salute non staremo zitti e non diventeremo vostri complici denunciando ai cittadini che ancora si illudono di avere qualche diritto, quali sono le reali condizioni dell’assistenza e della cura nelle strutture sanitarie e continueremo a proporre ai vari responsabili, sia aziendali che regionali e comunali, l’apertura di nuovi posti letto specifici per le patologie psichiatriche in adolescenza, nuove strutture abitative(case famiglie ed appartamenti protetti) nei territori, nuovi spazi riabilitativi con laboratori artistici- espressivi- musicali- informatici ecc., quali interessi tipicamente adolescenziali per riattivare socializzazione e sé, in questa già difficile e contraddittoria fase di crescita, che con le nostre patologie, si appesantisce di sofferenza, di distruttività e di tanta solitudine.

I lavoratori della Neuro Psichiatria Infantile UOC A Policlinico Umberto I°

Roma 8/10/05

Per ulteriori informazioni: Graziella Bastelli, caposala coord. tel:lavoro 06/44712236-7(mattina); 06/9089342 (sera)

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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