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Dallo striscione sequestrato

DALLO STRISCIONE SEQUESTRATO A SLOGAN DI TUTTE E TUTTI I PARTECIPANTI DELLA MANIFESTAZIONE “NO VAT”!

La manifestazione di Facciamo Breccia alla quale avevamo aderito come Confederazione Cobas, dopo la discussione fra le compagne, è andata molto bene sia come alternativa di contenuti a quella dell’UDI , partiti e sindacati di stato a Napoli, sia come partecipazione visto il boicottaggio sfacciato dei mass media, sia per il provocatorio e ridicolo comportamento della polizia rispetto al nostro striscione! Appena l’abbiamo aperto, ed in piazza già c’erano centinaia di compagne e compagni, la polizia in forze si è imposta per farcelo chiudere..è bastato dire che non eravamo d’accordo per beccarci calci spintoni e botte, mentre noi con altre ed altri manifestanti abbiamo incominciato a difenderlo! C’è stato poco da fare e dopo urla e “tiro della fune”ce l’hanno sequestrato. Immediatamente abbiamo iniziato a farci sentire denunciando con le trombe l’accaduto e centinaia di manifestanti si sono attaccati sulla schiena lo slogan dello striscione. Addirittura la polizia è andata a staccarci tre manifesti messi in bella vista sulla balaustra antistante alla piazza scritti con una bomboletta rossa. Quando il corteo si è ingrossato ed è partito, anche se in pochine e pochini, ci siamo messi dietro alle compagne di Pisa con le nostre bandiere ed un mini striscione ..sempre con la stessa scritta..che ha durato quasi fino a largo Argentina..ma poi ci è stato “sequestrato” pure quello!?! Il corteo ha fatto suo il nostro slogan e lo ha gridato con chiarezza. Anche negli interventi, oltre che nel nostro, molte compagne e compagni hanno sottolineato l’evidente non laicità di questo stato che difende fino a rasentare il ridicolo il vaticano ed i suoi poteri di intromissione, invadenza, illegalità, attraverso azioni come quelle esercitate nella libera espressione di un “innocente” giudizio nei confronti di Ratzinger e Ruini! Ma la cosa più “divertente” è stato quello che la polizia ha scritto sul suo verbale di sequestro “ad ignoti” dello striscione (che abbiamo dovuto faticare molto a farcelo dare!)…dopo aver descritto misure e materiale ha riportato così la scritta “COBAS RATZINGER E RUINI PERICOLOSI IMPICCIONI COBAS”! Naturalmente durante il nostro intervento non ci siamo fatti sfuggire di evidenziare, leggendo questa parte del verbale, come l’impegno della polizia di stato ed il loro essere servi del potere papale si attui attraverso la repressione più manifesta ma anche attraverso la loro indicibile deficienza. Questa provocazione si è così trasformata nella possibilità di utilizzare la nostra rabbia, la nostra ironia e la nostra voglia di trasformazione in piazza come nei posti di lavoro, nei quartieri e dovunque riusciamo ad essere presenti, dimostrando che le nostre idee e parole d’ordine sanno puntare il dito nella direzione e sui contenuti giusti perché inequivocabili e non cogestibili!

Sicuramente potevamo e dovevamo essere di più in piazza…l’importante è che come compagne cobas si sia iniziato un percorso, ancora tutto da esplorare e con molte diversità, per coniugare, con sempre più determinazione, il nostro essere donne con gli obiettivi di lotta e di cambiamento che articoliamo nelle nostre categorie.

Manderò alle compagne, appena è pronto, un questionario che ,come sanità, stiamo discutendo con le giovani compagne dei territori romani da dare alle donne davanti ai consultori, ai repartini IVG ed alle cliniche ostetriche così da difendere, oltre alla 194 ed a qualsiasi ingerenza papale, il diritto di autodeterminazione del proprio corpo/emozioni e delle proprie scelte di maternità, il diritto alla salute ed alla prevenzione, il diritto a servizi sanitari pubblici, gratuiti, universali ed umanizzati

Cobas Sanità Università e Ricerca Policlinico

NORMALE FOLLIA trasmissione di Radio Onda Rossa (tutti i lunedì dalle 15 alle 16)

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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