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INTERVENTO FORUM EUROPEO SUI DIRITTI DEL BAMBINO

E’ un compito molto difficile riuscire a parlare dei diritti negati e dei desideri dei bambini essendo ormai da tanto un’adulta che, pur amandoli molto e lavorando con loro da quasi 30 anni, può solo sforzarsi di ricordare quello che ha rappresentato la propria infanzia ed adolescenza in un mondo totalmente sproporzionato, sordo e distante dalla bellezza, ricchezza, allegria e complessità di quest’importantissimo periodo della vita.

Ormai il mondo degli adulti con una marea di teoria, di scritti, di parole, d’interventi sta cercando di conquistare il mondo bambino, considerandolo principalmente un’immensa fonte di profitto, ed avendo capito che il condizionamento di questa “potente” fascia d’età è un ottimo strumento di controllo per garantirsi un totale appiattimento di bisogni di creatività, di socialità, di confronto, di voglia nel mettersi in gioco per contare e vivere il proprio presente, decidendo e costruendo il proprio futuro.

Quello che stiamo prospettando nel futuro dei nostri figli è un’impressionante povertà intellettuale e decisionale, è un accettare di vivere senza bizzarrie e creatività, ignorando quell’individualità collettiva che permette l’evolversi delle diversità nel confronto continuo e costante con l’altro. Un totale appiattimento fatto d’individualismi e gelosie, fatto di rivalità e contrapposizioni, fatto di precarietà e svendite, nel quale l’adulto, che crede di condizionare, si ritrova torturatore e vittima di questa mancanza d’idee, d’oppositorietà, di gap generazionali, e, mentre continua a dire di non capire, a criticare, a temere per “questi giovani” ormai persi, propone loro solo valori perdenti che isolano qualsiasi età in una sconfitta societaria.

Non ho mai sopportato, quando ero adolescente, gli adulti che mi trattavano con “comprensiva superiorità” dandomi un po’ di tempo per cambiare atteggiamento e ritornare nelle righe, oppure i genitori eterni amici con minima stima per i propri figli che controllavano ogni bisogno di crescita con sorrisi e ricatti affettivi, ed ho odiato con tutta me stessa quelli che erano capaci di non abdicare il loro ruolo, che reggevano la mia contrapposizione, che puntualmente affermavano le loro idee e trasmettevano i loro valori, anche se io ero a mille anni luce di distanza e non volevo sentirli. Ma ora sono proprio loro che devo ringraziare per avermi permesso di concretizzare nei loro confronti la mia sfida, la voglia di cercare me stessa, la mia possibilità di trovare, quando ne avevo bisogno, qualcuno che si faceva sfidare, che offriva il fianco ai miei attacchi e con amore e com/prensione era capace di tenermi dentro il proprio cuore e mente, mentre io sbattevo da una parte all’altra nella definizione del mio sé. Loro che erano capaci di starci senza imporsi, di accettarmi con tutte le mie contraddizioni, di darmi dei consigli senza pretendere che io li accettassi, che sapevano ascoltarmi senza deridermi, che sapevano giocare e tornare bambini senza pretendere di occupare il mio posto, che sapevano insomma fare gli adulti accettando rifiuti, contrapposizioni, odi, cambiamenti repentini d’umore ed il mio essere bambina/adolescente con i miei tempi e con tutti i miei perché ancora da formulare e poi da rispondere.

Questo, per la mia esperienza diretta, è un dovere fondamentale degli adulti: SAPER ACCETTARE LA SFIDA CHE IL BAMBINO O L’ADOLESCENTE DEVONO POTER AGIRE, MENTRE CERCANO E SCOPRONO SE STESSI NEL DIFFICILISSIMO COMPITO DELLA CRESCITA, AIUTANDOLI A SUPERARE LA PAURA DI MISURARSI CON LE PROPRIE CONTRADDIZIONI ED IPERBOLE MA, PIU’ CHE ALTRO, GARANTENDO LA CONTINUITA’ DELL’AMORE, DELLA COMPRENSIONE E DELLA STIMA PROPRIO DELL’ADULTO AL QUALE SI STANNO CONTRAPPONENDO.

UN ADULTO CAPACE DI PORTARE AVANTI IL PROPRIO RUOLO NON DEVE AVERE ASPETTATATIVE; NON DEVE IMPLODERE I PROPRI DESIDERI REPRESSI; DEVE ESSERE AMANTE DELLA LIBERTA’ E DEL RISPETTO ALTRUI; DEVE SAPERSI TIRARE INDIETRO PUR RIMANENDO SEMPRE AVANTI; DEVE ESSERCI QUANDO E’ IL BAMBINO O L’ADOLESCENTE A CERCARLO, CAMMINANDO IN PUNTA DI PIEDI PER NON INTERROMPERE LA RICERCA E LO SPERIMENTARSI DELL’ALTRO; DEVE SAPER APPREZZARE, CONTENERE, INCURIOSIRE; NON DEVE RICATTARE CHI E’ DIPENDENTE DAL SUO AMORE E TANTO MENO LO PUO’ CONDIZIONARE CON IL SUO STAR MALE.

Piccola ma tragica parentesi, pensate al vissuto dei bambini abusati che difendono i propri torturatori e negano le loro sofferenze arrivando a considerare “normale” l’unico approccio affettivo che gli viene rivolto e, se non si interrompe questa catena di sofferenze, lo ripropongono nel proprio futuro genitoriale. Oppure quelli che crescono con un falso sé per piacere ad uno o ad entrambi i genitori e per tutta la loro vita non riescono ad amarsi abbastanza da poter concretizzare le proprie scelte ed i propri obiettivi. Oppure quelli con una bassa autostima che sono convinti, anche da adulti, di non riuscire a combinare niente perché da bambini non si sono mai sentiti stimolati ed accettati nelle loro ricerche e scoperte.

VI RENDETE CONTO DI QUANTO “CONTA” UN ADULTO SPECIALMENTE SE AMATO E DI QUANTO CONDIZIONAMENTO PUO’ ESSERE IMPOSTO, SENZA ALCUNA FATICA, SUL MONDO BAMBINO!?!

Che dire poi delle ore di TV e computer imposte “in solitudine”sulle ricettivissime testoline dei bambini e degli adolescenti, delle mode imposte, dei bisogni di competizione degli adulti proiettate sui figli, dei condizionamenti di tutti gli strumenti elettronici, dai telefonini, ai video giochi, nocivi oltre che alla salute mentale anche a quella fisica.

Se sappiamo vivere in prima persona il nostro ruolo di adulti, nel rispetto del Mondo Bambino, dovremmo essere noi a combattere:

* l’uso/abuso di qualsiasi cosa senza demonizzare niente e nessuno;

*l a dipendenza fisica, psicologica ed affettiva da qualsiasi cosa o persona;

* l’arroganza di chi impone ai bambini ed agli adolescenti di affrontare in solitudine la vita e che impedisce, riempiendoli di paure, di sperimentarla e di affrontarla, anche se a volte soli;

* la cattiveria di chi non li fa sentire amati e stimati pur nei limiti, nelle insicurezze e nelle contraddizioni che…grazie al cielo..caratterizzano l’infanzia e l’adolescenza;

* l’ignoranza di chi non li rende consapevoli di quanto siano necessari ed indispensabili per arricchire con le loro curiosità ed energie un mondo che altrimenti sarebbe sempre vecchio ed incapace di pensare al nuovo.

Noi adulti rappresentiamo la memoria, loro sono il presente che si plasma; noi siamo ricchi di esperienza, loro sono l’energia trasformativa; noi costruiamo la cornice che li accoglie, loro sono i pittori che danno senso e contenuto alla meravigliosa opera d’arte della vita.

Ruoli precisi e pur cangiati, perché dall’inizio alla fine di ogni singolo percorso di vita si è diversi secondo l’età che si attraversa…inutile correre, pericoloso saltare le tappe, stupido far finta che il tempo non passi!

Ma il vero pericolo di una società non è mai stato rappresentato dai giovani e dai bambini, sono stati sempre gli adulti e chi si fingeva giovane a creare disastri nei confronti del mondo bambino e di quello degli altri adulti che abdicavano, delegavano, nascondevano la testa nella sabbia.

Ed oggi, più di ieri, ne stiamo tutti pagando il dazio…

Tutti noi, tutti quelli che stanno in questa aula e sono, nei tanti momenti di questo Forum, espressione di una concreta voglia di cambiamento, devono guardarsi allo specchio per interrogarsi con il cuore e con la mente su quale e quanto rispetto ci sia verso il mondo bambino, per poter così veramente e concretamente dar voce a chi vuole farsi ascoltare ma non riesce ad urlare, per essere ADULTI capaci di non sentirci delegati o depositari del destino di quei tutti che non rappresentiamo e più volte opprimiamo.

Io lavorando in un reparto ospedaliero che ricovera adolescenti con gravi patologie psichiatriche, con famiglie abusanti ed a loro volta abusate, con tragiche storie di abbandoni e sofferenze, con deliri e distacchi dalla realtà, con tentativi di suicidio e violenze auto ed etero dirette, vi assicuro che le difficoltà per superare insieme ai miei ragazzini i loro profondi ed immensi disagi erano meno pesanti della ottusa e prepotente sordità degli adulti. Chi doveva aiutarli in questo lavoro di ripresa di contatto con una realtà da “rimodellare” per non essere più annientante, li circondava di burocrazie amministrative, di divieti incomprensibili, di mancanza di fondi, di richieste di produttività e profitto contro il loro bisogno di spazio e di cura! Le patologie psichiatriche, dopo essere state affrontate ed arginate, venivano imposte e riproposte dalle stesse strutture di cura, incapaci di ascoltare, di farsi portatori dei desideri e bisogni dei ragazzi, di essere lo strumento di concretezza per una diversa condizione di vita e di socialità. Ci siamo dovuti far largo a gomitate, litigando con giudici minorili, assistenti sociali ed insegnanti; sorreggendo ed arginando genitori e parenti; tirando per le orecchie medici, operatori e direttori sanitari, ed oggi i progetti terapeutici individuali anche se difficili, anche se costosi, condivisi con i ragazzi e mai imposti, devono essere attuati e così tutte le attività ludiche e creative, i laboratori di movimento e di colore. Non un riempire solo il vuoto tempo di un ricovero ospedaliero, ma la sperimentazione di un ulteriore canale per esprimere se stessi ed i propri disagi senza dover usare razionalità e parole, che il dolore e la sofferenza ha atrofizzato, e che è l’unico canale conosciuto e privilegiato dagli adulti. Un qualcosa, con orgoglio, fuori dalle regole, dai profitti e dagli schemi che le ultime leggi sanitarie stanno imponendo nell’abrogare il diritto alla salute, per poter con/dividere con i ragazzi un percorso per ritrovare se stessi e poter diventare adulti capaci di amarsi e di amare.

Vorrei concludere con alcune frasi di bambini, ragazzi ed adulti “ravveduti”…che ci impongono di riflettere per smettere di distruggere il mondo…e non solo quello bambino:

*Silvia di 10 anni- “Per Cambiare il mondo ci vuole fantasia..e per combattere il male almeno un sogno”

*Valentina 9 anni- “La paura non c’è, il dolore neanche, basta spostare un po’ l’occhietto della felicità”;

*Marta 8 anni-“Il bambino libero è una farfalla che vuole crescere per curiosare nel mondo degli adulti”

Da una poesia di un adolescente durante un esordio psicotico-“A volte le mie idee sono così intense

che si esprimono in lingue sconosciute ed indecifrabili che gli altri non vogliono aiutarmi a capire”.

Dal Piccolo Principe di A. De Saint Exupery -“I grandi non capiscono mai niente da soli ed i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”;

Una frase di D. W. Winnicott pediatra psicoterapeuta inglese:

“E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino od adulto, è in grado di essere se stesso e di far uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativi che l’individuo scopre il sé”

Una frase di C. Mustacchi pedagogista formatore italiano:

“La pedagogia dell’immaginario è forse una delle visioni educative che più mette in discussione l’adulto. Nel regno della fantasia l’ignorante è l’adulto, mentre il sapiente è proprio il bambino: il maestro ha da imparare dal bambino, deve recuperare la propria creatività, deve ritrovare ed apprendere gli strumenti dell’espressività, quali il disegno, il teatro e la poesia. Infatti, l’arte è la volontà di cambiare lo stato delle cose, un principio mutante che si oppone alla staticità del mondo”.

13/11/03

Graziella Bastelli

Sindacalista COBAS Italia

Infermiera in un reparto ospedaliero per adolescenti con grave patologie psichiatriche.

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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