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LETTERA APERTA

AL COMMISSARIO per la SANITA' della REGIONE LAZIO ENRICO BONDI, AL RETTORE DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA, AL DIRETTORE GENERALE AZIENDA POLICLINICO, AGLI UTENTI DELLA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE ED ALLA STAMPA TUTTA.

AI POLITICI CHE, IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE, NON SI CONFRONTONO CON I CITTADINI PER “RACCIMOLARE” VOTI MA PER REALIZZARE NELLE PROPOSTE E NEL PROPRIO AGIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE NELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE.

Siamo operatori della salute che da molti anni lavorano al Policlinico Umberto I di Roma in una struttura plurispecialistica ed unica per alcuni suoi servizi assistenziali, la NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Via dei Sabelli…la creatura di Giovanni Bollea che è stato il pioniere della prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, genetiche, psichiatriche e delle disabilità dello sviluppo in prima infanzia ed in adolescenza.

Il nostro grido d’aiuto si è fatto sentire tante volte: abbiamo denunciato le lunghe liste di attesa nei nostri servizi, la carenza di personale medico e non medico, la sempre più tardiva e scarsa risposta assistenziale che dopo la diagnosi di una patologia costringevano i nostri giovani utenti e le loro famiglie ad altre disumane attese sui territori, dove la riabilitazione motoria e cognitiva diventava tardiva e ridotta provocando la trasformazione di molti disagi in gravi patologie fra sofferenze e solitudini.

 

NOI ABBIAMO CHIESTO E CHIEDIAMO DI LAVORARE PER IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO, PER NON COSTRINGERE GLI UTENTI A RICORRERE AI PRIVATI, PER NON ANNIENTARE IL DIRITTO ALLA SALUTE, GARANTENDO SOLO A CHI HA I SOLDI LA POSSIBILITA’ DI PREVENZIONE, CURA E RIABILITAZIONE.

 

La nostra regione, come molte altre, ha sperperato e rubato, permettendo che i nostri soldi, invece di servizi pubblici, diventassero il “patrimonio” di pochi, MA noi cittadini continuiamo a pagare sempre più ticket e contributi e ci sono stati ridotti servizi territoriali e strutture di ricovero e di riabilitazione per “impedire e bloccare gli sprechi”! Intanto le clientele, i favoritismi e gli intrallazzi continuano indisturbati; gli utenti sono solo numeri ed i loro complessi bisogni non diventano la finalità di una seria programmazione regionale!

 

OGNI GIORNO STIAMO PEGGIO DI IERI…il personale va in pensione e diventa vecchio, molti operatori dell’assistenza diretta sono precari, COCOCO ed esternalizzati continuamente ricattati e senza nessuna sicurezza … inevitabilmente la qualità, professionalità ed umanità nelle strutture sanitarie pubbliche si riduce insieme alla nostra offerta e gli utenti sono merce di profitto negli studi e cliniche private, per le case farmaceutiche e le ditte di appalto che continuano a guadagnare anche illegalmente (pensate all’intermediazione di mano d’opera e tutti gli usi/abusi dei capitolati) nelle aziende sanitarie e nelle regioni.

 

Anche al Policlinico continuano a proliferare illegalità ed intrallazzi, permettendo spese spropositate per i mobili delle segreterie, mentre ci riducono farmaci e materiale igienico sanitario nei reparti ed utilizzando ricerca e didattica per favorire alcuni dirigenti medici “amici”, invece di verificare e dare una risposta concreta alla domanda assistenziale troppo spesso disattesa.

 

TUTTO QUESTO NON LO CAPIAMO E TANTO MENO LO GIUSTIFICHIAMO...ed almeno la nostra stravenduta ed ingovernata regione deve, attraverso chi ci continua a riempire di tasse per “ garantire stabilità ed equità”, agire per salvare quello che resta dell’assistenza pubblica impedendo questa lenta agonia per le strutture indispensabili ed uniche del nostro Sistema Sanitario Pubblico.

 

Il primo di gennaio 2013 è stata data PER 6 MESI la proroga per i precari ed i COCOCO che da molti anni lavorano nei reparti di emergenza e specialistici della nostra azienda come in tutta la regione … DA SUBITO NOI VI CHIEDIAMO DI DARCI LA SICUREZZA CHE SI POSSA AVERE CONTINUITA’ NELLE CURE PER I NOSTRI GIOVANI UTENTI E LE LORO FAMIGLIE…considerando che se NON SI TROVA, DOPO UN’ATTENTA VERIFICA E CONTROLLO PUBBLICO, UNA STRATEGIA PER TUTTI I PRECARI E GLI ATIPICI CHE SONO INDISPENSABILI PER L’ASSISTENZA, ALLA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE si dovrebbero chiudere/ridurre servizi e reparti degenza (abbiamo 2 medici, 1 psicologo e 2 terapiste della psicomotricità come cococo)...diminuendo qualità ed offerta ed aumentando i rifiuti e gli abbandoni di chi deve affrontare una patologia neurologica, psichiatrica, cognitiva in età evolutiva.

 

Rendetevi conto di come sono ridotti all’osso i nostri miseri organici visto che da 5 tecnici per l’elettroncefalografia ne è rimasto solo 1 e quando va in ferie od è malato siamo costretti a portare i pazienti da San Lorenzo a Pediatria al Policlinico; che i medici si sono ridotti da 22 a 10; che da anni non c’è il turn over per infermieri e terapisti della riabilitazione; che c’è 1 solo ausiliario e tutte le pulizie, i trasporti dei pazienti e materiale sanitario viene esternalizzato…e quanto sia già ridotta la nostra offerta sanitaria alle costanti richieste di aiuto con 6 visite quotidiane in ambulatorio; 6 posti letto per gli esordi psicotici in adolescenza; 8 posti letto neurologici e per le malattie rare; 16 posti di diurno per tutte le specialità (disabilità dello sviluppo, neurologia, psichiatria) che vengono giornalmente moltiplicati per tre…per cercare di ridurre.. almeno a 6 mesi… le lunghe liste di attesa!

 

Alla Neuropsichiatria infantile ogni anno transitano più di 20 mila giovani utenti.. ma molti altri non trovano risposta né da noi né sui territori ai loro disagi e patologie.

 

 

 

ASPETTIAMO UN’IMMEDIATA RISPOSTA CHE NON SI CHIUDA NELLE STANZE DEL POTERE MA CHE ACCETTI IL CONFRONTO CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE QUALI UNICI E REALI GARANTI DELL’ASSISTENZA SANITARIA PUBBLICA SU QUESTI PUNTI CHE CONSIDERIAMO INDISPENSABILI:

 

 

 

1) Rinnovo di tutti i precari e COCOCO indispensabili per l’assistenza diretta attraverso la loro stabilizzazione ed internalizzazione di tutti i servizi esternalizzati (pulizie, cucine, biancheria, ecc.) e degli operatori di ditte e cooperative (infermieri, ausiliari, cuochi,ecc. ) che rappresentano uno spreco per il bilancio pubblico ed un uso/abuso del privato per favorirne illeciti e proficui guadagni.

 

2) Potenziamento dei servizi di Neuropsichiatria Infantile a Via dei Sabelli e su tutti i territori GARANTENDO CHE IL SISTEMA SANITARIO SIA GESTITO UNICAMENTE DAL PUBBLICO (dalla prevenzione, alla cura e riabilitazione)

 

3) Controllo degli sprechi e dei tagli da parte dei CITTADINI CHE DEVONO DIVENTARE SOGGETTI ATTIVI NELLA PROPOSIZIONE E NELL’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI SANITARI TERRITORIALI/REGIONALI per garantire il DIRITTO ALLA SALUTE ed ALLA CRESCITA nei servizi e nelle aziende sanitarie pubbliche.

 

 

 

Gli operatori della Neuropsichiatria Infantile Policlinico Umberto I

 

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