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Non siamo un manicomio 2001

NOn siamo un manicomio………

Noi lo sappiamo bene...ma quello che è successo domenica 29/4 al II degenza della Neuropsichiatria Infantile dimostra che la nostra direzione sanitaria ed i vari responsabili dell’azienda non se lo vogliono proprio ficcare in testa!!

ECCO I FATTI:un ragazzo di 15 anni in fase acuta di agitazione psicomotoria da sabato sera girava di ospedale in ospedale alla ricerca di aiuto, arrivato al Bambin Gesù non veniva ricoverato per mancanza di posti letto e veniva interpellata la nostra direzione sanitaria domenica mattina con la richiesta di un ricovero alla neuroinfantile.

Il reparto di Via dei Sabelli era al completo con i suoi 6 ricoverati, tutti adolescenti con gravi patologie psichiatriche, ed il medico di guardia rispondeva alla direzione, nella persona di Renzini (vice direttore sanitario) e di Prezzolini (responsabile UOSSA dei presidi esterni), che non si poteva ricoverare in soprannumero nessun altro caso visto che la garanzia di assistenza, specialmente in queste patologie, passa inevitabilmente attraverso il rispetto del rapporto operatori (sia medici che non medici) ed adolescenti e che non basta aggiungere un posto letto per curare se non si è in grado di garantire ascolto, tempo, impegno e se si rischia di utilizzare solo sedativi e farmaci nel tentativo di far “convivere” patologie così gravi e dirompenti.

A tutta risposta si è passato da un misero tentativo di suscitare “istinti umanitari” a un provocatorio sproloquio sui nostri doveri…ed il ragazzo con i genitori è stato inviato al reparto senza nessuna disposizione scritta della direzione che ci imponeva il ricovero in soprannumero e con una semplice richiesta di trasferimento dal DEA.

Sui bisogni del ragazzo e dei suoi familiari, stremati da questo disumano pellegrinaggio nel mondo fatiscente della sanità, non ci sono dubbi e ci siamo subito resi conto di quanto fosse necessario intervenire ed, a differenza di tutti gli altri, lo abbiamo fatto, ma dobbiamo denunciare il vergognoso il comportamento della nostra direzionesanitaria .

Prima di tutto non si può risolvere un problema scaricando ad altri la risoluzione e non facendosi carico delle conseguenze che una simile decisione comporta.

In secondo luogo le carenze di organico che di fatto già pesano enormemente sui pochi dipendenti esistenti devono essere affrontati e risolti prima di imporre le emergenze. In terzo luogo non si può chiedere di affrontare un’emergenza psichiatrica immobilizzando farmacologicamente un ragazzo ed ignorando il clima di tensione e di paura che questa situazione non elaborata crea inevitabilmente negli altri ricoverati a danno dei loro percorsi di cura, visto che si parla di adolescenti che sono dovuti ricorrere ad un ricovero inviati da reparti psichiatrici per adulti, dal Tribunale dei Minori, da altre strutture territoriali che non potevano far fronte alle loro patologie a causa della gravità o della fase acuta che stavano attraversando.

NON SIAMO UN MANICOMIO e non riusciamo a lavorare come dei carcerieri; servono più posti letto per queste patologie ed allora non imponeteci letti in soprannumero a tutto danno dei ricoverati ai quali non riusciamo a garantire un’assistenza adeguata, ma dateci tutti gli strumenti idonei per lavorare……

dateci personale quando vi chiediamo le sostituzioni per gli infermieri e gli agenti socio sanitari che vanno in maternità, malattia, ferie; dateci i finanziamenti ed i locali per allestire atelier creativi dove attuare le nostre linee guida; dateci medici, assistenti sociali, psicologi per poter seguire tutto l’iter curativo e riabilitativo che queste patologie richiedono anche nella specificità adolescenziale; dateci formazione e rendete concreta la nostra specifica professionalità che, non è fatta solo di farmaci, ma si basa principalmente sulla capacità di rapporti individuali ed umani; di accettazione e condivisione della loro sofferenza; di una rivisitazione della realtà rimossa, negata, rifiutata; di empatia, ascolto, ironia, creatività ……insomma di tutto quello che voi state cercando in tutti i modi, con le vostre prepotenze e con la vostra immensa ignoranza, di annientare!

PRETENDIAMO CHE VI PRENDIATE LE VOSTRE RESPONSABILITA’ METTENDO PER ISCRITTO CHE AUMENTARE UN LETTO SIGNIFICA DIMUNUIRE LA QUALITA’ DELLA NOSTRA RISPOSTA ASSISTENZIALE .

RIFIUTIAMO CHE UN EMERGENZA VENGA IMPOSTA COME UNA QUOTIDIANITA’ IGNORANDO I DIRITTI DEI NOSTRI GIOVANI RICOVERATI E DI TUTTI NOI OPERATORI.

DENUNCIAMO IL VOSTRO MENEFREGHISMO E LA VOSTRA INCAPACITA’

DI GESTIRE IN MODO COERENTE E PROFESSIONALE L’OSPEDALE E LOTTEREMOPER IL DIRITTO AD UN’ASSISTENZA UMANA E QUALIFICATA.

Gli operatori del reparto II degenza

della Neuro Infantile.

Il Cobas Policlinico.

30/4/01

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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