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progetto terapeutico riabilitativo

Oggetto: relazione finale progetto terapeutico riabilitativo Neuro Psichiatria Infantile UOC A azienda Policlinico Umberto I

All’Assessore politiche sociali del Comune di Roma

XVI Ripartizione

Dott. Laura Marsilio

 

 

Il laboratorio Teatrale, come già anticipato nella precedente relazione trimestrale, quest’anno ha sperimentato molte novità:

-le rappresentazioni il 25 e 26 giugno si sono svolte in una zona chiusa al traffico del quartiere San Lorenzo, piazza dell’Immacolata, invece che nel teatro della scuola Saffi dove le avevamo fatte gli scorsi anni;

-non è stata scelta nessuna opera teatrale o testo conosciuto ma si è lavorato con i ragazzi, attraverso la scrittura creativa, per elaborare uno spettacolo basato sull’improvvisazione e sulla creazione dei personaggi che, abitando nel “condominio di Via dei Sabelli”, avrebbero riportato intrecci di storie di vita vissuta, ricordata, sognata.

Le due rappresentazioni hanno avuto molto successo ed un pubblico che non erano solo amici e parenti degli artisti, visto che la piazza dell’Immacolata è uno spazio molto vissuto dal quartiere e dai suoi abitanti di ogni età. Sono rientrate negli spettacoli dell’estate romana grazie al patrocinio della III circoscrizione ed hanno visto la partecipazione del direttore generale dell’azienda Policlinico Umberto I, dell’assessore alla cultura del III municipio, del dirigente della UOC A di N.P.I., che il 25/6, dopo la prima serata, hanno sottolineato il significato terapeutico e sociale di tale iniziative e l’impegno di tutti i ragazzi/e, degli operatori della N.P.I. e dei volontari del Grande Cocomero che le avevano rese possibili mettendosi in gioco come gruppo in un percorso di cura, di ascolto e di condivisione.

 

Come è nata la storia rappresentata:

nei laboratori settimanali ogni ragazzo/a ha scritto ed inventato un personaggio, le ha dato nome, età, sesso, ha immaginato caratteristiche caratteriali, ha trovato aspetti ironici, segreti e fantasie, dando vita ad un individuo che, si relazionava con il gruppo e raccontando di sé, dava corpo e voce al Condominio di Via dei Sabelli.

Sono state inventati dialoghi, scenette, si sono incastrate storie diverse ed ognuno, improvvisando, ha determinato un pezzo della storia che, la regista, magistralmente e senza togliere niente ai contributi singoli, ha saputo tessere insieme in un canovaccio di momenti intensi sia da un punto di vista emozionale che ironico.

I personaggi inventati dai ragazzi/e sono stati: una giovane dottoressa che vedeva tutti i condomini malati ed utilizzava la scienza medica come uno strumento per creare i suoi rapporti umani; una poliziotta molto maniacale e sensuale che scoprendo il tradimento del marito, inizia una divertente e meticolosa inchiesta su tutti gli abitanti del condominio; una dolce e tenera ragazza che faceva i tatuaggi ai malavitosi di mezza Roma ed era lei ad avere una storia d’amore con il marito della poliziotta; una bella ed estremanente ingenua studentessa universitaria che per garantirsi gli studi faceva la ballerina di lap dance; la sua coinquilina rigida e seria studentessa che rifiutava qualsiasi tentativo di coinvolgimento in una vita che la poteva distrre dallo studio; un uomo di mezza età in pensione innamorato perso della studentessa ballerina di lap dance che lo ricambiava con tanta tenera amicizia. Gli operatoria hanno fatto da cornice e da collante interpretando il portiere ed il postino del condominio; una barbona che viveva da molti anni nel cortile ed era la coscienza del palazzo perché con frasi, poesie, canzoni raccontava i limiti e le ricchezze di tutti; due ballerine attempate a confronto che si attaccavano in continuazione: una la “vera” Facci rigida e piena di regole dettate dalla danza classica, l’altra che, dopo una caduta per due rampe di scale, ricorda improvvisamente di essere stata una ballerina di avanspettacolo..la famosa Amanda Passera!

Il laboratorio si è tenuto al Grande Cocomero, associazione di volontariato con sede a Via dei sabelli, tutti i mercoledì dalle 15,30 alle 18. Dal 18/6 si è iniziata una settimana intensiva di prove ogni giorno dalle 12 alle 19. La sera dopo la prima rappresentazione con tutti gli attori, gli esperti ed i volontari del cocomero si è andati a magiare in una pizzeria di San Lorenzo ed alcuni attori con gli operatori sono rimasti a dormire al Grande Cocomero per essere pronti e coesi per la seconda rappresentazione.

Come si è articolato lo spettacolo:

Oltre a scenette, scambi di battute, dialoghi…c’è stata musica e ballo: all’inizio un volontario del cocomero ha aperto lo spettacolo cantando con la chitarra “Vecchia Roma” ed alla chiusura c’è stato un tango. Un esperto di tango ha insegnato un passa a tutto il gruppo che ha fatto da cornice alla poliziotta ed al portiere che hanno, con passione, coinvolto tutto il pubblico in una riuscitissimo ed imprevedibile assolo. Un esperto musicale ha scelto con noi i brani musicali dello spettacolo. La barbona ha riempito la scena con battute e canzonette, mentre il gruppo ed i singoli attori si posizionavano.

Una poesia letta dalla barbona e dalla ballerina di avanspettacolo che si è conclusa con un can can ha aperto lo spettacolo, poi ogni personaggio si è presentato al pubblico con una semplice frase che lo caratterizzava. Il gruppo è rimasto sempre in scena commentando le varie scenette che si succedevano. La prima scenetta ha visto la poliziotta iniziare il suo interrogatorio con alcuni del gruppo, per scoprire con chi la tradiva il marito, dopo aver trovato a casa una camicia sporca di rossetto, per arrivare ad un confronto diretto con la bella Gessica, l’inquilina che faceva i tatuaggi. Altre scenette fra la studentessa ballerina di lap dance che cercava disperatamente un amore e Gessica che conosceva tanti uomini, tutti poco “consigliabili”; fra le due ballerine che si scontravano sul modo di rappresentare la loro arte; fra le due studentesse e con la dottoressa del condominio; fino al ritrovamento di una vecchia locandina su uno spettacolo fatto tanti anni fa dalla ballerina di avanspettacolo che dimostrava che il suo ricordo era reale. Da questo momento tutto diventa un sogno-reale..una concretissima utopia.. e si alternano una poesia recitata e ballata dalla ballerina di lap dance, una scenetta fra il pensionato innamorato messo di fronte alla realtà ed il tango di gruppo e della poliziotta con il portiere.

Il significato del gruppo :

il sentimento di appartenenza al gruppo, che si è andato sviluppando durante il laboratorio, ha permesso un investimento affettivo ad ogni ragazzo/a che lo ha rassicurato e gli ha restituito un grado di coesione e di stabilità del suo sé. Le paure e le frustrazione presenti sin dall’inizio, all’interno della cornice offerta dagli operatori, sono state diluite ed affrontate da/con il gruppo. L’iniziale e prevedibile fase depressiva che vedeva, alternativamente, i ragazzi/e bloccati nel parlare, nel mettersi in gioco, nel rispondere alle indicazione della regista, sono state superare in un percorso di fiducia e di condivisione. Tutti avevano resistenze e difficoltà, ma insieme era possibile affrontarle ed ogni obiettivo raggiunto è diventato una eccitante conquista.

La coesione, la continuità e la vitalità del gruppo hanno permesso la riuscita delle rappresentazioni e la capacità di tutti i ragazzi/e di riconoscere il percorso effettuato e l’obiettivo raggiunto nel rafforzamento della propria autostima, duramente attaccata dalla patologia psichiatrica che li aveva portati al ricovero. Dopo la prima rappresentazione del 25/6, davanti al pubblico i ragazzi/e si sono abbracciati emozionatissimi e quasi increduli delle capacità dimostrate, alcuni si sono messi a piangere, altri sono rimaste immobili, venendo svegliati e riportati alla realtà dai tanti applausi che stavano ricevendo. Alla conclusione della seconda rappresentazione, il 26/6, hanno invece voluto prendere il microfono per ringraziare la regista, alla quale hanno regalato un bellissimo mazzo di fiori, dicendo ognuno quello che erano riusciti a conquistare fra le mille difficoltà e la loro immensa gioia di essere arrivate alla fine di quello che il gruppo si era proposto. Una vera e profonda presa di coscienza che ha loro indicato e fatto sperimentare una nuova possibilità di relazioni, nel saper coniugare, fra limiti e ricchezze, le forze individuali e gruppali; nel proporsi una meta, fra paure ed indecisioni, con la certezza di raggiungerla per la messa in gioco singola e collettiva.

Solo con un ragazzo che ha partecipato saltuariamente al laboratorio e non si è presentato alla settimana intensa di prove, non si è riusciti a raggiungere l’obiettivo terapeutico riabilitativo che ci eravamo proposti, avendogli proposto la partecipazione alle rappresentazioni come parte del gruppo e non come protagonista, visto il percorso non attivato nel gruppo. Lui ha rifiutato dicendoci che non avrebbe mai fatto “la comparsa” e dimostrandoci come non eravamo riusciti ad affrontare i suoi aspetti narcisistici ed il suo distacco dalla realtà.

Gli aspetti tecnici utilizzati:

La scelta di fare la rappresentazione in piazza ci ha inevitabilmente richiesto una diversa professionalità nella scelta dei mezzi tecnici per l’impianto luci ed audio. Abbiamo utilizzato come palco la piazza, delimitandola con enormi stoffe disegnate dai ragazzi/e con i personaggi del Condominio di Via dei Sabelli, come nella locandina disegnata da una artista del Grande Cocomero; abbiamo affittato dei radio microfoni ad archetto e ne abbiamo posizionati due con le aste; abbiamo utilizzato le casse ed i fari che alcuni volontari del Grande Cocomero ci hanno posizionato offrendoci anche la loro capacità di utilizzo e gestione. Nella prima rappresentazione l’audio ha avuto dei limiti superati abilmente nella seconda, grazie ad una verifica sul campo ed ad una dimostrazione, per i ragazzi/e e gli operatori, che “non si nasce imparati” ma che è la verifica delle esperienze ad aiutarci nel raggiungimento degli obiettivi.

Per farvi vivere quanto noi abbiamo condiviso vi inviamo il CD ed alcune foto dello spettacolo, un attestato che abbiamo consegnato a tutti gli attori insieme ad un “regalino” in ricordo dell’esperienza fatta, la locandina e la fattura per il pagamento del progetto laboratori terapeutici riabilitativi 2009 con la Neuro Psichiatria Infantile UOC A-Policlinico Umberto I.

Ad Ottobre vi invieremo il progetto per il 2010, sicuri di poter continuare la proficua collaborazione con il Suo assessorato che, ormai da anni, sta dando concreti risultati nei nostri progetti terapeutici individuali per ragazzi/e ricoverati in regime ordinario e diurno nella UOC A della Neuro Psichiatria Infantile.

14/7/09

La coordinatrice del Progetto La responsabile del progetto

Graziella Bastelli Prof. Teresa Iole Carratelli

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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