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2 GIUGNO 2012 ORE 14 A PIAZZA DELLA REPUBBLICA --- LA SALUTE...BENE COMUNE!

 

Dopo tutte le involuzioni del sistema sanitario fra tagli, chiusure, pareggi di bilanci, ticket e logiche aziendaliste… il DIRITTO alla SALUTE è un obiettivo da concretizzare nella conquista di uno dei tanti BENI COMUNI che dobbiamo riprenderci!

In tutti questi anni, i diritti per la salvaguardia della salute subiscono profonde trasformazioni in una logica di profitto e di mercificazione, questo comporta una lenta ma costante riduzione dei finanziamenti per la prevenzione e la riabilitazione, rivolgendo tutti gli interessi alla cura delle malattie. I servizi territoriali diventano inesistenti, e si chiudono quelli per l’infanzia, per le donne, per gli anziani, per la salute mentale, proponendo le assicurazioni e potenziando il privato DOC per chi se lo può permettere. L’offerta sanitaria si concentra negli ospedali e viene finanziata attraverso i DGR (raggruppamenti omogenei di diagnosi ripresi dagli americani) che prevedono il finanziamento regionale differenziato per patologie e tempi di ricovero sempre più ridotti. Il malato da utente diventa cliente…e deve sopportare una sempre più ridotta offerta, pagando ticket su ogni prestazione, sopportando lunghe liste di attesa, partecipando al 40% alla spesa sanitaria complessiva, obbligato ormai a subire il dilagare del privato e la sempre più squalificata e disumana offerta sanitaria. Leggi nazionali e regionali bloccano finanziamenti ed assunzioni, molte regioni hanno bilanci da risanare e sono sottomesse ad ulteriori tagli e chiusure.. ma gli sprechi, le ruberie e gli scandali continuano indisturbati facendo aumentare i debiti in una caduta vertiginosa di ogni servizio di prevenzione, cura e riabilitazione.

DENTRO I PRONTO SOCCORSO SI RESTA PER GIORNI SULLE BARELLE IN ATTESA DI UN POSTO LETTO; QUANDI SI RIESCE A FARSI RICOVERARE SI VIENE DIMESSI QUANDO NECESSITEREBBERO ANCORA LE CURE (i letti in costante diminuzione devono dare profitto); MOLTI DISAGI SI TRASFORMANO IN PATOLOGIE provocando sofferenza, morte ed aumenti di spesa nella cura della cronicità; NESSUNA PROGRAMMAZIONE SANITARIA VUOLE O TENDE AD INVERTIRE LA ROTTA….

Anzi…”il ministro tecnico” della sanità per garantire “equità” sta preparando una legge per sostituire i ticket sulle prestazioni sanitarie con una franchigia basata sul reddito dichiarato da ogni cittadino. Naturalmente questa franchigia abolirà gli attuali esonerati (bambini sotto i 6 anni, anziani sopra i 65, disabili, malattie genetiche, rare, ecc.) e come tutte le tasse verrà pagata dai dipendenti pubblici e dai pensionati che già strapagano tutto… pure per quei ricchi ladroni… “ nulla tenenti”!!

Dobbiamo invertire totalmente la logica aziendalista e non chiedere o mettere “cerotti” su queste immense ferite ai nostri diritti: la SALUTE deve essere garantita gratuitamente ed a tutti e non si può utilizzare gli sprechi (che continuano a proliferare) per giustificare i tagli e le chiusure di servizi indispensabili; il privato non deve essere favorito e spesso finanziato da chi deve garantirci un servizio pubblico funzionale ed efficace; i DRG devono essere utilizzati per fini statistici e non come strumenti di finanziamento sanitario dando ai territori i soldi secondo le popolazioni residenti ed agli ospedali secondo le attività ambulatoriali e di ricovero effettuati; tutti i ticket devono essere aboliti con un controllo/verifica delle richieste effettuati dai medici di base; la libera professione dei medici deve essere vietata “O PUBBLICO O PRIVATO…SENZA SE E SENZA MA!” e l’intramoenia deve essere abolita poiché non ha eliminato le liste di attesa ma ha reso legale l’utilizzo delle strutture pubbliche per interessi privati; i policlinici universitari devono essere come gli altri ospedali e la ricerca e la didattica va fatta ovunque e senza differenti regole e leggi per garantirci professionisti formati e capaci e non eredi e figli di professori universitari raccomandati; le esternalizzazioni dei servizi sanitari devono essere trasformate in assunzioni dirette perché si risparmia e si garantisce salari e diritti a questi operatori eliminando i guadagni a ditte e cooperative; la qualità deve essere garantita dal lavoro di gruppo, da progetti rivolti all’utenza, da aggiornamenti e formazione obbligatori, da supervisioni e discussioni di equipè, non trasformando la meritocrazia in uno strumento di divisione fra lavoratori e di discontinuità nell’offerta di assistenza e di cura.

Naturalmente gli stipendi/i premi/le buonuscite… dei dirigenti, in sanità come ovunque, deve prevedere un rapporto equo con quelli di tutti i dipendenti e con la qualità concretizzata…

 

E poi per rispondere alla disoccupazione, alla povertà, al costo della vita, alle tasse, agli anni di lavoro…..TUTTO in vertiginoso aumento, imponiamo una patrimoniale a chi ha tanto e paga poco, a chi ha i soldi da portare all’estero.. mentre il 90% deg

 

li italiani non arriva alla fine del mese; imponiamo i tagli a stipendi, pensioni e benefici di politicanti e dirigenti,

 

ai finanziamenti per guerre, spese militari, infrastrutture per far guadagnare i mafiosi; impediamo a banche, speculatori, politicanti, tecnici, padroni di

arricchirsi sulla nostra pelle annientando idee, sogni, futuro; imponiamo la gratuità di tutti i beni comuni dalla salute, alla cultura, all’acqua, ai trasporti…a tutto quello che ci garantisce VITA!

Maggio 2012


Cobas sanità università ricerca del Policlinico Umberto I

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