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AUDIZIONE DEL COORDINAMENTO ESTERNALIZZATI DELLA REGIONE LAZIO CON LA VII COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE POLITICHE SOCIALI E SALUTE

Roma 06 maggio 2014

In qualsiasi azienda sanitaria dove la mission è unicamente e complessivamente quella di rispondere attraverso la prevenzione, cura e riabilitazione ai bisogni di salute dei cittadini, non si può considerare separata la qualità ed efficacia dell’offerta con la gestione diretta del personale sanitario che la deve garantire.

Gli operatori sono gli strumenti che realizzano i suoi obiettivi, sono la continuità nell’applicazione di linee guide e protocolli, sono la professionalità umanizzata, sono la linfa di un tortuoso percorso che deve condividere empaticamente speranza ed aspettative con dolore, paura, menomazioni, morte. Una formazione costante, un lavoro di gruppo, un sentirsi parte necessaria per un percorso complessivo di cura e di salute, rende concreto ciò che la nostra Costituzione dice di voler garantire e che qualsiasi società democratica deve attuare:

IL diritto alla SALUTE come BENE COMUNE.

I continui tagli alla sanità, i numerosi scandali ed appropriazioni illegali di soldi pubblici da parte di politicanti e scelte politiche che aprono le porte ad una privatizzazione selvaggia dei servizi finalizzata a rendere costantemente inefficace la risposta dei Sistemi Sanitari Nazionali e Regionali impoveriti e insoddisfacenti, stanno permettendo la mercificazione della salute con lauti guadagni per case farmaceutiche, assicurazioni, cooperative e ditte d’appalto.

Le lunghe liste di attesa per qualsiasi domanda sanitaria con l’alternativa dell’intramoenia o del privato DOC, la chiusura di molti servizi territoriali, la totale privatizzazione della riabilitazione, l’esternalizzazione di molti servizi per l’assistenza diretta, il blocco totale delle assunzioni, hanno, negli anni, corroso l’indispensabile offerta pubblica, senza minimamente ridurre od attaccare gli sprechi, il clientelismo, e l’inappropriatezza di molti interventi sanitari ed assistenziali, ed oggi ci troviamo a dover difendere un Sistema sanitario che, da Nord a Sud, è diventato “virtuale”!

Garantito sulla carta…irreale nei bisogni concreti ed indispensabili di salute!

NOI operatori della salute crediamo nel nostro lavoro e nella nostra offerta pubblica, ma ci rendiamo conto che se non si inverte la marcia per RI/COSTRUIRE una reale programmazione sanitaria a misura di salute, non ci sarà più niente da difendere e dovremmo sottostare ad un privato che fa del profitto l’unico scopo della offerta di “sopravvivenza” per chi non potrà permettersi (e siamo proprio tanti) di pagarsi salatamente il diritto alla prevenzione, cura, riabilitazione.

Per questo da anni stiamo lottando per l’INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI indispensabili per l’assistenza , richiedendo ASSUNZIONI DIRETTE e dimostrando che la qualità dell’offerta sarebbe migliorata e perfino che ci sarebbe un risparmio per i miseri bilanci sanitari con l’eliminazione dell’intermediazione di mano d’opera e la conseguente abolizione dei guadagni di milioni di euro per ditte e cooperative che lucrano sulla qualità dei servizi offerti e sui loro dipendenti con stipendi da fame e continui ricatti.

Noi siamo in diretto contatto con la concretezza del quotidiano, viviamo nei reparti e servizi sanitari che stanno riducendo costantemente la loro risposta alle richieste sempre più sofferenti di aiuto di tanti cittadini che rinunciano a prevenire i danni e spesso non trovano nel pubblico rispondenti strumenti di cure appropriate ed immediate, NOI NON VOGLIAMO RIMANE PASSIVI DIFRONTE A TANTA INVOLUZIONE, sapendo di avere strumenti e possibilità reali per garantire il diritto a vivere in un Sistema Sanitario Pubblico efficace, qualitativo, umanizzato ed universale.

Vi abbiamo portato le schede di alcune aziende, le più importanti della capitale, che dimostrano quanto denunciamo, che articolano un percorso di internalizzazione dei servizi, che, attraverso un reale cambiamento non più costoso ma sicuramente più qualitativo e dignitoso, iniziano a praticare concretamente la risposta al diritto alla salute.

Vi dimostreremo che questo è possibile e che attraverso questo iniziale percorso e le conseguenziali scelte di una politica sanitaria regionale per il Sistema sanitario Pubblico, ci sarà un’offerta maggiore e responsabile e ci sarà la possibilità di chiarire ai cittadini la volontà di garantire salute abolendo sprechi, privatizzazione e mercificazione.

Vi chiediamo di pronunciarvi chiaramente su cosa vuole concretizzare la Regione Lazio sull’offerta sanitaria e su cosa dentro i servizi ed aziende pubbliche vuole offrire ai cittadini.

Non è una questione di commissariamento o di deficit, questi sono stati motivati da cattive gestioni e da usi/abusi di esternalizzazioni e “tesoretti” passati, ma il pericolo di OGGI è la passività e continuità che si potrebbe generare, se non si attivano immediati cambiamenti…

Un unico esempio per tutti delle decisioni passate che si proiettano nel nostro presente:

Appalto Ristorazione Policlinico Umberto I, gara bandita dalla precedente gestione regionale ed attivata a dicembre 2013, vinta al massimo ribasso, che grazie alla mobilitazione dei lavoratori ha visto l’assunzione, da parte della nuova ditta (l’Innova) di tutti i dipendenti e da parte della Regione di un ulteriore spesa con l’aumento di 1000 ore settimanali per la consegna al letto del malato dei vitti. Da subito è stata denunciata la carente qualità dei cibi immangiabili e delle tante pietanze che vengono buttate, visto che arrivano refrigerati dal centro di cottura di Pomezia e rigenerati al Policlinico in una cucina che doveva essere, per capitolato, ristrutturata dalla nuova ditta e dall’azienda ma che, dopo 4 mesi, è difficile credere o sperare di poter riutilizzare a medio…lungo termine.

NONOSTANTE le continue denunce di malati, parenti, operatori sanitari a dietiste e direzione sanitaria che fanno ispezioni quotidiane nei reparti e scrivono lettere e relazioni alla direzione generale sull’inappropriatezza del servizio che produce malnutrizione clinica e rischi per i ricettati; NONOSTANTE le continue richieste di convocazione del tavolo regionale con D’Amato, Longo, sindacati e lavoratori che avrebbe dovuto garantire la verifica della qualità del servizio e i diritti dell’occupazione… dall’azienda viene risposto che ci saranno penali per la ditta…dalla regione che sono stati stanziati pure più soldi…MA NESSUNO DIMOSTRA INTERESSE A SAPERE COME STA ANDANDO AVANTI QUESTO SERVIZIO A GARANZIA DEI DIRITTI DEI MALATI E DEI LAVORATORI (2 licenziamenti, trasferimenti e richiesta di cassa integrazione in deroga per 20 unità).

Noi proprio perché si utilizzano soldi pubblici (e la situazione è carente in molte altre aziende) vogliamo che ci sia un controllo e verifica regionale sulla qualità dell’offerta nutrizionale e nessuno può separare questa dalla gestione del personale perché la complessità dell’offerta ristorazione, visto che essa è una componente degli strumenti di cura, dovrebbe essere indiscutibile.

Evidenziamo le macro contraddizioni ed i più urgenti interventi per scadenza appalti:

*AZIENDA POLICLINICO UMBERTO I: scadenza proroga appalto Luglio 2014; 630 operatori cooperativa OSA (infermieri e ausiliari), parte integrante nell’organico aziendale per garantire i LEA in tutti i reparti d’emergenza e specialistici. Questa cooperativa (21 milioni di euro l’anno) ha già usufruito di 4 proroghe dal 2009 con rinnovi annuali e la direzione generale dell’azienda ha già proposto alla regione di sostituirla con due nuove gare, di cui una per lavoro interinale, aumentando perfino i servizi assistenziali esternalizzati;

*IFO : NUOVA SAIR scadenza appalto 30/10/ 2014; Ausiliari:33; Oss:10. Questa coop nel 1/1/2014 subentra al posto della Natuna SPA presente all’ interno dell IFO dal 2000; al cambio appalto licenzia due ausiliari e i restanti subiscono un taglio del 30% dalle buste paga. ARCOBALENO DUE scadenza appalto 30/5/2014; 90 infermieri; 4 fisioterapisti; 6 tecnici laboratorio; 1 logopedista. Questa coop è presente nell’IFO dal 2000. Tutto il personale negli ultimi 4 anni ha subito un taglio in termini di ore lavorative pari al 30% con una conseguente diminuzione del salario mensile e della qualità dell’offerta assistenziale.

*AZIENDA RM : scadenza proroga appalto giugno 2014, 138 lavoratori di front e back office per la gestione del servizio CUP ( centro unico di prenotazioni) e per la gestione dei servizi amministrativi. Indetta gara comunitaria centralizzata che contempla sostanziali differenze rispetto al servizio svolto ad oggi in termini di MONTE ORE e quindi di PERSONALE impiegato. Postazioni richieste nella gara centralizzata 59 per un numero di monte ore annue di 90,480. Attualmente postazioni utilizzate 93 per un numero di monte ore annue di 132.600.

Coordinamento dei lavoratori esternalizzati della Regione Lazio

Si allegano schede sulle esternalizzazioni in atto ed in scadenza delle seguenti aziende:

* Sant’Andrea

* Policlinico Umberto I

* San Filippo

* San Giovanni

* Spallanzani

* IFO

* RMD

Roma, 6 maggio 2014

Il Coordinamento dei lavoratori esternalizzati della Regione Lazio chiede alla VII Commissione Consiliare Permanente Politiche Sociali e Salute la sottoscrizione di un impegno sui punti della seguente piattaforma:

1) Reinternalizzazione dei Servizi Sanitari ed Amministrativi prestati nelle Aziende ed Enti del S.S.R., ivi compresi i Policlinici Universitari e gli IRCCS di diritto pubblico

2) Stabilizzazione di tutti i lavoratori esternalizzati a tutt’oggi impiegati nei Servizi sanitari ed amministrativi delle Aziende ed Enti del S.S.R., ivi compresi i Policlinici Universitari e gli IRCCS di diritto pubblico

3) Individuazione della tempistica e delle modalità del percorso di stabilizzazione

Nelle more del percorso di reinternalizzazione dei servizi e stabilizzazione dei lavoratori, si chiede che venga garantita:

A. La ricognizione regionale di tutti i contratti di esternalizzazione dei servizi sanitari ed amministrativi attualmente in essere da parte Aziende ed Enti del S.S.R., ivi compresi i Policlinici Universitari e gli IRCCS di diritto pubblico. La ricognizione deve contenere:

v Tipo di appalto e data di scadenza con eventuale proroga

v numero di lavoratori esternalizzati, con relativa qualifica, che attualmente coprono il servizio in appalto

v Conteggio dettagliato azienda per azienda del risparmio derivante dalla reinternalizzazione. Il risparmio va calcolato in base alle fatture realmente pagate nel 2013 da ogni azienda.

B. La pubblicazione online di tutta la documentazione relativa ai capitolati di gara, all’aggiudicazione ed ai contratti con le ditte appaltatrici, sia per le gare di appalto regionali che aziendali

C. Verifica delle gare già bandite e relativab attuazione di procedure di garanzia con particolare riguardo a quella regionale relativa al Servizio CUP (non ancora aggiudicata), che non garantisce i livelli occupazionali e salariali esistenti, vedi RMD.

D. Revisione delle gare già aggiudicate, ad esempio in IFO, che non hanno garantito i lavoratori subentranti.

E. Eventuali nuove gare di appalto sia regionali che aziendali dovranno obbligatoriamente contenere:

v Una clausola di salvaguardia per i lavoratori. OBBLIGO della Ditta subentrante di mantenere i livelli occupazionali in termini di orario e salario, evitando ogni possibile mobilità.

v Una clausola di recesso che dia la possibilità alla stazione appaltante di recedere dal contratto, senza pagamento di penale, in presenza dell’attuazione del processo di reinternalizzazione del Servizio e della stabilizzazione dei lavoratori.

F. PROROGHE. In attesa del processo di reinternalizzazione dei Servizi e di stabilizzazione dei lavoratori, deve essere consentita la possibilità per le Aziende di prorogare le gare in essere (anche quelle già in proroga tecnica). Le proroghe devono obbligatoriamente contenere sia la clausola di salvaguardia che quella di recesso.

Scarica anche:

COMUNICATO STAMPA REGIONE LAZIO DEL 6 MAGGIO 2014 n. 66 / 2014 / X LEGISLATURA

OMNIROMA

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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