CRITICITA' E VERGOGNA DI UNA SANITA' RIDOTTA ALLO STREMO...
COMUNICATO STAMPA COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ RICERCA POLICLINICO UMBERTO I
La criticità e la vergogna di una sanità ridotta allo stremo periodicamente tornano alla ribalta della cronaca, ma in pochi giorni tutto viene digerito e dimenticato e resta solo la drammatica realtà per chi, senza tanti soldi e conoscenze, ha problemi di salute.
Nei vari dibattiti ed interviste troppo spesso la parola è lasciata a chi è responsabile di questo degrado, mentre non si da spazio ad ascoltare chi queste realtà le conosce, le subisce e le denuncia da tantissimi anni.
Le analisi e le soluzioni che vengono prospettate, come negli anni passati, non risolvono né l’aumento della spesa sanitaria, il suo debito, i loro sprechi, né la sempre più vergognosa qualità assistenziale.
I tagli che continuano (al di là delle amministrazioni che si susseguono) sul personale non dirigente, sui posti letto e servizi territoriali, hanno l’effetto di generare una fonte dove far abbeverare la sanità privata che a sua volta, con svariati sistemi, protegge e remunera molti dei luminari della sanità pubblica … specialmente universitari.
La gestione dei posti letto, in pochissima quantità lasciata ai Pronti Soccorso/DEA, viene, soprattutto nei Policlinici universitari, lasciata alla segreteria dei professori nominati dirigenti che, grazie alla specialistica da loro gestita per la didattica e la ricerca, fanno i loro beati comodi favorendo chi casomai ha fatto una visita privata nel loro studio o clinica, oppure i raccomandati di turno!
La spesa eccessiva sulle mille voci di Beni e Servizi, ristrutturazioni, delocalizzazioni, farmaci, materiale speciale, ecc. è l’altro “totem” da preservare, dove si nascondono grossi interessi ed intrallazzi che, ogni volta che scoppia uno scandalo, si fa solo finta di modificare!
I servizi sul territorio, a partire dal medico di famiglia spesso poco disponibile, sono inesistenti mentre già da diverso tempo erano stati sbandierati come la compensazioni alla chiusura degli ospedali e, neanche i LEA (livelli essenziali di assistenza), decisi a livello nazionale e regionale, vengono rispettati.
Il sistema aziendalistico, finanziato con i DRG (raggruppamenti omogenei di diagnosi), invece di controllare e far risparmiare, ha distorto il concetto di salute ed ha fatto lievitare la spesa, visto che ha spinto a potenziare le patologie più remunerative e convenienti, senza rispondere alla richiesta di prevenzione, cura e riabilitazione e senza verificare l’efficacia e la qualità dell’offerta.
Se non si affrontano i problemi strutturali della sanità, questa tragica situazione non potrà cambiare con qualche posto letto nelle Residenze per anziani o di altre discipline che, inevitabilmente, diventerebbero solo il regno per un altro dirigente!
TUTTO CIO’ COME UN MORTALE “GIOCO DELL’OCA”…
MORTALE PERCHE’ QUI SI GIOCA CON LA VITA.