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INFORTUNIO SUL LAVORO DEI DIPENDENTI ESTERNALIZZATI

Si fa presente che la cooperativa OSA non applica ai suoi operatori quello che la Legge 142 del 2001 prevede per i soci lavoratori che devono essere equiparati agli altri lavoratori secondo i contratti di riferimento (nel nostro specifico ai dipendenti del servizio sanitario nazionale).

-Al Direttore Generale

-Al Direttore Sanitario-

Al dirigente Economato

-Al Responsabile prevenzione protezione

-Alla dirigente area sanitaria

Policlinico Umberto I

-Alla cooperativa OSA

 

 

Oggetto: infortunio sul lavoro dei dipendenti esternalizzati.

 

Si fa presente che la cooperativa OSA non applica ai suoi operatori quello che la Legge 142 del 2001 prevede per i soci lavoratori che devono essere equiparati agli altri lavoratori secondo i contratti di riferimento (nel nostro specifico ai dipendenti del servizio sanitario nazionale).

E’ ESTREMAMENTE GRAVE CHE OPERATORI IN SERVIZIO ALL’INTERNO DEI REPARTI DI UN’AZIENDA SANITARIA DOVE I PERICOLI PER LA SALUTE SONO INEVITABILI E COSTANTI, NON SI VEDANO GARANTITO LO STIPENDIO, PER LA PARTE CHE RIGUARDA LA COOPERATIVA, SE SUBISCONO UN INFORTUNIO SUL LAVORO.

Come esempio, ma si richiede un controllo aziendale anche sul regresso, si allega certificazione di un infermiere della cooperativa che si è visto liquidare 45 giorni di infortunio con il solo pagamento dell’INAIL.

Continuare a vedere calpestate leggi e diritti di questi lavoratori che di fatto sono organico essenziale per l’azienda, in una spasmodica e contraddittoria attesa dell’autorizzazione regionale per le loro più economiche assunzioni dirette, è diventato veramente insopportabile.

Per di più l’azienda Policlinico Umberto I, il 5/10/09, ha deliberato una nuova aggiudicazione, sempre a questa cooperativa, dell’assistenza infermieristica ed ausiliaria (17 milioni di euro per 480 operatori).

 

CHIEDIAMO ALL’AZIENDA DI ATTIVARE UN PIU’ SERIO CONTROLLO E DI ESERCITARE LE DOVUTE VERIFICHE PER NON ESSERE COMPLICI DI QUESTE INGIUSTIZIE, IMPONENDO IL RISPETTO DI QUELLE LEGGI CHE DEVONO GARANTIRE, PUR NELL’ILLEGALE INTERMEDIAZIONE DI MANO D’OPERA, ALMENO UN MINIMO DI SALVAGUARDIA DI VITA PER TUTTI GLI OPERATORI ADIBITI ALL’ASSISTENZA, SENZA PERMETTERE ULTERIORI DISCRIMINAZIONI PER GLI ESTERNALIZZATI.

 

 

Roma, 02/11/09

 

 

 

Cobas sanità Università Ricerca Policlinico Umberto I

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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