LETTERA APERTA SULL’ATTO AZIENDALE del Policlinico Umberto I
Alla direzione generale e sanitaria del Policlinico Umberto I ,
al rettore dell’Università La Sapienza, alla Presidente della regione Lazio…
AI LAVORATORI, AGLI UTENTI, ALLA STAMPA ED A TUTTI COLORO
CHE HANNO INTERESSE A GARANTIRE SALUTE, CURA, RIABILITAZIONE
NELLE SEMPRE PIU’ MISERE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE!
E’ stato partorito un topolino…moribondo: dopo tantissimi anni, varie bozze e tante promesse, viene resa pubblica la proposta dell’ATTO AZIENDALE del Policlinico Umberto I.
Inutile dirci che questa AZIENDA INTEGRATA OSPEDALIERA-UNIVERSITARIA ha due anime:
quella che garantisce gli alti e specialistici livelli di assistenza, di ricerca e didattica e quella dei suoi scandali, sprechi ed uniche regole di gestione che hanno e stanno annientando le offerte sanitarie per favorire privati ed interessi personali.
E’ questa seconda logica che sfacciatamente e tragicamente ispira l’Atto Aziendale…
e vi diciamo il perché:
-L’art. 1 stabilisce che il DIRETTORE GENERALE viene nominato dalla Regione Lazio d’intesa con il Rettore dell’Università La Sapienza. MA QUALI SONO I POTERI DEL D.G. SE:
* LUI deve avere il parere preventivo obbligatorio del rettore su TUTTE le deliberazioni (piani attuativi locali del piano sanitario regionale, piani e programmi pluriennali di investimento, il bilancio preventivo e di esercizio, ecc.);
*Le due facoltà di Medicina ed i suoi rappresentanti universitari sono maggioranza in tutti gli organi di controllo (per la programmazione, l’indirizzo, gli investimento, i collegi tecnici, le nomine ed i controlli sui dirigenti, ecc.);
IL DIRETTORE GENERALE, GARANTE PER L’AZIENDA, COSA E CHI CONTROLLA ????
L’AUTONOMIA AZIENDALE E’ NULLA VISTO CHE:
-I DAI (Dipartimento di Attività Integrata) che si “riducono” da 19 a 14 non vedono accorpare discipline affini e si segue una logica antitetica all’assistenza … infatti rimangono DUE ONCOLOGIE (una è di proprietà del Rettore Frati) che vengono inserite in due diversi DAI, ostetricia e ginecologia viene accorpata con urologia e dermatologia con radiologia!
Il DEA (dipartimento di Emergenza ed accettazione) viene accorpato con Ortopedia e Anestesia-Rianimazione perdendo quella autonomia aziendale indispensabile per una struttura di II Livello che risponde ad un bacino di utenza di più di 2 milioni di utenti.
In questi 14 DAI con 1085 posti letto e 141 Diurni ci sono ben 94 UOC (Unità Operative Complesse), 55 UOD (di Dipartimento), 81 UOS (Semplici), 14 UP (Unità di Programma) e 40 PRGM (programmi)… ben 284 strutture e sempre più dirigenti e responsabili..però si sono eliminati 4 DAI ?!?
- I due DAI, le 2 UOD, le 16 UOC, le 43 UOS ed i 3 Uffici della Direzione Generale, Sanitaria Amministrativa arrivano ad un totale di 64 Dirigenze..pensate che la Direzione Affari Legali e direzione Affari Generali SOLO per la parte legale ha 1 UOC, 1 UOD, 5 UOS ed 1 Ufficio..e si dice che una dirigenza, il rettore Frati, la manterrà per una figlia avvocatessa!
Sicuramente se i nostri dirigenti si occupassero di più dell’assistenza e dei pericolosi vuoti d’organico (infermieri e personale per le pulizie)… ci sarebbero MENO rischi e denunce degli utenti e … servirebbero MENO avvocati!
-L’autoparco (per trasporto ricoverati all’interno ed esterno dell’azienda) diventa un ufficio della Direzione Patrimoni Beni Servizi forniture e Provveditorato..invece di essere un servizio direttamente collegato all’assistenza ed alla direzione sanitaria!
-Il Dipartimento delle Professioni Sanitarie ha ben 2 UOC e 7 UOS, ma la gestione del personale per l’assistenza viene lasciato completamente ai dirigenti universitari nei “loro” DAI.
-Le dotazioni organiche sono falsate con processi spregiudicati di ESTERNALIZZAZIONI (basta ricordarsi dei 500 dipendenti della Cooperativa OSA che da 11 anni ricoprono i vuoti di organico in tutti i reparti e servizi aziendali che vengono del tutto ignorati nell’atto aziendale) e con avanzamenti di carriera clientelare ed ingiustificabili che vede nel solo Policlinico esserci più collaboratori professionali Esperti (capo sale, capo tecnici) … che infermieri e tecnici; più collaboratori e coadiutori amministrativi Esperti … che impiegati!
Che dire, poi, dei 1320 dirigenti medici e sanitari con 1085 posti letto e 141 diurni… e dei 116 medici “anziani” COCOCO che sono indispensabili per tenere aperti e rendere funzionali/anti i reparti d’emergenza e di degenza dell’azienda!?! Il rapporto medici ed infermieri nella nostra azienda è di 1 a 1,2, pensate che in Inghilterra è di 1 a 7….tanti medici o pochi infermieri !?!?
Vogliamo sottolineare che da molto tempo NON viene sostituito neanche un infermiere nei reparti di degenza e nei servizi critici e che, non solo la qualità assistenziale, ma PRINCIPALMENTE LA SICUREZZA DEGLI UTENTI e’ totalmente a rischio fra vuoti d’organico, strutture e spazi falsamente a norma, carenza di materiale igienico sanitario, farmaci, ecc.
-Le assegnazioni di incarichi assistenziali che dovrebbero essere prerogativa dell’azienda, visto che li paga la Regione, diventano regola impositiva delle due facoltà di medicina e del rettore che fanno strutturare per l’assistenza i propri ricercatori senza nessun controllo e verifica di quanto daranno e faranno per l’assistenza.
- I posti letto vengono assegnati complessivamente ai DAI, senza nessuna garanzia per le diverse specialità e senza una programmazione della domanda e dell’offerta sanitaria regionale (vedi la battaglia sempre aperta per la difesa dei 14 posti letto e dei 14 diurni della Neuro Psichiatria Infantile che devono rispondere alle patologie genetiche, neurologiche, psichiatriche dai 0 ai 18 anni e che sono paurosamente insufficienti per le continue e disperate richieste dei giovani utenti e delle loro famiglie).
-Viene prevista ed autorizzata l’entrata dei PRIVATI nei patrimoni immobiliari e nella vendita degli immobili..ma per riparare gli sprechi o per rispondere ad un bisogno di domanda di assistenza, di ricerca e di didattica !?!
NON FACCIAMOCI PRENDERE IN GIRO DALLE LORO “BELLE” PAROLE FINALIZZATE UNICAMENTE A REGALARE AI PRIVATI STRUTTURE PUBBLICHE E LAUTI PROFITTI E NON ACCETTIAMO PASSIVAMENTE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE VENGA TOTALMENTE SVUOTATO DI CONTENUTI COSTRINGENDOCI A PAGARE TICKET SEMPRE PIU’ ALTI E TROPPE PRESTAZIONI AI PRIVATI .
LA SANITA’ E’ ORMAI UNO DEI SERVIZI AI QUALI LE FAMIGLIE CONTRIBUISCONO CON QUASI IL 50%...PRETENDIAMO CHE STRUTTURE SUPER SPECIALISTICHE COME IL POLICLINICO SIANO A SERVIZIO DEI NOSTRI BISOGNI DI SALUTE E NON DEI SEMPRE PIU’ PALESI E SPORCHI GIOCHI DI POTERE.
9/11/2011
Cobas Sanità Università Ricerca Policlinico Umberto I