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MA TUTTO QUESTO…NON BASTA…

ECCO COME CONTINUA LA RAPINA SUL DIRITTO ALLA SALUTE NEL LAZIO:

Ormai con i Piani Sanitari Regionali…il federalismo è già applicato ed i danni ormai si sono consolidati negli anni. La Lombardia che, con il potentato Formigoni, ha annientato il Sistema Sanitario Pubblico ed il diritto alla salute per favorire il dilagare del privato, è la regione presa come esempio da tutte quelle, come il Lazio, che vivono di deficit..bisogna tagliare posti letto e servizi, aumentare ticket e contributi regionali e comunali, imporre carichi di lavoro disumani, esternalizzare personale e servizi squalificando e riducendo ai minimi termini l’offerta pubblica!

Per quel che ci riguarda il sistema Formigoni non è esportabile proprio perché per vivere ha bisogno di recuperare la spesa sanitaria delle altre regioni che non garantiscono prestazioni .

La Polverini, appena eletta presidente della regione Lazio, pur avendo basata la sua campagna elettorale sulla “difesa” delle aziende sanitarie e dei servizi territoriali,

ha attivato un Piano di interventi per il Patto per la salute 2010-2012

che comporterà questi ulteriori tagli e svendite:

verranno chiusi (loro dicono “disattivati”!?) 10 ospedali nelle province di Rieti, Viterbo, Latina e ad Roma per tagliare in una prima fase 2006 posti letto e successivamente altri 486. Per le acuzie si passerà da 19.234 a 18.568 posti letto; per la riabilitazione post acuzie da 4298 a 3095; per lungodegenza medica da 1467 a 844.

Attualmente ci sono 4,5 posti letto per mille abitanti, con i tagli della prima fase si arriverà a 4,08 ( di cui 0,55 per la riabilitazione e 0,15 per la lungodegenza) per raggiungere 3,5 posti letto per mille abitanti entro il 2012.

Ma oltre ai numeri è paurosa la logica di questi tagli che NON prevede apertura o potenziamento dei servizi territoriali ed una programmazione regionale rispondente alla domanda di salute dei cittadini, anzi la peggiora ulteriormente. Infatti ben 24 prestazioni (tunnel carpale, intervento cataratta, riparazione ernia inguinale, ecc.) ora date in regime di ricovero diurno (ovvero gratis) verranno passate in regime ambulatoriale con ticket fino a 1000 euro. Si ridurranno i laboratori pubblici da 102 a 75, con un taglio di 3 mila lavoratori ed un aumento di 12 mila prestazioni. Si prevede un recupero di 5 milioni di euro dalla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria e di 8 milioni dal risparmio sui farmaci indispensabili nelle già inefficaci aziende sanitarie.

NON C’E’ MAI UN FONDO PER LA CRISI DEI PADRONI…

TANTO CE LA FANNO PAGARE A NOI

E NON CI SONO LIMITI PER I SACRIFICI CHE VOGLIONO IMPORCI…MENTRE SI DIFENDONO PRIVILEGI, CONDONI, BANCHE, IMPRESE E PROFITTI!

CONTRO TUTTO QUESTO lo SCIOPERO di 24 ore

del Pubblico Impiego, di lunedì 14/6

indetto dai COBAS e dall’USB,

E’ SOLO L’INIZIO DI UNA LUNGA BATTAGLIA CHE IN TUTTI I POSTI DI LAVORO, DAGLI OSPEDALI ALLE SCUOLE E NEI QUARTIERI CI COINVOLGERA’ PER RIPRENDERCI I DIRITTI NEGATI E LA NOSTRA VITA.

7/6/2010

Cobas Sanità Università Ricerca

Policlinico Umberto I

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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