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RISPOSTA ASSISTENZIALE AZIENDA POLICLINICO UMBERTO I

Lettera inviata al Presidente Regione Lazio - al responsabile cabina di regia Sanità Regione Lazio - al direttore Generale Azienda Policlinico Umberto I

Come dovreste sapere le condizioni assistenziali dell’azienda in oggetto, già costantemente in difficoltà, sono ulteriormente aggravate in questo periodo estivo. Da 1110 posti letto a Luglio, fra accorpamenti e chiusure, si è arrivati a 900 che diventeranno 600 per tutto il mese di Agosto. I reparti che rimarranno aperti saranno inevitabilmente appesantiti dalle richieste in costante aumento, vista le riduzioni/chiusure delle altre aziende laziali e di tutti i servizi territoriali e la carenza cronica di personale a diretto contatto dell’assistenza.

IN MERITO A QUESTI PROBLEMI VI RICORDIAMO QUANTO DA NOI DENUNCIATO DA TEMPO:

- Al Policlinico, come in tutte le aziende sanitarie, l’uso/abuso delle esternalizzazioni sta squalificando la qualità e continuità assistenziale e sta perpetuando l’intermediazione di mano d’opera con guadagni per ditte e cooperative ed una maggiore spesa per le magre finanze della sanità pubblica. L’’appalto, degli infermieri ed ausiliari della coop. OSA (circa 700) utilizzati al Policlinico, che scadeva il 30/7/2014 viene rinnovato (accordo prefetto e direttore generale) senza data in ATTESA secondo il DG di “una riorganizzazione in itinere”, secondo noi di una precisa programmazione regionale per le assunzioni dirette di personale indispensabile per garantire i LEA e i reparto d’emergenza. Questi operatori esternalizzati sono di fatto indispensabili come ORGANICO “aziendale” ormai dal 2000 ed è contraddittorio e provocatorio, invece di affrontare e risolvere definitivamente il problema, concedere l’autorizzazione regionale a nuovi appalti per esternalizzazioni di servizi che devono aprire dentro l’azienda (vedi reparto a gestione infermieristico e intramoenia come sta richiedendo il nostro direttore generale).

Di fatto continua a NON essere approvato il Piano Aziendale e il Protocollo d’Intesa fra Regione Università che deve definire anche l’organico ed i carichi di lavoro per tutti i servizi e reparti, ma NON si può ignorare che ATTUALMENTE questi sono gestiti con più del 40% di personale già esternalizzato.

Negli anni si è verificato, senza alcun dubbio, che il personale per l’assistenza diretta deve essere gestito direttamente dall’azienda, in tutti i reparti, se si vuole mantenere efficacia e qualità nell’offerta sanitaria pubblica. Infatti anche alcuni reparti a totale gestione dell’attuale cooperativa (ed una non è migliore dell’altra!), non avendo una gestione diretta aziendale, risentono di una molteplicità di difficoltà e contraddizioni, non ultima gli stipendi ridotti ed i minori diritti contrattuali degli operatori esternalizzati, nonostante l’enorme spesa prevista nella voce Beni e Servizi (attualmente 21 milioni l’anno per la cooperativa Osa alla quale si deve richiedere, per la cronica carenza di personale strutturato idoneo ai turni, anche sostituzioni per assenze di lunghe malattie, aspettative legge 104 e 151, gravidanze, infortuni, ecc.).

La stessa azienda ha ufficializzato che gli infermieri del Policlinico Umberto I sono 1200 e di questi il 38% sono stati dichiarati, per motivi di salute, da medici competenti ed Inail NON IDONEI ai turni sulle 24 ore e ai lavori gravosi, scendendo quindi a 840! Gli ausiliari sono presenti solo quelli della cooperativa e quelli di una ditta delle pulizie a scadenza appalto, con dei gravi problemi d’igiene sanitaria, specialmente nei reparti di degenza e nelle camere operatorie, dove le pulizie non possono e non devono essere garantite solo per poche ore, una o raramente due volte, al giorno.

Sono proprio di questi giorni le proteste e mobilitazioni degli operatori e dei familiari dei giovani pazienti della NEUROPSICHIATRIA Infantile di Via dei Sabelli sulla riduzione ed inadeguatezza di questi servizi e reparti indispensabili per la prevenzione, cura e riabilitazione in età evolutiva.

- La ditta Innova che da dicembre 2013 sta gestendo il nuovo appalto per la ristorazione del Policlinico Umberto I offre da sempre scadente offerta nella qualità del vitto e nella preparazione delle diete. La cucina interna ancora NON ha riaperto e il cibo viene portato dal loro stabilimento di Pomezia e refrigerato all’interno della nostra azienda. Costantemente operatori, dietiste e dirigenti della direzione sanitaria hanno evidenziato la carenza dei prodotti, spesso immangiabili, e i continui errori sulle diete ed i pasti ricettati, facendo verbali e scrivendo relazioni alla direzione generale che ha applicato sanzioni economiche senza però interrompere il contratto con tale ditta. La stessa regione, attraverso la Cabina di Regia e la Centrale acquisti, dovrebbe aver ricevuto tali verbali o avrebbe dovuto richiederli visto che il sindacato Cobas sanità università e ricerca del Policlinico ha inviato costantemente lettere e denunce di operatori, pazienti e parenti sull’indecorosa offerta data nei nostri reparti sulla ristorazione, servizio importante nel percorso e progettualità di cura. Inoltre, in data 12/3/2014, è stata presentata dalla consigliera Marta Bonafoni un’interrogazione urgente al presidente del consiglio regionale, on. Daniele Leodori, proprio sulle carenze del servizio ristorazione del Policlinico. Ma nessuna verifica e controllo è stato attivato dagli organi preposti a livello regionale.

In merito e a conferma di quanto detto vi segnaliamo, se non vi fosse arrivato, che domenica 13/7/2014 al II padiglione chirurgia è stata fatta una denuncia da una paziente che ha chiamato i carabinieri. Questi hanno fatto un verbale, firmato anche dal responsabile di guardia della Direzione sanitaria, ed hanno sequestrato alcune pietanze per fare i necessari accertamenti sulla scarsa qualità ed il cattivo odore del cibo che loro stessi hanno potuto verificare (articolo sul Corriere della Sera del 15/7).

VI CHIEDIAMO CHE A SETTEMBRE, ANCHE CON UNA REGIONE COMMISSARIATA, VENGA ATTIVATO UN TAVOLO DI TRATTATIVA REGIONALE PER ATTIVARE UN PERCORSO DI ASSUNZIONI DIRETTE PER INTERNALIZZARE CHI E’ DA ANNI ESTERNALIZZATO ED IMPEDIRE NUOVE ESTERNALIZZAZIONI NEL RISPETTO DEL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA DOVUTA QUALITA’ ED APPROPRIATEZZA NELLA NOSTRA SEMPRE PIU’ CARENTE OFFERTA SANITARIA PUBBLICA.

 

21/7/2014

Cobas sanità università e ricerca

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