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Comunicato stampa sulle convocazioni dei Precari

Siamo passati alla fase operativa della legge regionale “Norme in materia di personale precario del Servizio Sanitario Regionale” (Art. 139 Legge di Bilancio Regione Lazio).

La legge prevede che, finito il monitoraggio, vengano adottate dagli Assessorati alla Sanità e al Lavoro, previo parere della Commissione Sanità e in accordo con i sindacati, tutte le misure necessarie al superamento delle situazioni di lavoro precario, atipico e derivante da processi di esternalizzazione nelle Aziende Ospedaliere, nei Policlinici e negli IRCCS a partire dal Sant’Andrea.

Come previsto, a monitoraggio avviato e in parte concluso, il primo incontro del 13 Giugno in Regione sarà quello dell’Azienda Sant’Andrea di Roma. Tavoli tecnici per il Sant’Andrea ne erano già stati fatti altri nei mesi precedenti l’approvazione della legge ed in tutte le convocazioni era stata garantita la partecipazione, oltre dei firmatari di contratto, del Coordinamento dei precari e dei sindacati Extra-Confederali, in particolare il Cobas.

Ma per il 13 sono state cambiate le carte in tavola e il Cobas, che pur aveva partecipato a tutti i tavoli precedenti, non è stato convocato, mentre per il Coordinamento dei fantasmi del Sant’Andrea si è fissato un appuntamento a parte senza sindacati.

In pratica Martedì ci saranno 2 convocazioni:

La prima, alle 11.00, con quelli che “contano” (sindacati firmatari di contratto). A questo primo tavolo è stata invitata anche la RSU del S. Andrea, dopo non poche pressioni fatte dal Cobas e dai Coordinamenti. La RSU ha infatti già firmato a Febbraio un accordo sindacale sui precari del Sant’Andrea ed escluderla sarebbe stato un ulteriore affronto.

La seconda convocazione, alle 13.00, sarà invece con quelli che hanno lottato finora, ma che, nel momento delle decisioni, devono, volenti o nolenti, tornare ad essere quello che sono sempre stati: “fantasmi” ed adesso anche molto “scomodi”.

Da tutte e due le convocazioni, se si escludono i rappresentanti RSU, sono esclusi i Cobas che fin dall’inizio hanno affiancato e sostenuto la lotta dei fantasmi del Sant’Andrea e hanno fortemente contribuito alla nascita di tutti i coordinamenti dei precari nella Regione.

Veramente una beffa!!!! I Cobas ed il Coordinamento dei precari sono messi in condizione di non decidere sul futuro e le modalità di attuazione di una legge che, lo ripetiamo, è nata soltanto dalla loro lotta e dalla loro caparbietà.

Nell’ultimo incontro in Regione di circa 10 giorni fa, avuto come Coordinamento dei lavoratori precari della Sanità del Lazio, avevamo chiesto il rispetto degli impegni presi: la garanzia di partecipare ai tavoli come Cobas e come precari, per poter verificare i dati dei monitoraggi e vagliare le singole situazioni, la calendarizzazione degli incontri e dei processi di stabilizzazione. Avevamo chiesto di stabilire delle regole per procedere insieme con onestà e rispetto per la vita di tante persone coinvolte in questa battaglia.

Le garanzie che ci erano state date in quella sede, sono diventate carta straccia di fronte allo strapotere dei Confederali, che dobbiamo a questo punto pensare, sono i veri padroni all’interno della Regione. Burocrati sindacali che non hanno mai messo piede al Sant’Andrea, tranne per reclutare tessere, decideranno del futuro di 400 lavoratori. E se il Sant’Andrea doveva essere l’apripista per tutti gli altri ospedali, succederà lo stesso nei tavoli che seguiranno.

Ma che fine ha fatto la democrazia partecipativa della quale tanto si parlava in campagna elettorale? Dovevate spiegare che ci sarebbe stato l’obbligo della delega ai soliti noti e che chi come capita ad un precario non ha mai contato nulla, avrebbe continuato ad essere tale.

Adesso saremo noi a spiegarlo a tutti quelli che vi hanno creduto, a riportare nei convegni nazionali ed europei l’incoerenza di chi firma documenti meravigliosi contro il precariato e poi con i precari veri rifiuta di sedersi allo stesso tavolo.

Ma c’è qualcosa che non avete ben calcolato ed è che questo movimento si è esteso e si estenderà ancora di più, che questo movimento non ha nulla da perdere perché la vita di un esternalizzato, di un precario o di un interinale è una vita senza prospettive, senza futuro. E probabilmente sarà il primo sciopero di tutti i fantasmi di questa regione che vi farà capire quanti realmente siamo.

Potete pure nascondervi in una convocazione blindata e decidere sulla pelle di migliaia di precari, ma dovrete spiegare a noi e a tutti di cosa avete paura: della nostra forza o delle vostre coscienze????

 

Coordinamento lavoratori fantasmi Sant’Andrea, Coordinamento precari Policlinico Umberto I, Coordinamento precari San Filippo, Coordinamento lavoratori precari esternalizzati San Giovanni, Coordinamento interinali ARES 118, Coordinamento precari Spallanzani, Coordinamento precari RMA, Coordinamento precari Ospedale “G.B. Grassi” di Ostia, Coordinamento precari Zooprofilattico, Coordinamento precari Ospedale di Anagni.

Cobas Sanità-Università e Ricerca

Roma 12/06/2006

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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