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Quale diritto alla salute nello stato del profitto

14 dicembre 2007 Comunicato COBAS Sanità Venezia

Quale diritto alla salute nello stato del profitto ?

Il Diritto alla Salute dovrebbe essere garantito a tutti, così come è scritto nella Costituzione (art. 32).

Lo stato dovrebbe assicurare prevenzione, cura e riabilitazione a tutti i cittadini, tutelando così il diritto alla salute come diritto inalienabile ed universale.

La sanità è divenuta invece un affare: la gestione di miliardi di euro lega oggi politica, imprenditoria, multinazionali e banche.

Da questi legami nasce il controllo sulla qualità delle prestazioni e dei servizi sanitari, sulla gestione degli appalti, sull’assunzione del personale, sino all’aggregazione di classi dirigenti.

Al centro di questi processi vi sono le lobby economiche e l’elaborazione delle strategie per il consenso politico.

Vogliamo ricordare che proprio la grandiosa opera del nuovo ospedale di Mestre per il quale un pool internazionale di istituti di credito ha sottoscritto i contratti di finanziamento (Abn Amro Bank, Banca Antonveneta, Banca Intesa ed Interbanca, unitamente alla Banca Europea per gli Investimenti), suscita enormi preoccupazioni circa: l’abnorme movimento di denaro; il processo di forte privatizzazione dei servizi sanitari avviato; il rischio di avere costi, con il sistema dei subappalti, non controllabili; la nascita di società S.r.l. e l’acquisto di quote di società immobiliari da parte dell’Asl; la svendita dell’ingente patrimonio immobiliare pubblico dell’Asl 12 che rappresenta di fatto un enorme regalo alle imprese e alla finanza.

Il “project financing” applicato all’ospedale oltre ad impiegare i soldi destinati ai servizi per pagare i muri, costa più di un mutuo bancario e affida la gestione di servizi a privati per un periodo di tempo enorme in cui è prevedibile che tutte le scelte intraprese saranno rivolte prima al profitto che a benessere dei cittadini, come di norma nella legge di mercato.

Si abbagliano così i cittadini con proposte di grandi costruzioni e si impoverisce la sanità pubblica: con la motivazione della scarsità di fondi pubblici si consegnano i servizi a privati.

Nel frattempo le situazioni lavorative all’interno delle corsie dei due Ospedali della Asl 12 sono divenute ulteriormente intollerabili per i carichi di lavoro derivati dall’insufficienza cronica del personale in servizio.

Gli attuali turni di lavoro determinano condizioni di lavoro massacranti per i lavoratori dei reparti: ferie, riposi, recuperi delle ore straordinarie non sono garantiti.

La salute nei luoghi di lavoro viene sempre più considerata come un costo aziendale ed è da rilevare come il prolungamento illimitato degli orari, favorito dalla detassazione degli straordinari, e le maggiori privatizzazioni rendono usuranti e perciò più rischiose la prestazioni lavorative.

Anche la bonifica delle aree inquinate, lo smaltimento dell’amianto e dei rifiuti, sono divenuti business enormi, con imprenditori senza scrupoli, ispettori e tecnici disonesti, politici corrotti.

Costituiamo uncomitato di cittadini

per la difesa della sanità pubblica

per opporci alla consegna della salute alle leggi di mercato e per:

  • difenderci dall’impoverimento e dalla squalificazione dalla sanità pubblica;
  • contrastare la riduzione dei livelli dei servizi essenziali di assistenza;
  • opporci ad ulteriori costi della sanità ed aumenti dei ticket;
  • per comprendere quanto costerà, alla fine, alla cittadinanza il nuovo ospedale di Mestre e quali saranno le attività sanitarie esternalizzate.

Vogliono incentivare il mercato privato, peraltro con il denaro pubblico, per destrutturare la sanità: fermiamoli !

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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