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10 ANNI DEL SANT'ANDREA. LA NOSTRA STORIA.

La nostra storia del Sant’Andrea sarà forse un po’ diversa da quella ufficiale. E’ la storia di quelli che non siederanno sugli scanni della celebrazione del decennale e non prenderanno la parola in questa giornata.

 

  • Fino al 2004 al Sant’Andrea non era mai stata fatta un’assemblea dei lavoratori ed i muri erano tristemente candidi senza volantini e manifesti. Nessuna televisione era mai entrata per filmare lotte e speranze di chi nell’ombra costruiva giorno per giorno il fiore all’occhiello della Sanità laziale. Si susseguivano inaugurazioni di nuovi reparti, ma chi li mandava avanti?
  • Dal 2004 si apre una nuova stagione di lotte per l’ospedale. La richiesta di stabilizzazione dei lavoratori delle cooperative, i “fantasmi “ del Sant’Andrea, comincia a colorare non solo i muri dell’ospedale, ma anche i suoi corridoi, il suo piazzale (con la tendopoli e le feste)…entrano le televisioni a filmare le lotte e gli incontri quotidiani tra utenti e lavoratori.
  • A Dicembre del 2006, dopo mesi di presidi e lotte, viene approvata dalla Regione la pianta organica del Sant’Andrea: mancano centinaia di infermieri, ausiliari e amministrativi, tutti, a quella data, esternalizzati.
  • La lotta dei fantasmi durerà 5 lunghi anni, tra collaborazione e scontri con i vertici regionali, ma alla fine il 15 Aprile del 2010 si concluderà l’assunzione, con diverse modalità, di 400 tra infermieri, ausiliari e amministrativi. Una festa sul piazzale comunica a tutti: cittadini , organi di stampa e colleghi che il vecchio detto “La lotta paga” può diventare realtà.
  • 2011. E’ passato un anno da quella festa. Come Cobas continuiamo ad ascoltare i problemi dei lavoratori e quello che emerge non è certo confortante (di tutto questo al più presto produrremo un piccolo dossier).

 

Nonostante le 400 assunzioni, dalla pianta organica del Sant’Andrea continuano a mancare figure essenziali (tecnici, infermieri, ausiliari e medici) . Nei reparti i turni sono ridotti all’osso e quotidianamente vengono spostati, come le pedine ad incastro di un puzzle che non riesce mai, infermieri e ausiliari. Così ci si ritrova improvvisamente al Pronto Soccorso, senza sapere come muoversi, oppure a piantonare un malato in psichiatria mentre il tuo collega rimane da solo a pulire le camere operatorie. Tutto a suon di ordini di servizio e senza che da mesi vengano sostituite le maternità, le 104 e tantomeno le ferie. Noi crediamo profondamente nel lavoro di equipe e nella collaborazione tra più figure, ma questa sorta di “tutti fanno tutto” non è certo portatrice di buona qualità dell’assistenza.

 

Ultima incredibile novità è la proposta fatta ai medici Co.co.pro di accettare un contratto al ribasso, di circa 1500 Euro lordi mensili (che significano 900 Euro netti!!!!). I Co. Co. Pro sono a tutti gli effetti non “medici a progetto” (?!?), ma specialisti inseriti nelle turnazioni dei vari reparti e ambulatori. Per non parlare dei contratti in scadenza dei tempi determinati per i medici del Pronto Soccorso, al cui lavoro si sta tentando di sopperire con altre figure professionali, chirurghi, creando ulteriori carenze nelle funzioni di emergenza.

 

 

 

Ma siccome non siamo abituati a fare solo chiacchere di corridoio, ecco le nostre proposte:

 

  1. Deroga regionale alle assunzioni per il Sant’Andrea fino a copertura totale dei posti in pianta organica.
  2. Utilizzo delle graduatorie ancora aperte (infermieri, amministrativi, tecnici) per l’assunzione immediata delle figure carenti
  3. Riqualificazione del personale ausiliario che ne ha titolo in OSS
  4. Solo per tamponare l’emergenza, uniformare tutti i contratti dei medici almeno al “tempo determinato” per un anno, senza licenziare nessuno, in modo da garantire a tutti una corretta retribuzione e il rispetto dei diritti fondamentali.

 

Il Sant’Andrea, con la stabilizzazione dei fantasmi, è diventato il simbolo di una battaglia per la dignità del lavoro, continueremo a lottare perché il nostro ospedale non perda questa memoria e sia per sempre un luogo dove la qualità dell’assistenza e la dignità del lavoro siano valori da non svendere in nome della produttività o delle quadrature di bilancio.

 

Questo è per noi il solo modo di festeggiare il compleanno del Sant’Andrea!!!

 

04/04/2011 Cobas Sant’Andrea

Info su: www.azimut-onlus.org

 

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